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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Settembre 2006
 
   
  CGCE: ABUSI DERIVANTI DALLA SUCCESSIONE DI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO

 
   
  La Corte di giustizia ha pronunciato due sentenze sul tema delle regole di successione di contratti di lavoro a tempo determinato conclusi con una pubblica amministrazione. Nel primo caso due lavoratori sono stati impiegati come cuochi presso un’azienda ospedaliera in virtù di una serie di contratti a tempo determinato, di cui gli ultimi non sono stati rinnovati. I lavoratori hanno agito dinanzi al Tribunale di Genova contro il datore di lavoro chiedendo che i rapporti di lavoro venissero dichiarati a tempo indeterminato, in base alla norma italiana che ha trasposto l’accordo quadro Ces, Unice e Ceep , allegato alla direttiva del 1999 sul lavoro a tempo determinato. La Corte ha stabilito che qualora una normativa nazionale contenga misure effettive destinate ad evitare e a sanzionare l´utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato da parte di un datore di lavoro pubblico, l’accordo quadro ammette che la normativa nazionale, anche in caso di abuso, escluda la trasformazione in contratti a tempo indeterminato (quando invece questa è prevista per i contratti conclusi da un datore di lavoro privato). Ancorché non le spetti pronunciarsi sull’interpretazione del diritto interno, la Corte ha rilevato che la norma italiana (che prevede norme imperative relative alla durata e al rinnovo dei contratti a tempo determinato, nonché il risarcimento del danno subito dal lavoratore in caso di abuso) sembra prima facie presentare garanzie effettive ed equivalenti di tutela dei lavoratori, sanzionando debitamente tale abuso ed eliminando le conseguenze della violazione del diritto comunitario. Digitando l’indirizzo internet http://curia. Europa. Eu è possibile consultare il testo integrale della sentenza. .  
   
 

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