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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Luglio 2008
 
   
  REGGIO EMILIA: LE RISORSE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE RICONOSCONO UN´ALTA PRIORITÀ ALLA MONTAGNA, MA PREOCCUPA LO STATO DEL SETTORE AGRICOLO

 
   
   In merito alle prese di posizione apparse sulla stampa, relative alla disponibilità di fondi per lo sviluppo rurale per l’area montana, l’Assessore provinciale all’Agricoltura e Sviluppo Rurale Roberta Rivi, puntualizza la situazione e svolge alcune considerazioni: “Va tenuto presente che il Piano di sviluppo rurale si sta progressivamente attivando, il periodo intercorso tra la fine della precedente programmazione e l´inizio della nuova ha portato un accumulo di esigenze di finanziamento a fronte di una dotazione che è invece suddivisa su sette annualità”. “Il Piano di sviluppo rurale della Regione assegna in realtà una priorità molto alta alla montagna –afferma l’Assessore-. Fra i quattro Assi in cui esso si articola, l’Asse 3 vede una priorità assoluta per la montagna, infatti prima verranno finanziate le istanze di quel territorio poi, solo se residueranno fondi, verranno finanziate le istanze presentate dai territori di pianura. L’asse 4, ossia il cosiddetto programma Leader, interviene solo ed esclusivamente nelle zone di montagna. “Per quanto riguarda l’Asse 1, che è quello relativo al rafforzamento della competitività delle imprese –aggiunge l’Assessore Rivi- prevede anch´esso, per la Misura 112 relativa ai giovani al 1° insediamento, una priorità assoluta per la montagna. Nel primo bando a livello provinciale sono state presentate 38 domande, di cui solo 5 della Comunità Montana. Tutte le cinque aziende montane sono tra le 17 finanziate”. “Infine la Misura 121 (sostegno agli investimenti delle aziende) –prosegue l’Assessore- prevede una priorità assoluta ai Piani di investimento presentati da giovani al 1° insediamento, indipendentemente dalla collocazione geografica, seguita da una priorità di secondo livello riservata alla montagna. Nella 1^ graduatoria purtroppo si è dovuto constatare che solo 4 giovani della zona montana hanno presentato domanda d’investimento su 28 domande totali e la disponibilità di fondi non ha consentito di rendere efficace altro che la priorità assoluta”. “Il vero problema –afferma l’Assessore- è che rispetto alla capacità di investimenti che il territorio provinciale è in grado di esprimere, l´entità dei finanziamenti è insufficiente, ma la ripartizione delle risorse a monte è stata vincolata dall’Unione Europea. Preoccupa inoltre che solo 4 aziende con giovani al primo insediamento della zona montana abbiano presentato domanda di finanziamento, il che fa presupporre che la situazione economica in cui versa il settore, che è grave in generale, per la montagna assume connotati di drammaticità”. “Rappresenta invece una possibile opportunità, -puntualizza l’Assessore-, la scelta di riservare una parte consistente di risorse al sostegno di progetti di filiera attraverso i quali le aziende potranno sviluppare modalità innovative di commercializzazione. Il fine è quello di incoraggiare i produttori a gestire direttamente la fase più delicata ed oggi più debole quale la promozione e la vendita, oltre a quello di portare al settore agricolo una parte più consistente del valore aggiunto che si crea dopo la fase di produzione. Queste misure saranno prossimamente attivate”. “Segnalo, infine, che le istanze non finanziate nella prima selezione avranno la possibilità di concorrere alle prossime tre assegnazioni –conclude la Rivi- quindi esiste ancora la possibilità che siano finanziate”. “Pur portando una dotazione finanziaria importante, superiore a quella del precedente periodo di programmazione, il Piano può aiutare ma non risolvere la congiuntura del settore. Tuttavia gli indirizzi adottati incoraggiano le scelte strategiche utili a risollevare il comparto. Nella consapevolezza che, come dimostrano i mercati agroalimentari internazionali, l´agricoltura è un settore fondamentale non solo per l´alimentazione di una comunità ma anche per l´assetto paesaggistico, territoriale e ambientale di quel luogo e pertanto è necessario fare tutti gli sforzi possibili per sostenerla”. .  
   
 

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