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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Maggio 2008
 
   
  NUOVO METODO STATISTICO SVELA SORPRESE SUGLI ANTENATI

 
   
  Bruxelles, 28 maggio 2008 - Un nuovo modo di analizzare le variazioni genetiche nelle popolazioni umane sta svelando una serie di sorprese sulla nostra origine. Tra le altre cose, la nuova tecnica rivela una forte migrazione di geni dall´Europa settentrionale alla Siberia orientale. Ll lavoro, parzialmente finanziato dall´Ue, è stato pubblicato sulla rivista Plos Genetics. I metodi di ricerca tradizionali generalmente concentravano l´attenzione su una sola parte del genoma umano, come il cromosoma Y che viene trasmesso da padre in figlio. Altre tecniche si basavano su un modello semplicistico di eredità che non teneva conto della struttura cromosomica. In questo ultimo studio, scienziati dell´Irlanda, del Regno Unito e degli Usa hanno analizzato 2540 marcatori genetici nel Dna di quasi 1000 persone di tutto il mondo il cui materiale genetico era stato raccolto dal progetto Human Genome Diversity Project. I risultati del progetto hanno prodotto una serie di sorprese. Ad esempio, il popolo Yakut nella Siberia settentrionale sembra aver ricevuto un apporto genetico significativo dalle popolazioni delle isole Orkney, che si trovano al largo della costa scozzese. I geni orcadiani sono stati individuati anche in altre popolazioni asiatiche orientali, per la precisione nella popolazione Han nella Cina settentrionale e negli Hezhen, un´altra popolazione del nord-est asiatico. Gli scienziati ne deducono che deve esserci stato un periodo di spostamento dei geni dall´Europa settentrionale verso l´Asia orientale. Lo studio ha anche gettato luce sul popolamento delle Americhe, visto che i risultati suggeriscono che le popolazioni indigene del Nord e Sud America hanno origini diverse. I ricercatori spiegano questo fenomeno avanzando l´ipotesi di ondate di migrazione multiple. Nello scenario da loro proposto, la prima popolazione a colonizzare l´Asia nordorientale oltrepassò anche lo Stretto di Bering e raggiunse alla fine l´America del Sud. Questa popolazione fu più tardi rimpiazzata da una popolazione più strettamente legata agli asiatici orientali moderni. Anche queste popolazioni oltrepassarono lo Stretto di Bering e contribuirono alla ascendenza dei nordamericani autoctoni. "Rispetto agli altri metodi, la nostra tecnica ci permette di identificare dettagli più precisi sui contributi genetici," ha spiegato il dott. Garrett Hellenthal dell´Università di Oxford, uno degli autori dello studio. "Includendo l´eredità di "blocchi" di Dna attraverso le generazioni, piuttosto che di geni individuali, si ottiene una panoramica della condivisione dei modelli di Dna attraverso l´intero genoma umano. Questo ci permette di prendere in considerazione una quantità di scenari diversi sulla possibile colonizzazione (non soltanto quelli a cui si era già pensato) e di usare un algoritmo per determinare i percorsi di migrazione più probabili. " In futuro gli scienziati sperano di ampliare il loro metodo per creare dataset con oltre 500. 000 marcatori genetici. In questo modo essi sperano di riuscire a ricostruire i modelli della migrazione umana con dettagli senza precedenti. "La gente ama raccontare storie e tra quelle più amate c´è la storia della diffusione globale dell´uomo moderno dalla sua patria originale in Africa," ha aggiunto il dott. Daniel Falush dello University College a Cork in Irlanda. "Tradizionalmente questo era il campo degli antropologi, ma i genetisti stanno ora iniziando a dare un importante contributo. Tuttavia, l´evidenza genetica generalmente viene ancora analizzata alla luce di pregiudizi antropologici: le tecniche statistiche ci aiutano a vedere le cose da una prospettiva più obiettiva. " L´ue ha appoggiato la ricerca attraverso il progetto Polygenes ("Identification of common genetic variants that affect the risk of breast and prostate cancer"), che è finanziato nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del sesto Programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Plosgenetics. Org/doi/pgen. 1000078 .  
   
 

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