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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Maggio 2008
 
   
  CONFCOMMERCIO FIRENZE, PUBBLICI ESERCIZI: NESSUN ACCORDO FISSATO PER OGGI IL TAVOLO DI CONCERTAZIONE RESO OBBLIGATORIO DALLA LEGGE REGIONALE: ANCORA MOLTE LE QUESTIONI NON CONDIVISE

 
   
  Firenze, 17 maggio 2008 - “Siamo ancora molto lontani da un accordo, dice Stefano Nencioni, presidente di Fipe Confcommercio, sulla questione dei requisiti degli esercizi di somministrazione cibi e bevande, che secondo la legge regionale dovrebbero essere il frutto di una concertazione tra amministrazione comunale e parti sociali”. “Per ora, continua Nencioni, abbiamo fatto una sola riunione, una seconda è già fissata per lunedì prossimo e da nessuna parte della legge c’è scritto che la vicenda è a termine e va definita entro due riunioni. Forse a qualcuno sfugge il senso e la sostanza del termine ‘concertazione’”. Nel merito del nuovo regolamento per i pubblici esercizi Confcommercio, che auspica anche un provvedimento simile a quello assunto dalla giunta di centro sinistra del sindaco Cacciari a Venezia, a tutela delle nostre tradizioni e cultura nella ristorazione, ha sollevato una ampia lista di riserve. “L’impianto del provvedimento non va bene, sostiene Roberto Lorini, segretario provinciale della Fipe Confcommercio, non solo perché il tessuto turistico commerciale del centro regge su delicatissimi equilibri, già messi abbondantemente a rischio dall’abusivismo diffuso, non solo ambulante, ma anche perché non si può chiedere alle imprese, in un periodo di grande difficoltà economica, ulteriori investimenti per adeguamenti, come quelli necessari per una insonorizzazione, che solo in alcuni casi appare legittimo richiedere a tutela dei residenti”. “Devono, continua Lorini, essere ancora ampiamente discussi aspetti che ci trovano estremamente critici, quali il rapporto fra dimensionamento dei servizi al pubblico e superficie del locale, che, a nostro avviso, non è certo indice di qualità e, agli effetti dell’attuale ordinamento legislativo, potrebbe pure evidenziare profili di illegittimità; l’obbligo di mettere a disposizione del pubblico, e non solo della clientela, i servizi igienici; l’insonorizzazione obbligatoria, appunto, del tutto inopportuna ed ingiustificata, e, al contrario di quanto sostenuto da alcuni funzionari dell’Amministrazione, non prevista da alcuna normativa né disposizione regolamentare; la limitazione ad un solo trasferimento interno all’Utoe nell’arco dei 3 anni di validità del piano, che risulta fortemente limitativa della libertà imprenditoriale; l’adeguamento ai requisiti del piano in caso di ampliamento della superficie del locale superiore al 15% “. “Tutti requisiti che, ha concluso il segretario di Fipe, nel caso in cui venissero confermati, ci troverebbero costretti a ricorrere all’organo giurisdizionale competente”. “Poi, ovviamente, conclude il presidente Nencioni, il Comune potrà decidere, prescindendo dal consenso di Confcommercio. E’ già successo che si siano fatti accordi più o meno formali, senza tener conto del parere delle imprese o di parte di esse. Non è questo e non sarà mai il nostro modo di fare sindacato di impresa: è questa una caratteristica della nuova Confcommercio, motivo per il quale, nonostante i molti, più o meno palesi ostacoli, in meno di un anno abbiamo visto crescere i propri associati molto al di sopra degli obiettivi fissati dalla Confederazione nazionale, specie nel settore del turismo, di cui i pubblici esercizi fanno parte”. .  
   
 

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