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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Maggio 2008
 
   
  SÌ, LE GALASSIE ESPELLONO BUCHI NERI!

 
   
  Bruxelles, 22 maggio 2008 - Un team di scienziati del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (Mpe) ha osservato un nuovo buco nero mentre veniva espulso dalla sua galassia madre, in seguito alla fusione di due buchi neri. Si prevede che questa sensazionale scoperta, che conferma una previsione fondamentale nella teoria della relatività di Einstein, migliori la nostra comprensione di come si formano e si evolvono le galassie. I ricercatori hanno osservato che la fusione di due buchi neri ha innescato delle onde gravitazionali in uscita attraverso la galassia alla velocità della luce. Le onde si muovevano in una direzione mentre il buco nero veniva spinto nella direzione opposta. Questo ha portato all´allontanamento del buco nero dalla sua posizione nel nucleo della galassia. Una forte velocità di arretramento ha garantito la completa fuga del buco nero dalla galassia. Usando ampie linee di emissione di gas attorno al buco nero i ricercatori sono riusciti a calcolare che il buco nero che si allontanava ha raggiunto una velocità massima di 2650 chilometri al secondo. Gli scienziati hanno spiegato che la potenza di arretramento, che aveva una massa superiore a 100 milioni di masse solari, ha di fatto forzato il buco nero ad essere lanciato dalla sua galassia madre. Hanno calcolato che la velocità di questo arretramento è pari a quella che qualcuno dovrebbe tenere per essere in grado di viaggiare da New York a Los Angeles in meno di due secondi. Il team Max Planck ha anche scoperto una serie ristretta di linee di emissione generate dal gas che rimaneva nella galassia. La radiazione proveniente dal buco nero in arretramento ha aiutato a fornire energia al gas. Si prevede che questo gas, conosciuto come ´gas del disco di accrescimento´, continuerà ad alimentare il buco nero in arretramento per milioni di anni. Durante il processo di accrescimento il gas brilla nelle lunghezze d´onda dei raggi X. Dopo che il satellite Rosat ha scansionato l´area i ricercatori hanno anche scoperto che le emissioni di raggi X apparivano attorno al buco nero a una distanza di 10 miliardi di anni luce. Questi eventi estremi, che sono una previsione fondamentale nella teoria della relatività di Einstein, sono stati il soggetto di vari dibattiti nel corso degli anni. Fino ad oggi gli scienziati avevano bisogno di supercomputer per simulare questi eventi estremi. Le osservazioni effettuate dal team Max Planck mostrano ora che questi eventi accadono realmente. Essi provano infatti che i buchi neri si possono unire e che queste unioni sono accompagnate da onde gravitazionali che possono innescare altri eventi. Le scoperte indicano anche che devono esistere galassie senza buchi neri nei loro nuclei, oltre a buchi neri che fluttuano perennemente nello spazio tra le galassie. Il team proverà ora a scoprire se le galassie e i buchi neri si sono formati ed evoluti assieme nell´Universo primordiale, o se a una ´popolazione´ di galassie sono stati negati i propri buchi neri centrali. La scoperta del team incoraggerà gli astrofisici a sviluppare simulazioni più dettagliate dei super contraccolpi gravitazionali e a valutare il loro impatto sull´evoluzione dei buchi neri e delle galassie. Per ulteriori informazioni: http://www. Journals. Uchicago. Edu/toc/apj/2008/678/2 http://www. Mpe. Mpg. De/main. Html .  
   
 

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