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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2008
 
   
  IL LIBRO DI GUIDO BOSTICCO INSEGNA A SCRIVERE, MA ANCHE ANCHE A “LEGGERE” LE NOTIZIE DEL MONDO UN MANUALE (SOGGETTIVO) DI COMUNICAZIONE: LA SCRITTURA NON HA PIÙ SEGRETI

 
   
  Roma, 20 maggio 2008 - Si dice che viviamo nell´era dell´immagine, ma mai come in questi anni siamo bombardati da messaggi scritti a parole: sms, chat, email, blog, giornali, pubblicità, news sul cellulare e via dicendo. La scrittura è viva, si muove, cambia. E noi spesso siamo vincolati a modi di scrivere e di leggere che sono nati nel passato e sono rimasti imprigionati in vecchi schemi. Eppure già gli antichi greci avevano capito la lezione: attraverso la parola noi possiamo cambiare il mondo, a patto che siamo in grado di cambiare e di migliorare anche noi stessi. Si deve essere versatili, bisogna essere disposti a mettersi in discussione, è necessario tentare di pensare in modo alternativo, cercando sempre un proprio punto di vista: solo così la parola può emergere al massimo della sua potenza espressiva. A partire da questa posizione, Guido Bosticco, giornalista e docente di scrittura all´Università di Pavia, ha costruito un libro leggero e profondo insieme, dal titolo “Riempire i vuoti. Un manuale (soggettivo) di scrittura e comunicazione” (Ibis Edizioni), che sarà presentato martedì 27 maggio, alle ore 19, nella sede di Rappresentanza della Provincia di Bergamo a Roma, presso il complesso dell´Arciconfraternita dei Bergamaschi in Roma, in via Di Pietra 70 (Zona Piazza Colonna). Alla presentazione del libro sarà presente naturalmente l´autore, insieme con Mattia Feltri, capo della redazione romana de La Stampa, mentre a coordinare l´incontro sarà Alma Grandin, giornalista della Radio Rai. Nel manuale di Guido Bosticco si trova un po´ di tutto: una teoria dello stile, molti consigli sulla scrittura, saggistica in particolare, un´analisi dell´utilizzo delle tecniche comunicative da parte della pubblicità, una panoramica sui nuovi linguaggi del Web, una lettura critica dei meccanismi dell´informazione e uno sguardo nel “back stage” del discorso politico, inteso come strategia persuasiva, ma anche come il rovescio della medaglia del mondo dei mass media. Forte di una base filosofica e linguistica consolidata negli anni e sviluppata con l´insegnamento in università, l´autore recupera molte delle funzioni e delle forme dell´antica retorica, spogliandola dell´aura polverosa che la ricopre, per ripresentarcela sotto una luce contemporanea, snella e – per molti versi – laica. La laicità di questo libro risiede infatti nel suo essere disincantato e insieme partecipe rispetto alle dinamiche dei mass media, del loro modo di influenzarci e del conseguente sviluppo delle nostre opinioni comuni, da cui scaturiscono le discussioni e i dibattiti nelle piazze e nei bar. Senza alcun giudizio morale, ma con la curiosità e l´interesse di conoscere le “regole” della comunicazione efficace, l´autore si muove tra citazioni colte ed esempi della quotidianità, con un linguaggio sempre molto semplice e diretto. La retorica oggi si chiama “strategia comunicativa”, i logografi greci oggi sono i “ghost writer” dei politici o dei leader d´azienda: il modo di porre le parole è sempre stato (ed è ancora oggi) di fondamentale importanza, dalle orazioni dei latini al discorso del piazzista di aspirapolveri, dall´articolo di fondo del giornale, alle “parole d´ordine” di una campagna elettorale. E per sapere usare la lingua occorre conoscerne le regole profonde: dall’uso scientifico della lingua nessuno può prescindere, le formule valgono sempre qualunque sia il contenuto. Questo Manuale “soggettivo” è frutto di una riflessione cominciata alcuni anni fa sulla base dell´esperienza didattica di Guido Bosticco unita alla sua attività professionale – è un esperto di comunicazione scientifico-culturale e politica, lavora come consulente nelle campagne elettorali e si occupa di relazioni istituzionali – e si rivela una lettura piacevole e istruttiva, ma anche un´analisi piuttosto tagliente del mondo della comunicazione in generale. Il volume è, nella sostanza, un manuale per studenti universitari, che insegna come si scrive un saggio, ma varrebbe la pena ricavarne un vademecum a uso del cittadino-elettore, proprio perché trae molto del suo materiale dal mondo dei giornali, del Web, della politica e della comunicazione per così dire civile. Un libro per chi ama scrivere, per chi vuole cominciare senza la paura del “foglio bianco”, un libro piacevole per tutti i curiosi dei meccanismi nascosti della comunicazione. .  
   
 

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