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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Maggio 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: ACCESSO DEI CITTADINI ALLE INFORMAZIONI SULLŽAMBIENTE

 
   
  Strasburgo, 26 maggio 2008 - A giugno si svolgerà la terza riunione delle Parti alla Convenzione di Ćrhus. Il Parlamento invita lŽUe a svolgere un ruolo determinante, trasparente e costruttivo nei negoziati. Chiede poi progressi in materia di accesso alla giustizia e lŽadozione di una normativa Ue in materia, nonché una maggiore sensibilizzazione dei cittadini. La Mop-3 dovrebbe poi chiarire le condizioni di entrata in vigore dellŽemendamento sugli Ogm adottato nel 2005. DallŽ11 al 13 giugno si svolgerà a Riga, in Lettonia, la terza riunione delle Parti (Mpo-3) alla Convenzione di Ćrhus sullŽaccesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e lŽaccesso alla giustizia in materia ambientale. Tale Convenzione si propone di consentire alle autorità pubbliche e ai cittadini di assumersi le proprie responsabilità individuali e collettive per proteggere e migliorare lŽambiente per il benessere e la salute delle generazioni presenti e future, nonché di promuovere uno sviluppo sostenibile. EŽ stata ratificata dalla Comunità europea il 17 febbraio 2005 ed anche da tutti i suoi membri (tranne uno) e, attualmente, vi aderiscono 41 paesi. Adottando con 486 voti favorevoli, 10 contrari e 3 astensioni una risoluzione proposta dalla commissione per lŽambiente, il Parlamento europeo invita lŽUe a svolgere un ruolo «determinante, trasparente e costruttivo» nei negoziati e a contribuire attivamente al piano strategico a lungo termine della Convenzione, compreso lŽampliamento del suo campo dŽapplicazione, affinché lo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni sia coperto dagli stessi principi di trasparenza, partecipazione e responsabilità. I deputati ricordano che la Convenzione di Ćrhus è il foro competente per deliberare i principi orizzontali dellŽaccesso pubblico alle informazioni, della partecipazione e dellŽaccesso alla giustizia in questioni ambientali e sottolineano che la Mop-3 costituirà una buona opportunità sia per rivedere i progressi realizzati sinora sia per riflettere sulle sfide future. Invitano «con urgenza» la Commissione e gli Stati membri a garantire che le decisioni adottate in tale sede portino avanti lŽattuazione e lo sviluppo della Convenzione, creando sinergie con gli accordi multilaterali conclusi nel settore dellŽambiente. Dovrebbe inoltre assicurare che la Mop-3 chiarisca le condizioni di entrata in vigore dellŽemendamento sugli Ogm, adottato nel 2005, e di ogni altro futuro emendamento alla Convenzione, affinché sia garantita una loro rapida attuazione. Il Parlamento chiede poi di potenziare le sinergie e i collegamenti con altre organizzazioni e convenzioni internazionali, in particolare con il protocollo di Cartagena sulla biosicurezza. I deputati sollecitano inoltre la Commissione ad assicurare progressi sullŽaccesso alla giustizia, garantendo che le autorità pubbliche a tutti i livelli di governo siano pienamente consapevoli degli obblighi derivanti dalla Convenzione e incoraggiandole a stanziare le risorse umane, finanziarie e materiali necessarie ad ottemperare a tali obblighi. Le parti dovrebbero poi adottare le misure legali e di bilancio necessarie per fornire i rimedi effettivi per lŽaccesso alla giustizia e garantire un accesso giusto, equo, rapido e non proibitivo alle procedure. Ricordano, peraltro, che lŽadozione di uno strumento legislativo relativo allŽaccesso alla giustizia in materia ambientale è ancora bloccata dal Consiglio ed accoglie, quindi, favorevolmente il progetto della Commissione di organizzare, nel giugno 2008, una conferenza relativa a tale tematica in modo tale da imprimere nuovo slancio ai lavori legislativi in seno alla Comunità. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che il piano strategico di lungo termine includa disposizioni volte a sensibilizzare maggiormente il pubblico circa i diritti e i doveri derivanti dalla Convenzione e che sia istituito un gruppo di lavoro per valutare lŽattuazione del pilastro della Convenzione concernente la partecipazione del pubblico. Il Parlamento ricorda poi che i suoi deputati, che fanno parte della delegazione Ce, svolgono un ruolo essenziale ed auspica, di conseguenza, che abbiano accesso, senza diritto di parola, alle riunioni di coordinamento dellŽUe a Riga. Il Parlamento esorta infine i paesi che non lŽhanno ancora fatto a ratificare la Convenzione di Ćrhus e il protocollo sui registri per le emissioni inquinanti e i loro trasferimenti e incoraggia altri paesi non aderenti alla Commissione economica per lŽEuropa delle Nazioni Unite a diventare parti contraenti della Convenzione. Il Protocollo sui registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti contribuirebbe, infatti, ad aumentare la responsabilità delle imprese e a ridurre lŽinquinamento, nonché a promuovere lo sviluppo sostenibile. Background - La Convenzione di Aarhus La convenzione dellŽUnece sullŽaccesso allŽinformazione, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e lŽaccesso alla giustizia in materia di ambiente è stata adottata il 25 giugno del 1998 a Aarhus, in Danimarca, durante la quarta Conferenza ministeriale nel quadro del processo "Ambiente per lŽEuropa". EŽ entrata poi in vigore il 30 ottobre del 2001. La Convenzione di Aarhus rappresenta un nuovo tipo di accordo in materia di ambiente. Lega, infatti, i diritti ambientali ai diritti umani e stabilisce che lo sviluppo sostenibile possa essere raggiunto solo con il coinvolgimento di tutti i cittadini. Unisce la responsabilità dello stato alla protezione dellŽambiente e si concentra sulle interazioni tra autorità pubbliche e private nel contesto democratico, suggerendo un nuovo processo per la partecipazione pubblica alle negoziazioni e alla realizzazione degli accordi internazionali. Secondo la Convenzione, infatti, un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale potrebbe condurre ad un miglioramento della protezione dellŽambiente. Essa intende contribuire a «tutelare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere». Per raggiungere tale obiettivo, la Convenzione propone di intervenire in diversi settori. In primo luogo, si dovrebbe assicurare lŽaccesso del pubblico alle informazioni sullŽambiente detenute dalle autorità pubbliche. Inoltre, dovrebbe essere garantita la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sullŽambiente e dovrebbero essere estese le condizioni per lŽaccesso alla giustizia in materia ambientale. Le parti della Convenzione si impegnano a adottare le misure legislative, regolamentari o le altre misure necessarie per permettere ai funzionari e alle autorità pubbliche di fornire assistenza e orientamento ai cittadini, agevolandone lŽaccesso alle informazioni, la partecipazione ai processi decisionali e lŽaccesso alla giustizia. Promuovo poi lŽeducazione ecologica dei cittadini per accrescere la loro consapevolezza dei problemi ambientali e sostengono le associazioni, i gruppi o le organizzazioni aventi come obiettivo la protezione dellŽambiente. .  
   
 

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