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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Settembre 2006
 
   
  PROROGATA AL 10 OTTOBRE LA SUPER MOSTRA DI DEREDIA CRESCENDO DI CONSENSI, SOPRATTUTTO TRA I FIORENTINI, PER LE GRANDI SCULTURE DELL’ARTISTA COSTARICANO ESPOSTE A BOBOLI E IN CITTÀ.

 
   
   Firenze, 6 settembre 2006 - E’ piaciuta moltissimo, soprattutto ai fiorentini, che hanno voluto manifestare il loro aperto consenso con raffiche di email ammirate, telefonate e testimonianze varie. E grazie anche a questo successo di pubblico, sperato e non del tutto inatteso, sarà prorogata al 10 Ottobre la mostra Il Mistero della Genesi dello scultore costaricano Jorge Jiménez Deredia (www. Ilmisterodellagenesi. Com). Allestita nel giardino di Boboli (Limonaia Grande e Anfiteatro) oltre che in alcuni dei principali angoli di Firenze (piazzale degli Uffizi, piazza della Repubblica, piazza Pitti) la mostra presenta oltre quaranta sculture in marmo di Carrara e bronzo. Si tratta per lo più di opere monumentali: le più grandi in marmo pesano oltre quaranta tonnellate. Curata da Antonio Paolucci, per molti anni Soprintendente al Polo Museale Fiorentino, e dalla direttrice di Boboli, Litta Medri, l’esposizione è stata inaugurata il 14 giugno per concludersi il 24 settembre. La proroga fino al 10 ottobre consente adesso di coprire complessivamente un periodo di quattro mesi, l’intero clou della stagione turistica. Artista d’ispirazione antropologica (le misteriose sfere di pietra dell’antico popolo Boruca), ma imbevuto di cultura rinascimentale (ha studiato architettura a Firenze e scultura a Carrara dove tuttora vive), Deredia incide nella materia l’origine e l’evolversi della vita, il mutamento del cosmo, il suo continuo rigenerarsi. Dalla sfera primigenia scaturisce l’umanità rappresentata da figure femminili sinuose, avvolgenti, materne. Dando oggi notizia della proroga, artista e curatori hanno presentato anche lo spettacolare catalogo appena pubblicato da Bandecchi & Vivaldi (pagine 140, € 50), che contiene tra l’altro una straordinaria esplosione di immagini di Tommy Malfatti, il fotografo che ha firmato tutte le avventure editoriali di Deredia. E’ alquanto insolito che il catalogo di una mostra veda la luce a evento ormai ampiamente inoltrato. Il ritardo risponde tuttavia a un preciso progetto di lavoro, ovvero al desiderio di Deredia di documentare non tanto le sculture in sé con immagini riprese in laboratorio, quanto il contesto reale dell’esposizione, ossia le opere fotografate nei luoghi dove sono esposte, sullo sfondo di Firenze, possibilmente tra la gente. “La scultura è linguaggio”, spiega l’artista, “e la sua massima l’ambizione è di farsi comprendere dalla gente, di vivere tra la gente. Così accadeva in Costarica per le sfere del popolo Boruca, così accadeva a Firenze nel Rinascimento”. “A giudicare dalla bella risposta dei fiorentini”, aggiunge Litta Medri, “il miracolo della comunicazione si è ripetuto anche stavolta”. La mostra è stata promossa dalla Soprintendenza al Polo Museale Fiorentino ed è stata patrocinata dal Comune di Firenze, assessorato alla Cultura, dalla Provincia di Firenze e dalla Regione Toscana. .  
   
 

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