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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Settembre 2006
 
   
  CRESCE L’IDROVIA DELLE MERCI ALL’AVVIO DI UNA NUOVA LINEA COMMERCIALE IN POLESINE, HA FATTO SCALO IL PRIMO TRASPORTO COMMERCIALE REGOLARE.

 
   
  Venezia, 18 settembre 2006 - Per l’idrovia Fissero Tartaro Canalbianco, la grande autostrada dell’acqua che dal mare porta fino nel cuore produttivo della pianura padana, si è aperta il 15 settembre una nuova fase di sviluppo: alla banchina fluviale di Bagnolo di Po, nei pressi della conca di Canda, in Polesine, ha fatto scalo il primo trasporto commerciale regolare. La nave fluviale “Germilio” ha trasportato da Mantova circa 700 tonnellate di sabbia, primo carico di un contratto da 200 mila tonnellate l’anno di questa merce, povera ma ingombrante, che avrebbe altrimenti richiesto l’utilizzo 7 mila grossi camion, che non intaseranno le strade. L’avvenimento segna una svolta nell’utilizzo dell’idrovia, completata fino a Mantova grazie al convinto sostegno della Regione del Veneto e inaugurata nella primavera del 200, a 70 anni dall’inizio dei lavori. Non a caso allo scaricamento della nave sono intervenuti gli assessori regionali al territorio Renzo Marangon e alla mobilità Renato Chisso, il presidente dell’Interporto di Rovigo Mario Borgatti, i sindaci di Bagnolo di Po Pietro Caberletti (geograficamente il pontile ha sede nel territorio di questo Comune) e di Canda Stefano Pelà (da questo Comune si accede all’infrastruttura), l’on. Giuseppe Fini, Gian Michele Gambato presidente della Sistemi Territoriali, società partecipata per la quasi totalità dalla Regione del Veneto, che gestisce l’idrovia. “Questa modalità di trasporto funziona perché la Giunta Veneta ci ha creduto – ha sottolineato Chisso – e per noi è una scommessa vinta, che dalla sua inaugurazione sta conoscendo ogni anno uno sviluppo percentuale a due cifre. Non a caso è guardata con grande interesse dal mondo economico, che la utilizza sempre più perché consente la movimentazione strategica di una grande quantità di merci con risparmio di spesa, con la massima sicurezza e con il minimo impatto ambientale”. “Per Canda è una opportunità, che potrà mettersi in sinergia con la Nogara – Mare e con la Valdastico Sud, i cui lavori stanno procedendo e che si attesterà nei pressi – ha detto ancora Chisso – e che soprattutto permetterà di liberare il centro abitato del comune polesano dalle centinaia di Tir che oggi giorno lo attraversano. Eppure ricompare il partito del non fare, con ambientalisti che ricorrono all’Unesco contro la Valdastico, senza sapere – ha precisato l’assessore regionale – che abbiamo già concordato di far passare l’autostrada in trincea profonda nei pressi della nota Villa e in galleria superficiale di fronte ad essa, che vuol dire a molte centinaia di metri di distanza”. “Certa gente usa pesi e misure diversi – ha tuonato il sindaco Pelà – perché a Canda c’è la bellissima Villa Nani Mocenigo, di Vincenzo Scamozzi, quotidianamente tormentata dai mezzi pesanti che passano proprio rasenti al suo muro di cinta senza che nessuno protesti, tranne la popolazione locale. Invito gli ambientalisti a Canda perché verifichino e si battano per l’autostrada, dove poter finalmente dirottare i mezzi pesanti”. In precedenza Chisso si era recato a visitare l’Interporto di Rovigo, il cui presidente Borgatti ha sottolineato come oggi nell’infrastruttura, che si sta rivelando punto cardine di una nuova logistica, vengano movimentate 700 mila tonnellate di merce, pari a circa 20 mila Tir tolti dalla viabilità stradale e autostradale. La valenza dell’idrovia non è solo economica ma anche turistica, ha aggiunto Borgatti, che ha annunciato in proposito, per il prossimo 19 ottobre, una tournèe di 4 giorni in House Boat fino a Mantova, con ritorno attraverso il Po. .  
   
 

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