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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Maggio 2008
 
   
  LA ROMANIA NELL’UE: FONDI PER 30 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE IN AUTUNNO UNA MISSIONE A BUCAREST TESSARI, PRESIDENTE UNIONCAMERE VENETO: “LA NOSTRA REGIONE ESPORTA PER 1.350 MILIONI DI EURO. PER IL MADE IN ITALY È UN MERCATO DA 22 MILIONI DI CONSUMATORI”

 
   
   Venezia, 26 maggio 2008 – Un Paese in forte espansione, un Paese che, al di là dei recenti fatti di cronaca, rappresenta una grande opportunità per la crescita delle imprese italiane. Da qui l’idea di organizzare per il prossimo autunno, una missione italiana a Bucarest per degli incontri fra imprenditori. Prospettive di sviluppo, quadro macroeconomico, potenzialità del mercato romeno e fondi europei a disposizione delle imprese italiane sono stati illustrati durante il Forum Economico “La Romania nell’Unione Europea – nuove opportunità per le imprese italiane”, tenutosi presso Unioncamere del Veneto. A discutere dei rapporti italo-romeni autorevoli esperti del sistema economico e politico dei due Paesi, tra cui Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto, Daniele Mancini, ambasciatore d’Italia in Romania, Guglielmo Frinzi, presidente della Camera di Commercio italiana per la Romania, e Franco Antiga, presidente della Banca Italo Romena e Veneto Banca. “Alcuni mesi fa ho letto un articolo sulla convenienza, o meno, per gli imprenditori veneti di investire ancora in Romania – ha esordito Daniele Mancini, ambasciatore d’Italia in Romania –. Io sono convinto di sì. Due settimane fa il presidente Montezemolo ha parlato in Romania dell’interscambio italo-indiano e degli sviluppi nel mercato d’Oriente, prevedendo il raggiungimento di 12 miliardi di euro nel 2010. Teniamo presente che l’interscambio italo-romeno ha già ampiamente raggiunto questo fatturato. La Romania cresce tra il 6 e l’8% all’anno, al settimo posto nell’Unione Europea per dimensioni geografiche e per numero di abitanti”. “In Romania abbiamo creato un modello che presto potremo esportare in altri Paesi – ha continuato l’ambasciatore –. Ormai è anacronistico parlare della Romania riferendoci solo a Timisoara e alle piccole e medie imprese. Gli imprenditori italiani hanno capito che la Romania non è più un Paese a basso contenuto tecnologico e la manodopera sarà sempre più cara. Per lo sviluppo è necessaria una capillare diffusione su tutto il territorio nazionale. I settori più dinamici sono quelli legati alle infrastrutture, all’agricoltura, ai servizi, alla finanza e al credito”. “Da anni la Romania è al centro dell’attenzione delle aziende venete, come testimoniano le statistiche economiche relative al triennio 2005-2007 – ha sottolineato Federico Tessari, presidente di Unioncamere del Veneto –. La Romania occupa la settima posizione nella graduatoria dei principali Paesi verso cui sono indirizzati i prodotti veneti. Le esportazioni venete ammontano a 1. 350 milioni di euro, pari al 3,1% delle esportazioni regionali; le importazioni dalla Romania sono pari a 1. 260 milioni, il 3,8% del totale regionale”. Secondo l’“Indagine sulla presenza imprenditoriale veneta in Romania”, curata dal Centro Estero Veneto, sono ben 2. 578 le aziende di origine veneta attive in Romania, oltre il 22% delle aziende italiane complessive. Sul fronte dell’occupazione, le aziende venete attive in Romania costituiscono un’importante fonte di lavoro per la manodopera locale con circa 40. 000 romeni impiegati. Dopo una prima fase di delocalizzazione produttiva, la maggioranza delle aziende italiane, venete in particolare, ha puntato sulla Romania nel medio e lungo periodo, vedendo nell’integrazione nella Comunità Europea una fonte di nuove opportunità. “Con i suoi 22 milioni di consumatori – ha spiegato il presidente Tessari – il mercato romeno è in continua espansione. Non si tratta più di un mercato da cui attingere manodopera a costi più bassi, bensì di uno sbocco importante per i prodotti del Made in Italy”. “La Romania non è più vista come il Paese dove andare a produrre per poi vendere in Italia – ha aggiunto l’ambasciatore Mancini –. Il mercato romeno, infatti, è in forte crescita. Ci sono sette milioni di persone con un tenore di vita simile alla media classe europea, mentre mezzo milione è molto ricco e non a caso anche in Romania stanno proliferando le aziende italiane del lusso”. Capitolo fondamentale per agevolare gli investimenti delle aziende italiane è quello relativo ai fondi stanziati dalla Comunità Europea a favore della Romania per il periodo 2007-2013. Si tratta di oltre 30 miliardi di euro, 20 dei quali per i fondi strutturali e di coesione, 13 per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. “Gli interventi resi possibili dalla disponibilità di risorse economiche – ha concluso il presidente Tessari – dovrebbero ridurre la disparità economica e sociale fra la Romania e gli altri Stati Membri generando un aumento del Pil di circa il 15-20%”. A supporto delle aziende che vogliono investire in Romania e ricevere informazioni su come accedere ai finanziamenti a fondo perduto, la Camera di Commercio Italiana per la Romania, col cofinanziamento di Unioncamere – Eurosportello del Veneto, nel gennaio 2008 ha allestito lo Sportello Europa Romania. .  
   
 

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