Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 06 Maggio 2008
 
   
  L’ABRUZZO, UNO SCRIGNO DI SAPORI 44 AZIENDE TRA CIBUS E CIBUS DOLCE PRESENTI ANCHE L’ENOTECA E L’OLEOTECA REGIONALE

 
   
  L’abruzzo si presenta alla fiera Cibus di Parma (in programma fino all’8 maggio) con una pattuglia di 44 aziende coordinate attraverso il consolidato connubio istituzionale formato da Assessorato regionale all’Agricoltura, Arssa e Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo. L’esposizione collettiva abruzzese (alla quale si aggiungono gli spazi personalizzati di altre importanti aziende alimentari della regione) è distribuita in un’area di circa 400 mq. All’interno del padiglione 6 di Cibus con 32 aziende, e con 12 aziende all’interno dei 200 mq. Della sezione Cibus Dolce nel padiglione 7: in vetrina dunque le produzioni di eccellenza, dalla pasta ai salumi, dai formaggi ai tartufi, dalle specialità dolciarie fino al miele e alle confetture, dalle produzioni di olio e di sott’olio agli snack salati. Di sicuro interesse ed originalità, accanto all’Enoteca Regionale d’Abruzzo che presenterà le migliori produzioni vitivinicole, la presenza dell’Oleoteca Regionale d’Abruzzo che accoglierà gli operatori con l’esposizione di oltre 40 aziende e la degustazione delle più importanti produzioni olearie provenienti dalle varietà autoctone. Tante le novità presentate: al pad. 6 (stand Jk 46) la marmellata di Montepulciano d’Abruzzo (utilizzata anche come ripieno di squisiti cioccolatini), le caciotte al tartufo, i formaggi vaccini a latte crudo (maturati nelle foglie di verza, nel carbone, nella paglia e fieno, nelle foglie di noci), le uova di quaglia (anche sott’aceto) e la pasta all’uovo di quaglia; lo zafferano Dop; i tartufi; i pestati a base di ortaggi e di pesce da abbinare a 5 tipologie di vini, ideali per l’happy hour e l’aperitivo, gli oli agrumati (all’arancio, al limone, al cedro) e la frutta sott’olio (cachi e mele cotogne); al pad 7 (stand I 012) i cioccolatini all’aglio, al té e alla liquirizia, i fiadoni (un dolce non dolce, ripieno di formaggio e cotto al forno); L’abruzzo è la regione che più di ogni altra in Italia è stata capace di coniugare la tutela del territorio con la conservazione della cultura enogastronomica che ha consentito di raccogliere oltre 144 prodotti nell’Atlante dei prodotti tradizionali e di vantare diversi prodotti che si fregiano del marchio Dop o Igp, altri a carattere decisamente innovativo, frutto della creatività di artigiani o delle diverse industrie alimentari. Nel settore agroalimentare l’Abruzzo è apprezzato dal mercato nazionale ed internazionale per prodotti come la pasta grazie alla qualità riconosciuta ad importanti aziende, alcune delle quali in attività dalla fine dell’800, che utilizzano l’acqua purissima delle diverse sorgenti, per i vini Docg Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane e Doc Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Controguerra, insieme al condimento principe della cucina mediterranea, l’olio extravergine di oliva. L’olio abruzzese, in particolare, viene esaltato, per varietà di olive e per zona di produzione, sia attraverso le tre Dop (Denominazione di origine protetta) Aprutino-pescarese, Colline Teatine e Pretuziano delle Colline Teramane, sia con una serie di particolari produzioni come gli ortaggi conservati sott’olio e come gli oli agrumati ottenuti dalla contemporanea spremitura di olive con le arance o i limoni. Se le vallate offrono l’ambiente ideale per la frutticoltura, destinata al mercato del fresco o delle conserve (marmellate e confetture), e per altri prodotti pregiati come l’aglio rosso di Sulmona nella Valle Peligna o i carciofi di Cupello nel vastese, le aree pedemontane sono ricca di altre produzioni pregiate: ecco i tartufi (sia neri sia bianchi) che fanno dell’Abruzzo una delle regioni d’Italia più importanti per quantità e qualità, ecco lo zafferano di L’aquila Dop raccolto nel particolare microclima dell’altopiano di Navelli ed ecco i legumi come le lenticchie di S. Stefano di Sessanio e i cerali minori e antichi (farro, kamut, saragolla, orzo, solina), mentre verso ovest, sulla strada che conduce a Roma, si estendono le coltivazioni delle patate e delle carote del Fucino Igp, che hanno incentivato lo sviluppo anche di aziende di trasformazione. Attraversando l’Abruzzo risulta evidente anche lo strettissimo legame con l’ambiente e con la tradizione agropastorale che trae le sue particolarità dall’allevamento di razze eccellenti di ovini, di bovini e di suini e dai pascoli incontaminati. La ricchezza di erbe aromatiche e di fiori, oltre a contribuire all’importante produzione di miele, regala una straordinaria varietà di formaggi pecorini e caprini di varie stagionature e di diversa provenienza: Farindola, Castel del Monte, Scanno, Atri; poi, le caciotte e i caciocavalli dell´alta valle Peligna e dell’alto Sangro e le ricotte stagionate e affumicate. Dalla lavorazione delle carni suine arrivano salumi originali come la ventricina del Vastese, le mortadelline di Campotosto, le salsicce di carne e di fegato, la ventricina teramana (spalmabile) o il classico salame schiacciato. Legate alle feste o legate ai luoghi di produzione sono alcune preparazioni come i fiadoni e come i dolci tipici più conosciuti: le neole e le ferratelle (che prendono il nome dall´utilizzo del ferro riscaldato), i mostaccioli di Scanno, i cantucci, i bocconotti, i confetti di Sulmona e del chietino, il torrone aquilano e di Guardiagrele e le diverse versioni del pan rozzo celebrato da Gabriele D’annunzio. Sulle tavole degli abruzzesi non manca mai, infine, un bicchiere di tradizionale vino cotto o di ratafià (ottenuta da amarene macerate nel vino e alcool), o un sorso di Centerba di Tocco da Casauria, un pregiato infuso di erbe spontanee. .  
   
 

<<BACK