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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Settembre 2006
 
   
  TEATRO CARCANO DI MILANO: STAGIONE 2006/2007 DICIASSETTE SPETTACOLI (QUATTORDICI TITOLI DI PROSA, DUE BALLETTI E UN’OPERETTA) COMPONGONO IL CARTELLONE 2006/2007 DEL TEATRO CARCANO.

 
   
  Milano, 11 settembre 2006 - La stagione sarà aperta da “La Bisbetica Domata” di William Shakespeare che il regista Matteo Tarasco riporta nel solco della più pura tradizione allestendola per una compagnia di soli uomini: banditi travestitismi o omosessualizzazioni che traviserebbero il senso profondo della storia, lo spettacolo riscopre la misteriosa forza dei personaggi femminili shakespeariani che, interpretati da uomini, acquistano una valenza strettamente contemporanea. Nel ruolo di Petrucchio Tullio Solenghi, in quello di Caterina Francesco Bonomo (Compagnia Lavia 4-15 ottobre). A più di vent’anni dalla sua morte, la presenza di Maria Callas nella memoria collettiva è più forte che mai. Rossella Falk, che le fu amica per lungo tempo, l’ha voluta ricordare raccogliendone le memorie e raccontandola in prima persona in “Vissi d’Arte, Vissi d’Amore”, spettacolo da lei stessa scritto basato su ricordi personali, interviste e scritti vari. La regia è di Fabio Battistini (Falk srl, 18-29 ottobre). “Il Piccolo Principe”, tratto dal romanzo di Antoine De Saint-exupéry, torna al Carcano per la sesta volta nell’edizione diretta da Italo Dall’orto, anche interprete nel ruolo del Pilota, mentre il ruolo del piccolo protagonista è affidato a turno a bambini pieni di talento che restituiscono al pubblico tutta l’ingenuità e il disincanto della creatura letteraria (Associazione Culturale Mannini Dall’orto Teatro, 7 – 12 novembre). Ricco di suggestioni, fantasia e sfarzo è l’allestimento de “La Tempesta” di William Shakespeare che Tato Russo interpreta e dirige alla testa di una numerosa compagnia tutta di ottimo livello. Uno spettacolo singolare, che privilegia ed esalta i caratteri metafisici dell’opera e si caratterizza per l’interessante uso della doppia lingua, l’italiano per le parti in versi e il napoletano per quelle in prosa. (Teatro Bellini, 15-26 novembre). Paolo Bonacelli, Patrizia Milani e Carlo Simoni sono i protagonisti di “Danza di Morte”, testo tra i più potenti di August Strindberg, un’opera di confessione disperata e implacabile da cui è nato tanto teatro (e cinema) moderno. Di qui viene il gioco al massacro, il delirio a due, il tema della coppia che si sbrana sotto gli occhi dello spettatore, di qui il teatro sadomasochistico del Novecento, il Bergman di Scene da un matrimonio. La regia è di Marco Bernardi (Teatro Stabile di Bolzano, 29 novembre-10 dicembre). “Sorelle Materassi”, tratto dal celebre romanzo di Aldo Palazzeschi, attraverso le vicende di due mature sorelle ricamatrici “in bianco” che avranno la loro quieta vita sconvolta dall’adozione di un giovane e affascinante nipote, evidenzia il desiderio nascosto in tutti noi di rivivere la giovinezza passata. Maurizio Nichetti dirige l’allestimento che vede brillanti protagoniste Marina Malfatti e Simona Marchini (Emmevu Teatro, 12-22 dicembre). A San Silvestro e Capodanno sarà in scena per la terza stagione consecutiva il Balletto di Mosca – La Classique che quest’anno presenterà “La Bella Addormentata”, coreografia di Alexander Vorotnikov e musica di Petr I. Ciaikovskij (31 dicembre ore 19,30 e 22,30 – 1 gennaio ore 17). Ancora danza con Raffaele Paganini che presenta “Da Tanto a Sirtaki -Omaggio a Zorba”, una coreografia di Luigi Martelletta in cui la narrazione di sentimenti e di passioni viene scandita dal fascino dei tanghi di Astor Piazzolla e dalla forza e vitalità del sirtaki e di altre danze nuove o tradizionali (Compagnia Nazionale Raffaele Paganini, 4 – 7 gennaio). Il nuovo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Paolo Poli, “Sei Brillanti”, è incentrato su sei brevi racconti sceneggiati pubblicati, in periodo che va dagli anni ’20 agli anni ‘80 da altrettanti celebri firme del giornalismo femminile: Mura, Masino, Brin, Cederna, Aspesi, Gianini Belotti. Le voci delle giornaliste si alternano in un gioco frizzante e imprevedibile, nell’inconfondibile stile di Poli, sostenuto da una narrazione caustica ma emblematica di una società in continua evoluzione (Produzioni Teatrali Paolo Poli, 11 – 28 gennaio/Ospitalità in collaborazione con Teatridithalia). Quella di “Antigone” di Sofocle è la storia di una giovane donna che affronta la morte per non tradire la pietà dovuta ai morti: le leggi degli déi contro quelle degli uomini, le ragioni del progresso contro quelle della giustizia, mente contro cuore. Il dibattito è aperto da 2500 anni e riguarda tutti, ovunque, in ogni tempo. Lo spettacolo, che viene ripreso dopo aver concluso con grande successo la passata stagione, si avvale di una importante traduzione di Giovanni Raboni, e ha per protagonisti Giulio Bosetti – anche regista - nel ruolo di Creonte, Marina Bonfigli in quello di Euridice e Sandra Franzo nel ruolo del titolo (Compagnia del Teatro Carcano, 31 gennaio – 11 febbraio). Scritto nel 1961, “Il Giorno della Civetta” è il primo romanzo di Leonardo Sciascia: un giallo anomalo e amaro intorno a due uccisioni misteriose e alle successive indagini che mettono in moto una serie di rivelazioni in una lotta contro il muro di gomma dell’omertà, fra depistaggi e squarci di verità che condurranno ad un amaro finale. Lo spettacolo è interpretato da Giulio Base e Gaetano Aronica diretti da Fabrizio Catalano (Dreamers Productions, 14 – 25 febbraio). Consueto l’appuntamento con la Compagnia Corrado Abbati che quest’anno mette in scena “La Principessa Sissi”, operetta elegante e ricca d’atmosfera dedicata alla popolarissima figura dell’imperatrice d’Austria (Inscena, 2 – 4 marzo). “La Trilogia della Villeggiatura”, il grande affresco goldoniano in tre “puntate”costituito da altrettante commedie- Smanie, Avventure e Ritorno- viene rappresentato, in questa edizione diretta da Luca De Fusco nel trecentesimo anniversario della nascita del grande veneziano, in un’unica soluzione, come già avvenuto in occasione di altri due importanti allestimenti, quello di Strehler del ’54, ripreso poi negli anni 70, e di Missiroli del 1980. Per il suo spettacolo, De Fusco gioca la carta dell’attualizzazione, immergendo la seconda e terza parte dello spettacolo in atmosfere che ricordano rispettivamente un film in bianco e nero anni 60 e un film noir, mentre la prima mantiene una certa ambientazione settecentesca. Interpreti principali sono Lello Arena, Gaia Aprea e Max Malatesta (Teatro Stabile di Catania-teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, 7 – 18 marzo). Scritto nel 1946, “Questi Fantasmi!” è uno dei testi più famosi di Eduardo. , un capolavoro che scorre in equilibrio tra dramma e farsa, ironia e inquietudine. Silvio Orlando è un memorabile Pasquale Lojacono di agro-dolce complessità, incapace di dedicarsi a qualsiasi mestiere, anche di avviare la pensione sfruttando un appartamento di 18 stanze, rimasto sfitto a causa di una leggenda di fantasmi. Sarà lui, con la sua ingenuità disarmante , alla fine, l’unico a credere ai fantasmi, anche se il fantasma non è altro che l’amante della moglie. Regista dello spettacolo, che giunge al Carcano dopo una tournée trionfale nei principali teatri italiani, è Armando Pugliese (Nuovo Teatro-gli Ipocriti, 21 marzo – 1 aprile). Mario Pirovano, porta in scena il tema della pace e della guerra presentando l’opera di Dario Fo “Lu Santo Jullare Francesco”, in particolare il discorso di Francesco ai Bolognesi all’epoca della guerra contro gli Imolesi, ricostruito da Fo sulla base della tradizione popolare, delle testimonianze dirette (Associazione Teatro Mancinelli Orvieto, 3 – 7 aprile). “Processo a Dio”, scritto dal giovane Stefano Massini nel 2005, affronta il tema della Shoa e ricrea uno dei processi contro Dio che gli ebrei tennero dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la liberazione dei campi di sterminio. Parola chiave del testo è il non-senso: se l’uomo è un burattino, chi lo muove? E quale logica segue il teatrino del mondo? Sono queste le domande che, come un magma, muovono il testo dal suo interno. A dirigere Ottavia Piccolo, interprete principale, è Sergio Fantoni (La Contemporanea, 11 – 22 aprile). A chiudere il cartellone la ripresa, per la terza stagione, di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello che Giulio Bosetti dirige e interpreta nel ruolo di Laudisi accanto a Marina Bonfigli (la Signora Frola) e Francesco Migliaccio (il Signor Ponza). L’allestimento di questa enigmatica, inquietante “parabola”, quasi un giallo per gli elementi di mistero e tensione che la caratterizzano, è stato accolto con straordinario calore del pubblico sia a Milano che in tournée e segnalato dalla critica per il suo elegante rigore e la recitazione degli attori (Compagnia del Teatro Carcano, 2 –13 maggio). Www. Teatrocarcano. Com .  
   
 

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