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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Maggio 2008
 
   
  RAPPORTO 2007 SULL´INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA IN EMILIA-ROMAGNA. SI CONFERMA LA TENDENZA ALLA RIDUZIONE DEL FENOMENO

 
   
  Bologna, 29 maggio 2008 - La relazione sulle Interruzioni Volontarie di Gravidanza effettuate in Emilia-romagna nel 2007, in distribuzione in questi giorni, conferma la tendenza alla riduzione del fenomeno con un numero totale di I. V. G. Pari a 11. 274 (11. 458 nel 2006, -184 casi): tendenza ancora più significativa se posta in relazione al costante incremento di popolazione residente che la nostra regione registra a partire da fine anni ’90: la popolazione residente è passata, nell’ultimo quinquennio, da 4. 059. 416 all’1/1/2003, a 4. 276. 013 all’1/1/2008, con un incremento del +4,4% per la sola popolazione femminile in età feconda. Il tasso di abortività (I. V. G. Per 1000 donne residenti in età feconda) dopo la consistente riduzione avvenuta nei primi anni ’90 rispetto al dato del 1987, di 14,6 per mille, si è poi mantenuto stabile nell’ultimo decennio e, negli ultimi 2 anni, registra una leggera diminuzione 9,6‰ (era il 9,9 per mille nel 2006) - con valori tendenti a sovrapporsi al dato nazionale (9,1 per mille, dato preliminare 2007). L’analisi per la popolazione femminile residente nella nostra regione evidenzia un numero complessivo di I. V. G. Pari a 9. 152 (9. 391 nel 2006), di cui 5. 702 riferite a donne residenti con cittadinanza italiana (con trend in diminuzione - 5. 865 casi nel 2006 a fronte di 8. 682 casi nel 1994), e 3. 450 riferite a residenti con cittadinanza straniera, oltre un terzo del totale. Per queste ultime si è evidenziato un trend in aumento fino allo scorso anno: nel 2007 il dato appare in leggera flessione. Questo dato assoluto, se letto in relazione all’ammontare di donne residenti straniere, evidenzia un calo costante (passando dal 3,6% nel 1996 al 2,3% nel 2006 e all’1,9% del 2007), segno di una maggiore attenzione rispetto al rischio I. V. G. Questi dati testimoniano una corretta applicazione della legge 194, un’attenzione agli interventi di prevenzione dell’I. V. G. , di sostegno alla procreazione responsabile e di assistenza alle donne con gravidanze problematiche. Per la prima volta sono registrati i dati sull’I. V. G. Con trattamento farmacologico (con farmaco mifepristone/Ru 486), metodica di intervento avviata in Emilia-romagna dal dicembre 2005 secondo le indicazioni elaborate da un gruppo di esperti a livello regionale: sono state rilevate 563 interruzioni volontarie di gravidanza eseguite con metodica farmacologica (5,7% del totale delle I. V. G. ). Da una valutazione attenta dei dati, si osserva, come era prevedibile, che l’introduzione di tale metodica non ha determinato un incremento degli interventi di I. V. G. E che non si sono registrate complicazioni particolari. La relazione è stata presentata in Cabina di regia (tavolo di coordinamento Regione- Enti Locali), che ha avviato la discussione sulle indicazioni per la programmazione sociale e sanitaria in sede locale (piani di zona per la salute ed il benessere sociale), nell’ambito di politiche integrate di assistenza alla genitorialità e alla famiglia; tale programma dovrà comprendere anche interventi per la piena e corretta attuazione della legge 194/78, in coerenza con le Linee Guida predisposte dall’ex Ministro Livia Turco in collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali. Il documento di indirizzo in corso di preparazione è finalizzato a realizzare in sede locale le collaborazioni necessarie per dare risposta ai problemi legati alle scelte procreative. E’ necessaria infatti una forte integrazione tra le équipe consultoriali, i servizi sociali territoriali e i centri per le famiglie, per la formulazione e la realizzazione di piani di intervento personalizzati per l’applicazione della Legge 194/78, nell’ottica di rafforzare i servizi e dare maggiori strumenti di intervento, anche coinvolgendo le associazioni di volontariato. La discussione è avvenuta all’interno del tema più complessivo della maternità, e sono stati altresì illustrati i contenuti della direttiva adottata recentemente dalla Giunta Regionale sul programma “percorso nascita”. La direttiva è frutto del lavoro della Commissione Nascita regionale e fissa 11 obiettivi assistenziali, già sperimentati e condivisi da gruppi di lavoro di professionisti delle Aziende Sanitarie per i quali sono stati individuate azioni specifiche ed indicatori di monitoraggio. La piena realizzazione di questi obiettivi è comunque legata anche alle azioni che in sede locale verranno intraprese per attuare l’integrazione sociale e sanitaria. .  
   
 

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