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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Luglio 2008
 
   
  COSTI DELLA POLITICA: LETTERA DELLA DRAGHETTI AL MINISTRO DELL´INTERNO IL TEMA AFFRONTATO DALLA CONFERENZA METROPOLITANA DEI SINDACI

 
   
  Bologna, 17 luglio 2008 - La presidente della Provincia, in qualità di presidente della Conferenza metropolitana dei sindaci, ha inviato una "Lettera sui tagli alle indennità degli amministratori locali" al Ministro degli Interni, ai Parlamentari bolognesi e ai presidenti nazionali di Upi (Unione delle Province italiane) e Anci (Associazione dei Comuni). Il tema, affrontato durante la seduta della Conferenza metropolitana di lunedì 14 luglio, sono i nuovi tagli alle indennità e agli amministratori di Comuni e Province che escluderebbe "per l´ennesima volta i parlamentari e i consiglieri regionali". La presidente Draghetti ha spiegato di aver appreso dalla stampa che l´esecutivo Berlusconi, "che continua la prassi che anche quello precedente aveva instaurato", intende inserire nel decreto 112 "un ulteriore taglio alle indennità degli amministratori". Se si va avanti così, ha aggiunto, "alla fine di questo mandato le indennità risulteranno decurtate del 30% rispetto all´inizio". Questo per il taglio del 20% a indennità e gettoni di sindaci, assessori e consiglieri (che scatterebbe dall´1 gennaio 2009), a cui aggiungere l´impossibilità di adeguamento all´inflazione fino al 2011. "Oltre a far emergere sempre di più la volontà del Governo di arrivare alle decisioni senza un percorso di democrazia e di concertazione con tutti i soggetti coinvolti", scrive Draghetti, i nuovi tagli dimostrano "scarsa valorizzazione e valutazione del lavoro svolto dagli amministratori". Inoltre, la presidente parla di "inaccettabile disparità di trattamento rispetto al livello nazionale e regionale di governo". Per di più, "i risultati economico-finanziari sarebbero modesti". Quindi, conclude Draghetti, si rischia un ritorno ad una "preoccupante idea della politica e dell´amministrazione come prerogativa delle persone abbienti". L´iniziativa di Draghetti ha incontrato il favore di diversi amministratori presenti alla Conferenza e che spesso a fare gli amministratori non ci si arricchisce lo conferma anche la presidente della Provincia: "I sindaci di seconda fascia prendono 1. 200 euro al mese - ricorda - per un lavoro non conciliabile con un´altra occupazione". Inoltre, "ci sono consiglieri comunali che prendono 20 euro al mese perché partecipano ad un Consiglio - aggiunge la presidente - e conviene il volontariato perché su quei 20 euro devono pagare le tasse". Testo lettera della Draghetti al ministro dell´Interno - Bologna 14 Luglio 2008; Al Ministro degli Interni On. Roberto Maroni; Ai Parlamentari bolognesi; All’ Presidente dell’ Upi nazionale Fabio Melilli; Al Presidente Anci nazionale Leonardo Domenici; Ai Sindaci della provincia di Bologna. Ll. Ss. Oggetto: Lettera sui tagli alle indennità degli amministratori locali. In data 14 Luglio 2008 si è riunita la Conferenza Metropolitana dei Sindaci di Bologna che ha concordato il testo della lettera che segue da inviare alle persone in indirizzo: Venerdì 11 e Sabato 12 Luglio su alcuni quotidiani è comparsa la notizia riguardante l’intenzione del Governo di operare un nuovo taglio alle indennità degli amministratori locali. Tale previsione, secondo quanto riportato, risulterebbe inserita in un emendamento del Governo al decreto legge 112/2008 all’interno del quale è finita gran parte della manovra economica finanziaria triennale. L’emendamento prevede un taglio del 20% delle indennità e dei gettoni di presenza degli Amministratori locali – Sindaci, Assessori, Consiglieri -, a far data dal 1° Gennaio 2009, rispetto all’ammontare delle indennità percepite al 30 Giugno 2008. Inoltre viene inserita all’interno di tale norma l’impossibilità fino al 2011 di adeguare le indennità all’inflazione. Colpiti da questa norma saranno anche i Presidenti e i Consiglieri delle società a totale partecipazione pubblica che ad oggi non possono percepire compensi nella misura superiore all’ 80% delle indennità spettante al Sindaco o al Presidente della Provincia in relazione alla quota di partecipazione maggiore; a questi soggetti infatti sarà applicato il tetto del 70% per i Presidenti e del 60% per i membri dei Consigli di amministrazione. Tutte queste misure, che si aggiungono ad altre già intraprese dal Governo precedente, oltre a fare emergere sempre più la volontà di arrivare alle decisioni senza un percorso democratico di confronto e concertazione con tutti i soggetti coinvolti, rivelano in modo sempre più preoccupante la scarsa valorizzazione e la scarsa valutazione del lavoro svolto dagli Amministratori a favore delle collettività locali e l’inaccettabile disparità di trattamento rispetto ai livelli nazionali e regionali di governo. Se si pensa che un Sindaco di un Comune di fascia tra i 5. 000 e 10. 000 abitanti percepisce una indennità di 1. 700 Euro netti al mese, per 12 mensilità e senza maturare contributi utili alla pensione, a fronte di responsabilità che non sono certo proporzionali al numero degli abitanti, non si comprende a quale scopo sia finalizzata questa misura, tenuto conto fra l’altro che i risultati economico-finanziari sarebbero assai modesti. Si vogliono intenzionalmente colpire questi livelli della pubblica amministrazione, che sono Istituzioni della Repubblica italiana. Se andrà in porto questo provvedimento, nel corso del presente mandato, le indennità degli Amministratori locali risulteranno decurtate del 30% e saranno ulteriormente penalizzate le situazioni in cui liberamente si era già deciso di mantenere le indennità al di sotto del livello massimo consentito. Siamo consapevoli della difficile situazione economico-finanziaria nell’attuale contingenza, cui però si continua a rispondere prevalentemente con tagli nei confronti dei bilanci degli Enti Locali e con misure demagogiche e pressoché inutili come quella appunto della decurtazione delle indennità agli amministratori. Si riafferma così una preoccupante idea della politica e dell’amministrazione come una prerogativa riservata ai cittadini abbienti, prefigurandosi anche il rischio che persone competenti e meritevoli rinuncino ad accedere a queste responsabilità per l’insostenibilità delle condizioni richieste, compromettendo le pari opportunità di partecipazione alla vita pubblica da parte di tutti i cittadini. La Presidente della Conferenza Metropolitana dei Sindaci Beatrice Draghetti .  
   
 

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