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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2008
 
   
  PADOVA DEDICA UNA MOSTRA A ANTONIO BUENO UNO DEI GRANDI MAESTRI DEL ‘900 IN ESPOSIZIONE ANCHE ALCUNI QUADRI INEDITI

 
   
  Padova, 20 maggio 2008 – Il Museo al Santo ospita dal 25 maggio al 3 settembre 2008 una mostra antologica dedicata ad Antonio Bueno, uno dei grandi artisti del novecento italiano. La mostra, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova e curata da Philippe Daverio, è una accurata scelta di opere del maestro scomparso nel 1984. Artista eclettico, anticonformista e apprezzato dai collezionisti di tutto il mondo, Antonio Bueno curava le sue opere con perfezione maniacale. Spagnolo di nascita, ma italiano per scelta, nel nostro paese ha potuto esprimere ed elaborare la sua personalissima forma di pittura che si è contraddistinta per i forti momenti di ribellione al conformismo dilagante negli anni del dopoguerra. Alla conferenza stampa di sabato 24 maggio alle ore 12. 00 e all’inaugurazione che seguirà lo stesso giorno alle ore 18. 00, saranno presenti anche la moglie e i figli, per esprimere il loro apprezzamento per l’omaggio che il Comune di Padova ha voluto fare a questo grande maestro del secolo scorso. La mostra racconta tutto il periodo pittorico del Bueno; in esposizione oltre ad una settantina di opere antologiche, numerosi scritti e corrispondenze originali di Sciltian, de Chirico ed altri Maestri con i quali Bueno intratteneva rapporti di amicizia, nonché pubblicazioni storiche, fotografie e oggetti che appartenevano all’artista (pipe in gesso, il giroscopio, foto d’epoca). Tra le opere presenti al Museo al Santo ci sono anche alcuni importanti quadri esposti alla Xli Biennale di Venezia del 1984: “Concerto campestre per Giorgione”, “L’indovina e il pompiere (ovvero la lettura dell’avvenire della pittura)” e “Il pompiere alla scuola di Ingres”. Tre sono le opere inedite che Padova mostra per la prima volta al pubblico: “Natura morta con pane e vino” - 1947 – “La pianista” – 1964 - e “Autoritratto con pipa” – 1943 - coll. Eredi. I quadri provengono da collezioni pubbliche e private, alcuni dipinti sono di proprietà della famiglia dell’artista e dell’archivio che ne cura l’immagine; due dipinti provengono dalla collezione Croff-guelpa (“Autoritratto” – 1940 e “Doppio autoritratto” – 1944, firmato dai due fratelli Bueno, Antonio e Xavier). La direzione della mostra è di Alessandra De Lucia e Mirella Nalon Cisotto del Comune di Padova; il catalogo, con presentazione di Philippe Daverio, è curato da Isabella Bueno e Monica Bianco. Cenni biografici Antonio Bueno nasce il 21 luglio 1918. Trascorsa l’infanzia in Spagna si trasferisce nel 1925 a Ginevra con la famiglia dove si iscrive, dopo aver frequentato il liceo, all’Accademia di Belle Arti. Esordisce nel 1938 a Parigi esponendo al Salon des Jeunes delle illustrazioni per “Le vojage au bout de la nuit”di L. F. Céline. Viene in Italia, nel 1940, assieme al fratello Xavier e stringe rapporti di amicizia con i Maestri Annigoni e de Chirico (che nelle sue memorie lo annovera tra i dieci maggiori pittori da lui conosciuti). Nel 1956 espone alla Biennale di Venezia con composizione di pipe di gesso, gusci d’uovo e gomitoli di spago che la critica definisce “neometafisiche”; nel 1962 espone nuovamente a Parigi presentato da G. C. Argan ed allestisce a Firenze con P. Scheggi e P. Manzoni la prima mostra in Italia di pittura monocromatica. Realizza i “teatrini”, opere realizzate in legno ed altri materiali, che espone a Firenze e a Ca’ Giustinian di Venezia ed è invitato alla Biennale di San Marino. Nel 1966 dirige la Galleria G30 a Parigi e nello stesso anno espone a Pechino; nel 1968 partecipa alla Xxxiv Biennale di Venezia e al “Sixth Annual New York Avant Garde Festival”. Nel 1972 è professore alla Università Internazionale dell’Arte di Firenze e, l’anno successivo ottiene un grande successo alla sua seconda personale a New York. Dopo aver fondato la rivista d’Arte “Visual”ed aver realizzato le personali alla Fiera Internazionale di Basilea e alla Galleria Toninelli di Roma, si dedica con entusiasmo crescente ai “d’apres”, tema che aveva già affrontato qualche anno prima con omaggi a Picasso, Campigli, Seurat e Klee. Partecipa ad innumerevoli mostre e Fiere Internazionali d’Arte: Basilea, Parigi, Spagna, Stoccolma e Francoforte. Nel 1984 è invitato alla Xli Biennale di Venezia dove espone un’ampia rassegna di “d’apres” che diventeranno i dipinti tra i più importanti della sua carriera. Muore a Fiesole il 26 settembre dopo una breve malattia. Nel 1994 viene pubblicato da Mondadori il primo volume del Catalogo Generale delle Opere, con testi di P. Levi e T. Bueno e nel 2007 il secondo volume, con presentazione critica di P. Daverio. .  
   
 

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