Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 27 Maggio 2008
 
   
  UNIONCAMERE: IMPRESE: RALLENTA LA NATALITÀ NEL PRIMO TRIMESTRE 2008

 
   
  Roma, 27 maggio 2008 - Rallenta il dinamismo delle imprese nei primi tre mesi del 2008 e il bilancio all’anagrafe si fa più pesante: 21mila le imprese in meno tra gennaio e marzo, pari ad un tasso di crescita negativo dello 0,36%, contro il -0,23% del 2007. A causare l’allargamento della forbice demografica nel primo trimestre dell’anno è stato il calo della natalità: 130mila le imprese nate contro le 142mila registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. Minore vitalità anche per le cessazioni, ma la differenza con lo scorso anno è di poco meno di 5mila unità: circa 152mila quelle chiuse nel primo trimestre 2008 contro le quasi 157mila del 2007. La battuta di arresto più sensibile la registra il Nord-est (-0,59%), mentre resiste meglio degli altri il Centro (-0,07%) per merito del Lazio, unica tra le 20 regioni a chiudere il trimestre con il segno più (0,19% la crescita). All’estremo opposto, la Puglia (–0,89%, 3. 500 imprese in meno) fa registrare il bilancio regionale più pesante. Tra i settori, l’agricoltura (13mila unità in meno) e il commercio (quasi 12mila) pagano il prezzo più salato alla dinamica negativa di inizio anno. I saldi positivi si concentrano nei servizi alle imprese (oltre 3mila imprese) e nelle costruzioni (poco meno di mille unità in più). Questi, in sintesi, i dati più rilevanti diffusi oggi da Unioncamere e tratti da Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Infocamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane - e disponibile all’indirizzo www. Infocamere. It. Il Quadro Generale - Come evidenzia la tabella 1, il primo trimestre dell’anno consegna tradizionalmente un bilancio negativo poiché riflette l’accumularsi di cessazioni contabilizzate a gennaio ma riferibili in realtà agli ultimi giorni dell’anno precedente, cosicché i registri camerali rilevano queste chiusure con il bilancio del primo trimestre dell’anno. La serie storica dei primi trimestri dal 2000 ad oggi evidenzia il passo indietro della natalità delle imprese che, nel 2008, inverte un trend in crescita durato ben sei anni facendo segnare 11. 787 nascite in meno rispetto al 2007. La contenuta vitalità del sistema imprenditoriale viene confermata dalla serie delle cessazioni, la cui crescita era però più breve (un triennio) e per giunta per un’entità limitata (4. 181 cessazioni in meno). In conseguenza dell’andamento dei due flussi di ‘entrata’ e ‘uscita’ dal sistema, lo stock complessivo di imprese registrate alla fine dello scorso mese di marzo ammontava a 6. 084. 272 imprese, di cui 1. 480. 657 artigiane e 76. 287 cooperative. Con riferimento alle sole imprese artigiane, il bilancio del trimestre appare molto più pesante in termini percentuali: -0,86% la riduzione dello stock, corrispondente ad una perdita di 12. 869 aziende, il 95% delle quali nella forma di ditte individuali. Le Forme Giuridiche - Il rallentamento della vitalità del sistema si riflette su tutte le tipologie di forme giuridiche, tra le quali restano con segno positivo soltanto le società di capitale (+1,05% pari ad oltre 12mila imprese in più in tre mesi, comunque il valore più basso dal 2000 ad oggi) e le altre forme (aumentate di poco più di mille unità, lo 0,54% su base trimestrale). All’interno di questo aggregato è da segnalare il progresso consistente delle cooperative, aumentate del 2,83% nel trimestre (una crescita pari a 2. 101 imprese cooperative in più). Le perdite più consistenti si concentrano nelle ditte individuali (31. 252 imprese in meno, il 39% delle quali artigiane), mentre più contenuta è la riduzione del numero di società di persone (4. 539 unità in meno). Le Dinamiche Territoriali - In termini assoluti, tutte le quattro circoscrizioni territoriali registrano saldi negativi nel trimestre. L’arretramento maggiore si registra nel Mezzogiorno, che perde 9. 877 unità, seguito dal Nord-est (-7. 232) che, però, risulta l’area più penalizzata in termini percentuali: -0,59% la riduzione dello stock. Il Nord-ovest (-3. 865 imprese) e soprattutto il Centro (-840), limitano in qualche modo i danni. Analizzando il comparto artigiano si evidenziano alcune tipicità territoriali interessanti. Il saldo negativo del Nord-ovest, infatti, è quasi del tutto (per l’89%) dovuto a queste imprese. Meno rilavante ma significativo il peso dell’artigianato nei saldi negativi del Nord-est (il 59%) e del Mezzogiorno (il 31%, ma qui l’artigianato è meno diffuso). Colpisce, invece, il dato del Centro dove, non contando gli artigiani, il saldo del trimestre sarebbe stato addirittura positivo. Approfondendo l’analisi a livello provinciale, solo sette province (nell’ordine in termini percentuali si tratta di Roma, Milano, Crotone, Grosseto, Macerata, Latina e Catanzaro) chiudono il trimestre con saldi positivi. Il disavanzo più consistente (-2. 168 imprese) si registra a Bari, seguita da Treviso (-745) e Vicenza (-742). In termini percentuali, Oristano, Belluno e ancora Bari chiudono la classifica negativa del trimestre. Con riferimento alle sole imprese artigiane, le province in attivo si riducono a sei (sempre nell’ordine, in termini percentuali, si tratta di Crotone, Pavia, Roma, Catania, Ragusa e Lodi). Belluno (-2,71%), Novara (-2,64%) e Pistoia (-2,37%) costituiscono invece il terzetto-guida in senso negativo. I Settori Di Attivita’ - Agricoltura (-13. 068 imprese), commercio (-11. 584) e attività manifatturiere (-4. 540) sono i settori che accusano le più consistenti riduzioni dello stock di imprese in termini assoluti. Insieme, i tre settori tradizionali spiegano anche più di tutto il sado negativo del trimestre. A ‘tenere’, pur in un quadro difficile e in rallentamento, sono i servizi alle imprese (attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca) che mettono a segno un saldo postivo di 3. 186 imprese, concentrato principalmente tra le attività immobiliari (sostanzialmente servizi di agenzia legati all’edilizia) e altre attività imprenditoriali (in modo particolare le attività di consulenza professionale). Segno positivo (ma l’onda lunga della crescita degli ultimi anni sembra attenuarsi), anche per le costruzioni che, tra gennaio e marzo, aumentano di 929 unità. Quanto alle imprese artigiane, l’arretramento più consistente in termini assoluti si registra nelle attività manifatturiere (-5. 012 imprese). Subito dopo, un po’ a sorpresa, viene il comparto delle costruzioni (-3. 519 unità), il cui bilancio negativo conferma il rallentamento complessivo della fase espansiva di questo settore. .  
   
 

<<BACK