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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Giugno 2008
 
   
  PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO IRPET SULL’ECONOMIA: SE CRESCE L’ITALIA, CRESCE ANCHE LA TOSCANA

 
   
   Firenze, 18 giugno 2008 - «Se cresce l’Italia cresce anche la Toscana, se si ferma l’Italia si ferma anche la Toscana. Da tempo sostengo che non esiste un problema toscano, ma esiste un problema nazionale, che riguarda l’intero paese e in questo senso anche la Toscana». Così il presidente della Regione Claudio Martini spiega, concludendo i lavori alla presentazione del rapporto Irpet sulla situazione economica, il cambiamento di marcia dell’economia regionale nel corso del 2007. «Le previsioni – ha detto Martini esprimendo la sua preoccupazione - parlano di due anni di crescita lenta. Una crescita che, se confermata in tali termini, rischia di essere insufficiente a garantire l’offerta di opportunità e i necessari standard di welfare. Per questo dobbiamo lavorare su due livelli, quello nazionale ed europeo e quello regionale. La Toscana – ha! proseguito - sta dentro il convoglio Italia e le sue difficol! tà ; sono anche le nostre. Quello della crescita, dunque, è un grande tema nazionale, una priorità, che ci impone tuttavia di inseguire non un modello di sviluppo purchessia ma fondato sulla qualità sostenibile. E la Toscana deve riuscire a svolgere con maggiore protagonismo un ruolo nazionale». «Con il governo – ha detto ancora Martini - dobbiamo avere un rapporto costruttivo e di collaborazione: se è vero che il tema della crescita del paese è prioritario, noi siamo pronti a fare la nostra parte: quello che chiediamo è che si apra subito un confronto tra governo e regioni. Del resto – ha precisato il presidente - il dossier-Toscana che abbiamo inviato al governo indica tutte le questioni necessarie a sostenere la nostra economia: se parte questa fase della collaborazione noi siamo pronti». Quanto ai rapporti con l’Unione Europea, Martini ha detto: «Alcune risposte ai nos! tri problemi stanno a Bruxelles, penso in particolare agli accordi internazionali sul commercio e gli scambi. Per questo mi preoccupa una Unione che anziché diventare un soggetto politico autorevole si indebolisce come accaduto con il voto del referendum irlandese. Una Ue più divisa e incerta sulla scena mondiali riduce la sua capacità di difendere le nostre produzioni. E questo ci preoccupa». «E’ in questo quadro complessivo – ha concluso Martini – che noi vediamo i problemi della Toscana, problemi che non debbono essere sottovalutati ma affrontati con decisione. Penso all’innovazione, all’internazionalizzazione, alla semplificazione, all’energia, alle infrastrutture. Sono tutte questioni che sono già all’attenzione del governo regionale e su cui stiamo lavorando». .  
   
 

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