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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Maggio 2008
 
   
  FVG: PIANO RICONVERSIONE SETTORE LATTIERO CASEARIO

 
   
   Trieste - La Giunta regionale ha adottato il Piano di riconversione per lo sviluppo e la riorganizzazione del settore lattiero-caseario dell´area montana, elaborato dall´Agenzia per lo sviluppo economico della montagna -Agemont Spa. La delibera, approvata dal Governo regionale su proposta dall´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Claudio Violino, costituisce la fase finale di un percorso avviato nel 2005, con la stipula di una convenzione tra la Regione e l´Agemont Spa, che ha portato alla redazione di un primo Piano di ristrutturazione del settore. Successivamente, a seguito di una diversa valutazione dello strumento più idoneo a sostegno del comparto lattiero-caseario, è stato stabilito che l´adozione del Piano fosse preceduta dalla valutazione tecnica di fattibilità da parte di un´apposita commissione. Il settore lattiero-caseario riveste un ruolo primario nell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia e nel tessuto sociale della nostra terra, specialmente nell´area montana, ove, attorno al caseificio, in passato ruotava la vita di interi paesi. Nella montagna friulana, dopo quello di Collina di Forni Avoltri, fondato nel 1880, tali strutture si diffusero sull´arco montano fino a raggiungere, nel 1962, le 652 unità. Già negli ultimi decenni del secolo scorso si era però notevolmente ridotto il numero degli allevamenti di bovine da latte in montagna, e nel contempo era diminuito anche il numero dei caseifici. Quelli rimasti si sono accorpati, modificando per gran parte il tipo di gestione, passata da quella turnaria (che prevede il conferimento diretto del latte da parte dei soci, i quali collaborano anche alla trasformazione e provvedono alla vendita diretta del formaggio), a quella cooperativa. Attualmente, nell´area montana considerata dal piano, cioè sul territorio di competenza delle quattro comunità montane del Friuli Venezia Giulia, sono rimasti in attività sedici caseifici, dei quali nove cooperativi e sette turnari (due in attività soltanto per pochi mesi l´anno). Quasi tutto il latte prodotto in montagna viene conferito a questi centri, i quali svolgono un ruolo importante per il mantenimento della presenza dell´uomo in montagna. La zootecnica rimane infatti l´asse principale del settore primario nella montagna friulana: l´86 per cento delle aziende è di tipo zootecnico. La dimensione media attuale delle stalle in montagna è contenuta, ed è pari a 14,3 capi ciascuna, mentre in pianura tale percentuale sale a 26,2 unità. .  
   
 

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