Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Maggio 2008
 
   
  CLASS ACTION EUROPEA PER LE CONTROVERSIE TRANSFRONTALIERE

 
   
   Strasburgo, 21 maggio 2008 - Migliorare la legislazione e renderla più coerente e semplice. E´ quanto chiede il Parlamento europeo per tutelare meglio i consumatori, migliorando anche il loro accesso al risarcimento e offrendo loro l´accesso a meccanismi di ricorso collettivo nei litigi transfrontalieri. Occorre poi garantire la loro informazione e sostenerne le organizzazioni. Vanno anche rimossi tutti gli ostacoli alle transazioni intra-Ue, specie quelle finanziarie, garantendo l´applicazione uniforme delle norme esistenti. Adottando con 438 voti favorevoli, 84 contrari e 166 astensioni la relazione di Lasse Antero Lehtinen (Pse, Fi), il Parlamento accoglie con favore la comunicazione della Commissione sulla strategia per la politica dei consumatori dell’Ue ed apprezza gli sforzi fatti per inserirvi una «cultura del consumatore». Sottolinea tuttavia la necessità di un quadro giuridico più coerente e di una legislazione migliore e più semplice per quanto riguarda i diritti dei consumatori. In proposito, ritiene necessario un approccio orizzontale alla politica dei consumatori che tenga conto degli interessi dei consumatori in tutti gli ambiti politici pertinenti. Occorre quindi uno strumento orizzontale che abbia come obiettivo primario la coerenza della legislazione vigente e consenta «di chiudere qualsiasi scappatoia» raggruppando le questioni transettoriali comuni all´insieme delle direttive. Anche perché un solido sistema di protezione dei consumatori, efficace in tutta Europa, «andrà a vantaggio sia dei consumatori che dei produttori e venditori competitivi» e incentiverà le imprese a produrre e vendere prodotti più durevoli, promuovendo una crescita più sostenibile. Questa protezione è anche necessaria per conseguire un miglior funzionamento del mercato interno e, pertanto, i deputati chiedono di adottare misure per assicurare che «i 27 piccoli mercati nazionali all’interno dell’Ue siano di fatto trasformati nel più ampio mercato al dettaglio del mondo». A tal fine è necessario che i cittadini «si sentano ugualmente sicuri ad acquistare tanto via Internet che presso il negozio di quartiere» e che le piccole e medie imprese (Pmi) «possano contare su regole semplici e identiche in tutto il mercato interno». Creare la fiducia del consumatore, per il Parlamento, è il fattore più importante per il completamento del mercato interno. Accoglie quindi con favore il fatto che la strategia ponga l’accento sul miglioramento dell’applicazione della normativa e della riparazione. A suo parere, inoltre, le controversie tra consumatori e operatori economici dovrebbero essere innanzitutto risolte in sede extragiudiziaria, per la maggiore rapidità e i minori costi che ciò comporta. Chiede poi alla Commissione di valutare l’opportunità di creare uno speciale Mediatore europeo per i consumatori per i casi transfrontalieri. La sollecita anche a valutare se la direttiva Ue (98/27) che mira alla protezione degli interessi collettivi dei consumatori - dando alle loro organizzazioni il potere di avviare provvedimenti inibitori - abbia apportato o no i miglioramenti previsti. Dovrebbe inoltre esaminare la questione del risarcimento dei consumatori negli Stati membri, tenendo presente che gli eventuali sistemi di ricorso collettivo nelle cause transfrontaliere dovrebbero essere oggetto di ricerche approfondite, «concentrandosi in particolare sulle preoccupazioni destate dagli eccessi e gli inconvenienti del modello statunitense» e affrontando la questione di una base giuridica adeguata a livello europeo per tale strumento. Chiede dunque alla Commissione di presentare, ove opportuno, una soluzione coerente a livello europeo, che offra a tutti i consumatori l´accesso a meccanismi di ricorso collettivo per la composizione delle controversie transfrontaliere. Ricorda peraltro che in alcuni Stati membri vi sono dei vincoli costituzionali di cui tenere conto in sede di elaborazione di un modello europeo di ricorso per i consumatori. Riconoscendo il ruolo positivo svolto dall´euro nel ridurre i costi delle transazioni, nel facilitare i confronti transfrontalieri dei prezzi, nonché nell´aumentare il potenziale del mercato interno al dettaglio, il Parlamento sottolinea l´importanza di promuovere le transazioni transfrontaliere al fine di aumentare la libertà di scelta. Sarebbero garantite così ai consumatori le migliori opzioni in termini di prezzi, qualità e varietà, in particolare per quanto riguarda i beni e i servizi di base, quali i generi alimentari, gli alloggi, l´istruzione, la sanità, l´energia, i trasporti e le telecomunicazioni. Chiede quindi «la rimozione di tutte le barriere e di tutti gli ostacoli esistenti», anche per garantire la fiducia dei consumatori negli acquisti e nei contratti transfrontalieri, in particolare nel settore dei servizi per il quale, peraltro, è necessaria «una maggiore liberalizzazione». Relativamente ai mercati finanziari, il Parlamento ritiene che il problema fondamentale sia costituito dal recepimento e dalla piena attuazione di tutta la legislazione Ue nonché dall´armonizzazione in tutti gli Stati membri. Chiede quindi di rafforzare l´applicazione uniforme delle norme esistenti prima di proporne di supplementari, le quali dovranno comunque evitare ingiustificati oneri addizionali per i consumatori e l´industria. Vista la complessità dei prodotti finanziari, bancari e assicurativi, tuttavia, le politiche vincolanti volte a favorire l´informazione dei consumatori «dovrebbero garantire loro la conoscenza di tutte le opzioni esistenti». I deputati sottolineano inoltre che la protezione dei consumatori «non può essere un pretesto per il protezionismo» e che un mercato pienamente integrato dei servizi finanziari al dettaglio «deve essere sostenuto dalle forze di mercato». Nel sottolineare il ruolo importante che canali di vendita nuovi e sempre più utilizzati, come il commercio elettronico, hanno nel rafforzamento della capacità di consumo, il Parlamento ritiene che i principi ormai consolidati dei diritti dei consumatori dovrebbero essere applicati anche nel mondo digitale. Pertanto esorta l´adozione di ulteriori misure per garantire la protezione dei consumatori in tale campo «senza tuttavia porre un onere supplementare ingiustificato sull´industria». Al riguardo, ritiene che le norme sulla protezione dei dati e sulla privacy dovrebbero essere incluse in qualsiasi strategia relativa ai consumatori e sottolinea l´urgente necessità che i legislatori elaborino norme globali in materia di protezione di dati, in cooperazione con l´industria e le organizzazioni dei consumatori. Il Parlamento incoraggia poi la Commissione a continuare a sostenere con vigore i diritti dei consumatori in relazione alla sicurezza dei prodotti, garantendo l´integrità del marchio Ce e migliorando la sorveglianza del mercato a tutti i livelli nazionali appropriati, utilizzando il Rapex (sistema di allarme rapido) e potenziando la cooperazione internazionale (in particolare con la Cina). Deve inoltre garantire che la legislazione in vigore sia adeguatamente attuata e pienamente applicata dagli Stati membri, anche valutando la possibilità di rivedere la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti. Ricorda peraltro che il marchio Ce può essere interpretato erroneamente come indicazione generale di test indipendenti o marchio di origine, mentre la Commissione è già stata invitata a presentare un´analisi approfondita in materia di marchi per la sicurezza dei consumatori seguita, se necessario, da proposte legislative. Nel sottolineare l´importante ruolo svolto dalle organizzazioni dei consumatori nel miglioramento della cultura del consumatore, il Parlamento invita infine la Commissione a sostenerle finanziariamente e si dice favorevole ad iniziative volte ad incentivare la partecipazione degli interessati alla politica dei consumatori, alle consultazioni e allo sviluppo di tale politica. Rileva poi che per sviluppare una cultura dei consumatori, l’Ue e gli Stati membri dovrebbero investire maggiormente in campagne di informazione e di educazione dei consumatori «che veicolino i giusti messaggi ai giusti segmenti di consumatori». .  
   
 

<<BACK