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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Luglio 2008
 
   
  DOP, AMBASCIATRICI DEL TERRITORIO

 
   
  Grande partecipazione al convegno “Effetto Dop: le eccellenze agroalimentari garantite come leva di promozione del territorio” organizzato dalle Terre di Rossini e Raffaello ieri mattina al Museo del Balì. Note polemiche e richieste di interventi alla Regione Marche da parte del presidente della Camera di Commercio Alberto Drudi Puntare sulle Dop come volano per il rilancio economico del territorio. Un obiettivo strategico, quello della tutela dei prodotti a denominazione di origine protetta, che necessita di maggiore attenzione e interventi più incisivi e immediati da parte di istituzioni locali, come la Regione, e del legislatore, sia nazionale che comunitario. E il tutto mentre la Provincia di Pesaro e Urbino si avvia al traguardo del quarto Dop, quello del formaggio di fossa, dopo la Casciotta di Urbino, il prosciutto di Carpegna e l’olio extravergine di Cartoceto. Queste le priorità emerse durante il vivace convegno di ieri mattina al Museo del Balì di Saltara (Pesaro) dal titolo “Effetto Dop: le eccellenze alimentari garantite come leva di promozione del territorio”, promosso da “Terre di Rossini e Raffaello”, l’azienda speciale agroalimentare della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, in collaborazione con i consorzi Dop della Provincia. Il confronto, coordinato dal giornalista de “Il Messaggero” Claudio Salvi, è stato animato dagli interventi di docenti esperti e dirigenti del Ministero delle Politiche Agricole e della Regione. Attento e partecipe il pubblico in sala, tra cui i rappresentati di diverse associazioni di categoria, diversi sindaci della Provincia, imprenditori agricoli e della ristorazione. <Questo convegno voluto da Terre di Rossini e Raffaello – ha detto in apertura dei lavori Gianfranco Santi, presidente delle ”Terre di Rossini e Raffaello” - è solo il punto di partenza per rendere più forti le nostre Dop. Scopo della nostra azienda è proprio questo: valorizzare le eccellenze agroalimentari come elementi di rilancio del territorio. Prossimo obiettivo: ottenere la quarta Dop, quella del formaggio di fossa entro ottobre>. Non solo però: <Altro impegno da realizzare al più presto è quello della mappatura delle Doc e Dop sul territorio attraverso i posizionamento di cartellonistica stradale che indichi le zone di riefrimento creando dei veri e propri percorsi del gusto. Tutelare le Dop – conclude Santi - significa centrare due obiettivi: favorire lo sviluppo delle imprese agricole e valorizzare l’offerta per il mondo della ristorazione>. Soddisfatto il presidente della Provincia, Ucchielli, che forte della maggioranza di Dop pesaresi su un totale di 4 in tutta la Regione, sottolinea <l’importanza dell’impresa agricola per l’intera economia delle nostre zone>. Ferruccio Luciani dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche ha invece illustrato le politiche regionali nei confronti delle Dop, ricordando <il milione e mezzo di euro che la Regione ha stanziato per una trentina di progetti di Dop> e sottolineando però <le difficoltà delle nostre imprese, tutte medie e piccole, nel sostenere gli alti costi della certificazione e del suo mantenimento>. Polemica la risposta dei tre presidenti dei Consorzi Dop, Filippo Amoretti, Paolo Bonazzelli, Gianluigi Draghi, rispettivamente del Prosciutto di Carpegna Dop, della Casciotta di Urbino Dop e dell’Olio extravergine di oliva Cartoceto Dop, che hanno evidenziato le difficoltà delle Dop in tempi in cui <la grande distribuzione banalizza il mercato e i prodotti di qualità, a discapito degli imprenditori e degli stessi consumatori che nella maggior parte dei casi non conoscono quello che mangiano per colpa di una non adeguata informazione>. Corale quindi l’appello <alle istituzioni – dicono i tre – affinché intervengano con risorse e finanziamenti>. Anche Laura La Torre, direttore generale controllo qualità del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ed ex direttore della Qualità per il riconoscimento di Dop e Igp a Bruxelles, ha posto l’accento sulla <grande confusione creata al consumatore per via dei tantissimi marchi apposti ai prodotti. Ci vorrebbe – auspica - un label rouge nazionale come si fa in Francia al posto del proliferare di marchi regionali>. E <dal 1° maggio 2010 – avvisa La Torre – sarà anche peggio perchè con la nuova normativa europea si determinerà un monopolio dei controlli all’interno degli Stati membri che decreterà la fine delle piccole produzioni>. Strategie da mettere in campo per La Torre: <Puntare sulla qualità, non sulla quantità, perchè sennò abbiamo già perso>. Necessità di una semplificazione delle etichettature e chiarezza nella comunicazione, <perchè il consumatore è sempre più confuso>, è stato il cuore dell’intervento di Roberto Della Casa, docente di Marketing dei prodotti agroalimentari all’Università di Bologna-polo di Forlì. Daniele Tirelli, docente di Pubblicità e consumi allo Iulm di Milano, ha di nuovo posto l’accento <sulla grande distribuzione che sta massacrando i prodotti di qualità. Ci vuole ferocia nella difesa della qualità e un contesto socioeconomico e culturale che sia consapevole di quello che deve comunicare al consumatore>. A chiudere i lavori del convegno, il contributo del presidente della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, Alberto Drudi che rivolto a Luciani dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche ha avanzato due richieste: <Più fondi per l’internazionalizzazione e per l’agricoltura che è un settore trainante dell’economia. Non è possibile che le Marche stanzino per l’internazionalizzazione solo 1 milione e mezzo di euro contro le decine di milioni dell’Emilia-romagna o i 40 milioni della Toscana. Altrimenti sono tutte belle parole quelle che diciamo, ma buttate al vento. Chiedo quindi un incontro con la Giunta regionale per mettere in campo interventi e iniziative. Per ora se qualcosa siamo riusciti a fare è per le sinergie del nostro territorio. Sinergie che sono la forza della nostra Provincia. Intanto la Camera di Commercio e le Terre di Rossini e Raffaello faranno di tutto per potenziare le Dop, fare conoscere i nostri prodotti. Ribadiamo l’impegno a fare l’interesse dei nostri imprenditori>.
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