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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Maggio 2008
 
   
  PIACENZA, DATI SUL LAVORO 2007, DISOCCUPAZIONE AL 2,2%

 
   
  Piacenza, 7 maggio 2008 - Dati positivi quelli del 2007 sul fronte mercato del lavoro, pur con chiaroscuri, legati alla occupazione femminile e alla qualità dle lavoro. Lo ha annunciato il 30 aprile l´assessore provinciale al Lavoro Fernando Tribi alla conferenza stampa di presentazione dei dati sul mercato del lavoro in provincia di Piacenza nell´anno passato. Affiancavano l´assessore, nella sala della sede della Provincia di Borgo Faxhall dove la conferenza si è svolta, la dirigente del Servizio Formazione e Marcato del Lavoro della Provincia Manuela Moreni ed Elena Bensi, funzionaria del Servizio. Nel 2007 la situazione è migliorata considerevolmente rispetto al 2006, ha dichiarato Tribi. Il tasso di occupazione generale, relativo alla popolazione in età lavorativa (15 – 64 anni), è salito al 67,9% . In particolare, tra i maschi l´occupazione ha toccato il 79, 4% , tra le donne il 56 %. Il tasso di disoccupazione era, a fine 2007, al 2,2%. “E´ un dato storico – ha sottolineato Tribi -. Da anni non arrivavamo ad una soglia così bassa. E´ un risultato che si deve soprattutto alla forte partecipazione all´occupazione della componente maschile. Ricordo che il tasso di occupazione maschile è all´1,1%, al disotto della soglia fisiologica del mercato del lavoro. Questi due dati sono per la prima volta migliori rispetto alla media di una regione come la nostra, che è all´avanguardia per occupazione e politiche del lavoro, seconda a livello nazionale solo al Trentino Alto Adige. La disoccupazione femminile è al 4,4%, in linea con la media regionale”. Ma è proprio l´occupazione femminile uno dei nostri punti dolenti. “Il tasso di occupazione femminile è troppo basso, arriva al 56%, contro il 60% degli obiettivi di Lisbona (da raggiungere però nel 2010) ed il 62% regionale (il tasso nazionale è del 46%). Noi ci proponiamo di alzarlo, ed è questo un primo target che ci poniamo”. Secondo l´assessore, alla base del ciclo virtuoso che si è innescato ci sono due elementi strutturali: un ciclo economico positivo ed una legislazione sul lavoro che ha agevolato l´adozione di forme contrattuali per assunzioni flessibili. “Sottolineo tuttavia – ha fatto presente Tribi - come i risultati ottenuti siano anche frutto delle politiche attive del lavoro che abbiamo messo in campo in questi anni. Politiche che hanno cercato, sia dal punto di vista formativo che del rapporto con le imprese, di incrociare i bisogni dei lavoratori con le esigenze delle aziende”. Relativamente ai problemi che incontrano le donne sul mercato del lavoro: “Si sommano più difficoltà – ha fatto presente Tribi -, dovute al problema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla mancanza di servizi, ad altro ancora. Ma ci sono anche altri fenomeni da indagare: ad esempio una industria manifatturiera impostata su attività che storicamente hanno coinvolto più la manodopera maschile che quella femminile. Non è un caso che Piacenza e Forli siano, in regione, le due province che hanno più ritardi a livello di occupazione femminile: sono le province che più di ogni altra hanno sofferto le crisi di settori, come il tessile, il calzaturiero, la pelletteria, tradizionali ricettori di manodopera femminile. Abbiamo comunque - ha dichiarato l´assessore – un ambito di miglioramento importante sul lavoro domestico. I dati ci consegnano una forte crescita di occupazione in questo settore, che presenta però importanti sacche di lavoro nero. Approfondire la tematica potrebbe consentirci migliori risultati sotto il profilo quantitativo”. Altro obiettivo che la Provincia si pone è migliorare la qualità del lavoro. “Il lavoro c´è – ha ribadito l´assessore -, ma dobbiamo consolidarlo, per metterci al riparo. Questi dati positivi, infatti, potrebbero essere messi a rischio da elementi congiunturali. “Credo – ha concluso Tribi – che abbiamo colto nel segno con alcune scelte politiche: abbiamo ottenuto risultati sul fronte delle crisi aziendali, riducendo Cassa Integrazione e numero di persone in mobilità. Per la prima volta da anni, nel 2007 lo stock complessivo di lavoratori in mobilità, che ogni anno aumentava di alcune centinaia, è sceso: questo significa che le politiche di ricollocazione che abbiamo messo in campo hanno funzionato, perchè il numero di ricollocati è superiore ai lavoratori che entrano in mobilità. Ed abbiamo definitivamente constatato che ad essere colpiti dalle crisi sono soprattutto i lavoratori delle piccole imprese: è un dato che ci impone una riflessione e ci indica una via da seguire. In buona sostanza, i dati dle 2007 sono molto positivi, ma non ci consentono di abbassare la guardia perché permangono le situazioni di difficoltà: la disoccupazione femminile, la qualità del lavoro. Sono situazioni da approfondire, e su di esse lavoreremo nei prossimi mesi”. .  
   
 

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