Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Maggio 2008
 
   
  UN MESSAGGIO DA MEDOLIVA, LA FIERA DEDICATA ALL’OLIVICOLTURA NEL MEDITERRANEO EXTRAVERGINE DI QUALITA’, IL FALSO PROBLEMA DEL PREZZO NELLA TRE GIORNI ARETINA MOLTI INTERVENTI PER RIBADIRE LA NECESSITA’ DI EDUCARE IL CONSUMATORE ALL’ UTILIZZO CORRETTO DI UN PRODOTTO SANO E PREZIOSO

 
   
  Oltre 10mila visitatori hanno affollato i padiglioni del Centro Affari di Arezzo per Medoliva, fiera dedicata all’olivicoltura nel Mediterraneo. Il successo della manifestazione, alla sua prima edizione, ha dimostrato il crescente interesse nei confronti dell’oro verde, ribadendo le potenzialità di un prodotto sul quale esistono ancora enormi margini di crescita e parecchi luoghi comuni. “Il principale – puntualizza Vincenzo ceccarelli, Presidente della Provincia di Arezzo che, insieme al Consorzio Arezzo Innovazione ha organizzato l’evento – è che una buona bottiglia di extravergine costi troppo. E che quindi il consumatore, specie quello italiano che attraversa un periodo difficile, sia in fondo giustificato se rivolge la propria attenzione verso etichette economiche”. Sulla questione si è lungamente discusso nel corso dei vari convegni che hanno costellato le tre giornate aretine. E sono stati molti, tra giornalisti e addetti ai lavori, che hanno contribuito con i loro interventi a sfatare questo mito. “Trovo bizzarro – racconta Marco Oreggia, curatore di una delle più importanti guide del settore ed esperto internazionale – che molte persone siano disposte a spendere cifre anche rilevanti per una bottiglia di vino e vadano poi a risparmiare sull’olio extravergine. Che tra l’altro, con una spesa intorno ai 10 euro, offre etichette di altissimo valore”. E’ stato inoltre evidenziato come una bottiglia di extravergine frutti certamente più di una bottiglia di vino che ha il suo naturale iter nel corso di un unico pasto. Senza contare che un olio di buona qualità richiede un dosaggio molto minore rispetto a un’etichetta di minor valore e quindi dura di più e regala certamente un piacere maggiore a tavola. “Offrire un buon vino è un piacere – ha sintetizzato Beppe Bigazzi, amatissimo personaggio televisivo e grande gourmet – Offrire del buon olio è un fatto di civiltà ed educazione”. E sul fattore educazione si è soffermato anche Giorgio Menna, apprezzato comunicatore nel campo dell’enogastronomia e discepolo del grande Veronelli. “In una bottiglia di extravergine ci sono circa 2. 500 olive – ha raccontato dai microfoni di Enogà, la sua fortunata trasmissione on line – Ma soprattutto c’è cultura, storia e tradizione. Tutti noi dobbiamo lavorare per far comprendere questo al pubblico dei consumatori e spingerli verso un consumo di livello. Le tasche degli stessi, a conti fatti, non ne risentiranno più di tanto”. La comunicazione, ovviamente, è stata al centro dell’intervento di Oliviero Toscani, considerato uno dei più grandi fotografi al mondo e produttore a sua volta di extravergine. “Dando per scontato che di extravergine buono in Italia se ne fa molto, si tratta di farlo consumare. Proprio per questo comunicazione e distribuzione rappresenteranno in futuro il 90% dello sforzo che ogni produttore dovrà fare per piazzare il proprio olio”. Ma il dito è stato puntato su delle leggi che consentono etichettature a dir poco ambigue, con extravergine presentati come italiani ma che in realtà di olive italiane ne vedono ben poche. “Purtroppo da questo punto di vista il lavoro da fare è ancora tanto – si lamenta Mauro Rosati, Segretario Generale di Qualivita, fondazione da anni in prima linea nella difesa dell’agroalimentare italiano di qualità – Le multinazionali dettano legge e il consumatore non riceve una corretta informazione e ritiene di acquistare qualcosa di profondamente diverso rispetto quello che acquista realmente”. Ma il problema risiede davvero nell’utilizzo di olive straniere che abbasserebbero il livello di oli venduti come italiani? “Sarebbe un controsenso fare un’affermazione del genere proprio a Medoliva che vuole premiare la qualità senza frontiere – precisa ancora Oreggia – Il fatto è che l’extravergine è un prodotto delicato, con una filiera produttiva estremamente complessa. Se frantoio in Italia olive provenienti da paesi lontani e che hanno sopportato un lungo viaggio, il prodotto che otterrò sarà per forza di basso livello. E questo anche se le olive in questione fossero straordinarie”. Non a caso gli esperti consigliano di utilizzare etichette contrassegnare dalle sigle Dop o Igp, marchi di certificazione che garantiscono una “territorialità” del prodotto che già da sé ha un valore fondamentale. Un ultimo messaggio arriva da Luigi Cremona, uno dei nomi più noti del giornalismo di settore e che ad Arezzo ha curato il settore cooking, ospitando decine di grandi chef che si sono esibiti ai fornelli . “Credo che proprio il mondo della ristorazione possa rappresentare una tappa fondamentale nell’educazione al consumo dell’extravergine di qualità – ha spiegato ai molti spettatori che hanno assistito alle perfomances dei cuochi presenti – Iniziare a presentare delle carte degli oli ben fatte, consigliare il cliente su quale olio abbinare a una data pietanza… tutto questo, a mio giudizio, potrebbe aumentare quella cultura dell’olio che in questo momento ancora latita”. .  
   
 

<<BACK