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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Maggio 2008
 
   
  TROPPI ITALIANI NON CORREGGONO I DIFETTI DELLA REFRAZIONE: EPPURE SAREBBE FACILE!

 
   
  Milano, 19 maggio 2008 - In Italia il 71% delle persone di età superiore ai 40 anni necessita di una correzione visiva. Il problema esiste anche nei bambini: almeno il 20 per cento degli alunni delle scuole elementari presenta difetti di refrazione. Complessivamente sono stimati in 25 milioni gli Italiani che manifestano problemi alla vista (fonte Ministero della Salute) e si prevede che, in linea con le previsioni mondiali - 2 miliardi e mezzo di miopi nel 2020 contro il miliardo e 600 milioni attuali, tra dodici anni anche nel nostro Paese ci sarà un considerevole aumento dei miopi, circa il 50%. Il professor Vincenzo Sarnicola, primario dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Misericordia di Grosseto, docente di Superficie Oculare e Cellule Staminali presso la Scuola di specializzazione dell’Università degli Studi di Siena, Presidente Sicsso (Società Italiana Cellule Staminali e Superficie Oculare), Consigliere Soi (Società Oftalmologica Italiana) commenta: “Sono dati che non possono non indurre alla riflessione gli addetti ai lavori, anche perché oggi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti necessari per affrontare i problemi inerenti la salute e la prevenzione visiva. A partire dai più classici occhiali, migliorati nella qualità delle lenti, fino alle lenti a contatto in silicone idrogel, che consentono un maggior passaggio di ossigeno e quindi permettono una più facile portabilità, alle lenti a contatto giornaliere che praticamente azzerano il rischio infezione, se usate correttamente, consentono una soddisfacente risoluzione dei problemi refrattivi. Gli interventi chirurgici, inoltre, con tecnologie avanzatissime, sono oggi sicuri”. La gamma di scelta degli strumenti correttivi è ormai ampia e può far fronte alle esigenze (anche estetiche) e di stile di vita di ciascuno, con la massima sicurezza d’uso. Basti pensare ad esempio al caso degli adolescenti che studiano e che desiderano fare sport, anche di contatto, come il calcio, il rugby, oppure il tennis e la ginnastica artistica o altre discipline impegnative come la danza…. Prima il ricorso agli occhiali era di rigore. “Oggi, a partire dai 10-12 anni, si può procedere alla correzione dei difetti visivi con l’applicazione delle lenti a contatto, che garantiscono al portatore una eccellente qualità di visione anche periferica. Per gli adolescenti è comunque importante – continua il professor Sarnicola - che lo specialista non trascuri di analizzare le motivazioni e le esigenze del paziente in una fase evolutiva molto delicata in cui matura lo sviluppo della personalità e si moltiplicano le modalità di socializzazione; inoltre non si deve dimenticare che la vita dei giovani è sempre più frenetica e in movimento. Le potenzialità delle lenti a contatto - grazie anche all’innovazione tecnologica dei materiali con cui sono realizzate e alla possibilità di un ricambio sempre più frequente, con comfort ottimale e sicurezza garantiti - sono straordinarie per i giovani e possono rivelarsi fondamentali per il loro sviluppo fisico e psicologico. L’immagine di sé, la relazione con gli altri e l’attività sportiva sono le principali ragioni per scegliere le lenti a contatto a questa età. Il mio consiglio è per le lenti a contatto giornaliere, che usate con diligenza, sono un dispositivo medico sicuro. Bisogna ricordare a chi le usa di buttarle via dopo averle utilizzate una sola volta, di lavarsi bene le mani prima di prenderle dall’astuccio, di non immergersi mai in acqua di mare fiume o piscina, di non fare la doccia con le lenti a contatto indossate, ecc. Ecc. In sintesi: seguire le istruzioni e sottoporsi a regolari controlli da parte del proprio specialista sono la ricetta sicura”, conclude il professor Sarnicola. Regole semplici e facili da seguire, che garantiscono massima sicurezza e affidabilità e la prevenzione di qualunque inquinamento batterico. Per la salute e il benessere dei nostri occhi, questo e altro! . .  
   
 

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