Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2008
 
   
  UNA MOSTA DI MASSIMO DI GAETANO A LATINA

 
   
   Latina, 20 maggio 2008 - L´artista esporrà a Latina presso la Galleria Rosati (Via Cesare Battisti, 9), dal 24 maggio all’8 giugno p. V. L’inaugurazione della personale avrà luogo sabato 24 maggio alle ore 18,30. Otto domande a Massimo Di Gaetano: 1) Come e quando nasce la tua passione per l’arte? Come tutti i bambini anch’io da piccolo trascorrevo la maggior parte del tempo a disegnare. A sette anni ho realizzato il primo quadro a olio, un paesaggio di montagna. Per l’occasione ho utilizzato i colori e un cartone telato di mia madre, che dipingeva ed è stata la mia prima insegnante. Da quel momento non ho mai smesso. 2) Come per molti artisti, anche la tua produzione ha attraversato fasi diverse, passando dall’astrattismo a una figurazione di stampo neo-espressionista. Da qualche tempo a questa parte, inoltre, hai scelto di dedicarti allo studio del paesaggio. Quale filo sottile lega questi tre momenti e in che modo sei riuscito non solo a fare tesoro dell’esperienza fatta ma anche a rielaborarla? E’ normale che un pittore muti il proprio modo di esprimersi nel corso degli anni. Per quanto mi riguarda, anzi, ritengo che scelga di non cambiare soltanto chi insegue il mercato e finge di avere uno stile, sebbene ci si accorga di possederne uno all’improvviso e generalmente quando non lo si cerca. La pittura astratta mi ha insegnato ad usare materiali molteplici e diversi tra loro, ma anche ad essere sintetico e rapido. La pittura figurativa “espressionista”, invece, mi ha fatto capire che non si deve aver vergogna di esprimere la propria interiorità. Il paesaggio mi consente di utilizzare tecniche apprese precedentemente, realizzando quadri astratti, ma raccontare soggetti che risultano comprensibili a più livelli di lettura. C’è da dire che non sono per la rappresentazione decorativa e “tranquillizzante”, anche se credo che sia finito il tempo dell’arte trasgressiva e aggressiva. E questo mi fa riflettere sul fatto che forse sto invecchiando. 3) La tua produzione più recente trae ispirazione dalle dune del litorale pontino. Quali sono le sensazioni che suscitano in te e in che modo riesci a rielaborarle sulla tela? Io dipingo in studio, sempre, e senza riferimenti fotografici, perché ho il terrore di essere descrittivo. Anche se la mia fonte d’ispirazione è il litorale pontino, sono stato un “guardiano del faro” e per diversi anni ho prestato servizio al Circeo. Nelle dune rivivo un modo per raccontare me stesso e non un soggetto esterno. Chi osserva i miei lavori spesso si riconosce nelle cose che sento e questa è la mia più grande soddisfazione. 4) Nella personale in programma dal 24 maggio al 8 giugno prossimo sono presenti soltanto 20 opere. Da cosa è dettata questa scelta? Alcuni quadri sono piuttosto grandi e la mia pittura ha bisogno di spazi liberi. Inoltre mi piace avere la sensazione che il “vuoto” presente nei miei lavori lo sia anche intorno alle tele. Una mostra personale è un quadro fatto di quadri, un momento nel quale l’allestimento è fondamentale. 5) Quali sono gli aspetti del tuo lavoro nei quali pensi di avere maggiori margini di miglioramento e quali quelli nei quali ritieni di aver raggiunto una maturità completa? Come tanti artisti anch’io sono alla ricerca perenne di un’evoluzione continua e ritengo di “dover” migliorare tutto. Insomma non esagero quando dico che non mi sento mai appagato per più di mezza giornata. 6) Dopo anni di esposizioni personali e di collettive quale è oggi il tuo rapporto con il pubblico? Davvero ottimo. Anch’io che sono veramente un orso, grazie alle tante esperienze fatte, oggi sento di riuscire ad aprirmi nei confronti del pubblico. Devo dire che ho imparato molto soprattutto dalle mostre di strada, esperienze che consentono soltanto a chi le prova di capire realmente cosa significa il contatto diretto con la gente. La presenza a manifestazioni di durata e tipologia diversa mi ha fatto comprendere quanto sia forte il bisogno di comunicare: tante persone si fermano davanti ai quadri per parlare di se stesse. Si tratta di persone mai viste prima e che, forse, non vedrai mai più, gente che ti racconta esperienze personali o emozioni come se tu fossi una vecchia conoscenza. E di questo mi stupisco ogni volta, nella stessa misura in cui mi emoziono. 7) Quale tecnica pittorica e quali soggetti dobbiamo aspettarci di trovare nella prossima produzione artistica di Massimo Di Gaetano? Come artista amo mettermi in discussione e sperimentarmi continuamente, sia per quanto riguarda le tecniche sia per quanto riguarda le tematiche. Staremo a vedere fin dove mi condurrà l’ispirazione. 8) Quali sono i prossimi appuntamenti presenti nella tua agenda? Dopo la personale mi piacerebbe fermarmi e dipingere un po’. Le mostre tolgono molto tempo, e per la fine di ottobre è già in agenda la presenza al consueto appuntamento autunnale dei ”cento pittori” a via Margutta. Per il prossimo anno, poi, vorrei fare qualcosa di diverso…. Ma di questo, magari, parliamo in un’altra occasione. .  
   
 

<<BACK