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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Settembre 2006
 
   
  IL LAVORO INCISO CAPOLAVORI DELL’ARTE GRAFICA DA MILLET A VEDOVA 14 SETTEMBRE – 21 OTTOBRE 2006 FONDAZIONE STELLINE, MILANO

 
   
  Milano, 13 settembre 2006 - Promossa e prodotta dall’Associazione Centenario Cgil, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con la collaborazione della Provincia di Lecce, della Provincia di Milano, del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce e dalla Fondazione Stelline di Milano, la mostra è stata ideata e organizzata da Promoart e realizzata da Arthemisia. L’esposizione - a cura di Patrizia Foglia, Chiara Gatti e Luigi Martini - si sviluppa attraverso un percorso cronologico per tappe, che individuano le evoluzioni della tematica del lavoro e dei differenti linguaggi espressivi: l´Ottocento; La Modernità; La guerra; Il Dopoguerra; Gli anni ´50/´60 tra Italia e Europa. Il percorso, introdotto da un ampio e indispensabile prologo dedicato agli interpreti ottocenteschi del filone naturalista, tocca poi l’opera di maestri particolarmente sedotti dal realismo e approda, alla svolta del secolo, ai grandi precursori dell’espressionismo. Il Novecento, diviso fra le esperienze espressioniste – le vicende della Brücke e della Nuova Oggettività – gli episodi italiani, belgi e slavi, oltre alle avventure singole di Picasso e Léger, attraversa gli anni difficili del primo e del secondo conflitto e giunge sino ai giorni della contestazione e alla vicenda significativa del realismo esistenziale milanese. Il nucleo centrale di questa mostra si presenta come "una poetica della realtà al cui centro si riconosce come protagonista l’uomo con il suo fare. Lo sguardo dell’artista - che nell’incisione si fa più profondo per quel carattere di intimità, di arte “privata” che contraddistingue questa modalità espressiva, in qualche modo quindi più libera e sincera - accompagna, in questo percorso che dal secondo ’800 arriva agli anni ’80 del novecento, il mutare della condizione dell’uomo che lavora, mutando esso stesso proprio in relazione al mutare del suo oggetto: realismo, verismo, espressionismo, nuova oggettività fino ai più recenti episodi esistenziali. Le opere di Millet, Daumier, Fontanesi, Fattori, Signorini, Rouault, Käthe Kollwitz, Nolde, Boccioni, Viani, Vespignani, Zigaina, Romagnoni e altri, toccano tutti, ciascuna in rapporto con la realtà del proprio momento storico e artistico, i temi chiave dell’iconografia del lavoro, che emerge come momento privilegiato in cui la statura dell’uomo e la sua domanda sull’esistenza si fanno più evidenti, perché declinate, appunto, in un fare" (Camillo Fornasieri, Presidente Fondazione Stelline). .  
   
 

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