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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Maggio 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: UNA POLITICA INDUSTRIALE A FAVORE DELLE PMI

 
   
  Strasburgo, 26 maggio 2008 - La politica industriale Ue dovrebbe creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese, specie delle Pmi. E´ quanto sostiene il Parlamento sollecitando la riduzione degli oneri amministrativi e un più agevole accesso al capitale di rischio. Occorre poi promuovere la ricerca, introdurre un brevetto europeo e lottare contro la contraffazione, assicurando anche infrastrutture di trasporto efficienti. L´industria Ue dovrebbe diventare leader nelle tecnologie pulite. Approvando con 443 voti favorevoli, 62 contrari e 21 astenuti la relazione di Romana Jordan Cizelj (Ppe/de, Si), il Parlamento sottolinea anzitutto che il ruolo principale della politica industriale dell´Ue consista nel creare le giuste condizioni quadro per lo sviluppo delle imprese, degli investimenti industriali e dell´innovazione nonché per la creazione di impieghi, prestando particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese (Pmi). Un settore industriale prospero, infatti, è fondamentale per la realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona. I deputati, tuttavia, si rammaricano della debolezza del legame tra politica industriale dell´Ue e politica industriale nazionale. Un ambiente favorevole alle imprese, ridurre gli oneri amministrativi - Il Parlamento invita poi la Commissione a potenziare i suoi sforzi intesi a eliminare gli ostacoli amministrativi superflui che rendono difficile l´accesso al mercato interno, a semplificare e migliorare il contesto normativo e a ridurre l´onere amministrativo sulle imprese. Dovrebbe essere, tra l´altro, garantito che si compiano progressi nei tredici settori prioritari indicati nel piano d´azione della Commissione per la riduzione dell´onere amministrativo e dovrebbe essere attuato il secondo pacchetto di misure preferenziali per eliminare gli ostacoli amministrativi. I deputati invitano la Commissione a adottare un approccio coerente nei confronti delle Pmi in tutte le politiche comunitarie applicando, in modo adeguato, il principio del "pensare prima in piccolo". Sostengono quindi con forza l´annunciata normativa sulle piccole imprese a livello europeo che dovrebbe assumere, a loro parere, la forma di una proposta legislativa e includere nuove iniziative concrete intese a ridurre, mediante esenzioni, l´onere amministrativo sulle Pmi, facilitarne l´accesso al mercato interno e alle procedure di appalto nonché garantire loro un accesso adeguato alle fonti di finanziamento e alle infrastrutture di ricerca. Il Parlamento, sottolineando l´importanza dell´accordo di Basilea Ii nell´influenzare il comportamento delle banche e la loro disponibilità a concedere prestiti a clienti con un profilo di rischio relativamente alto, incluse le Pmi, considera che si tratti di uno sviluppo fondamentale per sostenere le Pmi nel realizzare investimenti e nell´eseguire ricerche orientate alle imprese. Ritiene inoltre urgente creare un mercato globale, a livello dell´Ue, per il capitale di rischio, eliminando gli attuali ostacoli regolamentari e fiscali agli investimenti nelle piccole imprese più innovative in Europa. Dovrebbero poi essere introdotte misure che incoraggino la crescita e lo sviluppo delle Pmi, quali la semplificazione degli obblighi in materia di notificazione e la concessione di deroghe. Ricerca, brevetto europeo e la lotta alla contraffazione per proteggere l´industria - L´industria nell´Ue contribuisce a oltre l´80% della spesa del settore privato in ricerca e sviluppo (R&s) e i prodotti innovativi che essa sviluppa rappresentano circa il 73% delle esportazioni, rafforzando notevolmente il suo vantaggio competitivo. I deputati osservano tuttavia che, rispetto ad altre regioni quali gli Stati Uniti o l´Asia, nell´Ue l´industria è ancora relativamente lenta nell´adattarsi all´evoluzione del mercato e ai nuovi sviluppi tecnologici, «a causa di una pesante regolamentazione del mercato». Pertanto suggerisce di sfruttare appieno i programmi di finanziamento comunitari, quali il Settimo programma quadro di ricerca e il programma quadro per la competitività e l´innovazione, nonché l’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia. Anche perché i deputati sottolineano che sono necessari continui investimenti prioritari in materia di istruzione, formazione e ricerca e che lo sviluppo industriale e la competitività dei prodotti Ue dipendono dalla qualità delle risorse umane e dall’innovazione globale nell’ambito dei nuovi prodotti. Ritengono, quindi, che sia essenziale sostenere le attività correlate alle invenzioni e proteggere i prodotti di tali attività con una politica in materia di diritti di proprietà intellettuale «trasparente e semplificata». Invitano, quindi, il Consiglio a adoperarsi per introdurre quanto prima un brevetto comunitario. Chiedono, infine, alla Commissione di proseguire la lotta contro le contraffazioni e di adoperarsi per conseguire soluzioni globali in tale settore, ispirandosi principalmente ai modelli europei. Un´infrastruttura di trasporto efficiente per lo sviluppo delle industrie - Lo sviluppo delle zone industriali, comprese quelle extraurbane, «è strettamente connesso alla presenza di un’infrastruttura di trasporto efficiente a livello europeo». Gli Stati membri dovrebbero essere posti in condizione di accedere ai fondi di sviluppo regionale al fine di creare parchi industriali e tecnologici nelle zone rurali limitrofe agli agglomerati urbani. E´ necessario poi, secondo i deputati, uno sviluppo «sostenibile ed equilibrato» in tutta l’Ue, sia dal punto di vista geografico sia in relazione alle dimensioni dei progetti. Questo rappresenterebbe l’unico modo per stimolare lo sviluppo dell’industria nell’Ue e offrire nuove possibilità per la creazione di posti di lavoro. Industria Ue leader nel settore delle tecnologie e dei prodotti rispettosi dell´ambiente - Gli obiettivi dell’Ue in materia di ambiente, secondo il Parlamento, non dovrebbero essere visti come «una minaccia per l’industria», ma piuttosto come «un’opportunità per sfruttare il vantaggio "della prima mossa" e per fare dell’industria europea un leader mondiale nel settore delle tecnologie, dei prodotti e dei servizi rispettosi dell’ambiente e socialmente accettabili». Sottolinea, tuttavia, che l’applicazione delle nuove tecnologie andrebbe accompagnata da misure intese a salvaguardare la competitività internazionale delle imprese europee. Occorre inoltre tener conto, con urgenza, dell´impatto della legislazione ambientale sulla competitività internazionale delle industrie europee «al fine di evitare la dispersione di carbonio e la disoccupazione». Invita, quindi, la Commissione a promuovere e sostenere attivamente la definizione di accordi settoriali a livello mondiale per ridurre l’impatto ambientale di industrie specifiche su scala internazionale, garantendo, nel contempo, condizioni di concorrenza eque. .  
   
 

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