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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Settembre 2006
 
   
  MEDIOBANCA BILANCIO AL 30 GIUGNO 2006: L’UTILE NETTO DI 858 M (632 M NELL’ESERCIZIO 04/05) HA RAGGIUNTO I LIVELLI ATTESI PER IL TERZO ANNO DEL PIANO (840 M).

 
   
   Milano, 18 settembre 2006 - 2006 Si è riunito il 15 settembre , sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato il bilancio consolidato (redatto secondo i principi contabili Ias/ifrs) e il progetto di bilancio di Mediobanca al 30 giugno scorso, illustrati dal Direttore Generale Alberto Nagel e dal Condirettore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati L’esercizio chiude con un utile netto di 858,4 milioni, in crescita del 36% rispetto ai 632,4 milioni del passato esercizio. A tale variazione concorrono il significativo aumento del risultato della gestione ordinaria (+40%, da 799,6 a 1. 118,3 milioni) e utili su cessioni di titoli per 87,8 milioni (40,7 milioni) principalmente attribuibili allo smobilizzo Ciments Frangais. L’esercizio è stato caratterizzato dalla forte crescita dei ricavi (+31%, da 1. 156,6 a 1. 511,7 milioni) le cui principali voci presentano il seguente andamento: il il margine di interesse cresce del 23% (da 480,2 a 593 milioni), per effetto del sostenuto sviluppo degli impieghi del corporate banking (+17%, da 10,5 a 12,3 miliardi) e dei retail financial services (erogato +21% a 4,6 miliardi); le le commissioni ed altri proventi salgono del 26% (da 241,1 a 302,7 milioni) per il positivo contributo (2/3 circa del totale) dell’area corporate ed investment banking; il il risultato dell’attività di negoziazione è pressoché raddoppiato (da 110,1 a 215,7 milioni) e include, oltre ai dividendi su titoli di trading (22,2 milioni), proventi per 40,8 milioni connessi al rimborso anticipato del prestito convertibile in azioni Ciments Frangais; i proventi da partecipazioni valutate al patrimonio netto registrano un incremento del 18% (da 285 a 335,3 milioni), riflettendo il positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali; i dividendi sui titoli disponibili per la vendita crescono del 62% (da 40,2 a 65 milioni). Lo sviluppo dei ricavi – accompagnato da un contenuto aumento dei costi di struttura (+10%, da 357 a 393,4 milioni), prevalentemente riconducibile allo sviluppo dell’operatività e della presenza territoriale dell’area retail – consente un ulteriore miglioramento del rapporto costi/ricavi che scende dal 31% al 26%. Le svalutazioni su crediti (+30%, da 92,1 a 119,4 milioni), riguardano sostanzialmente l’attività retail e la loro dinamica riflette la crescita dell’erogato del credito al consumo (+23% a 2,3 miliardi), sempre più orientato, in linea con la tendenza di mercato, verso categorie di impiego a maggior marginalità e rischiosità (prestiti personali e carte di credito). Le imposte (221,5 milioni), tenuto conto dei ricavi esenti o soggetti a tassazione ridotta (apporto delle società consolidate a patrimonio netto, dividendi e utili da cessione), esprimono una aliquota di circa il 39%. L’andamento dei principali aggregati patrimoniali è stato caratterizzato da un forte aumento degli impieghi a clientela (da 18,2 a 21,4 miliardi,+18%), con una crescita bilanciata del comparto corporate (+17% a 12,3 miliardi) e dell’area retail (+21% a 8,8 miliardi). La crescita della raccolta (da 24,5 a 29,1 miliardi) e la riduzione del portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 7 a 5,5 miliardi) hanno determinato un’espansione degli impieghi di tesoreria (da 3,4 a 6,3 miliardi). Il patrimonio netto si attesta a 5. 886,8 milioni (da 5,440 milioni) senza considerare l’utile di periodo. Il Roe sale dal 11,6% al 15,2%. Risultati divisionali Wholesale banking: contribuisce per il 45% dei ricavi e il 54% degli utili del Gruppo. Chiude l’esercizio con un utile netto di 467,2 milioni, in crescita del 77% rispetto ai 264,4 milioni per effetto del significativo aumento del risultato della gestione ordinaria (+72%, da 294,5 a 505,8 milioni) e di utili su cessioni di titoli per 88,1 milioni (38,5 milioni) principalmente riferibili al già menzionato smobilizzo Ciments Frangais. La crescita dei ricavi (+52%, da 449,8 a 681,8 milioni) è stata conseguita grazie al positivo contributo di tutte le fonti di reddito: ¾ il margine di interesse, in aumento del 24% (da 145,5 a 180,6 milioni), riflette il sostenuto sviluppo degli impieghi (+19%, da 13,3 a 15,9 miliardi); ¾ il risultato dell’attività di negoziazione cresce da 99,6 a 205,3 milioni ed include 40,8 milioni connessi al rimborso anticipato del prestito convertibile in azioni Ciments Frangais; ¾ le commissioni ed altri proventi netti salgono del 31% (da 164,1 a 215,2 milioni) trainate dall’advisory (+82%, da 37 a 67,2 milioni) e dal lending (+58%, da 43,2 a 68,1 milioni); sostanziale anche il contributo dell’area capital market (79,9 contro 83,9 milioni); ¾ i dividendi percepiti sui titoli disponibili per la vendita crescono del 62% (da 40,2 a 65 milioni); ¾ i proventi da partecipazioni valutate al patrimonio netto saldano in 15,7 milioni, riflettendo l’apporto di Burgo che ha beneficiato peraltro di partite non ricorrenti. L’aumento del 13% dei costi di struttura (da 155,3 a 176 milioni) determina una riduzione del rapporto costi/ricavi dal 34% al 26%. Il Roac sale al 21%4 (dal 13%) nonostante il forte sviluppo delle attività di rischio ponderate che, coerentemente agli indirizzi strategici, sono cresciute del 23% (a 30,2 miliardi), in primis per l’aumento dei prestiti alle imprese (+17% da 10,5 a 12,3 miliardi). La crescita dei volumi è stata peraltro conseguita mantenendo invariata la qualità degli attivi. Complessivamente, l’area lending contribuisce oggi per circa 1/3 ai ricavi complessivi del wholesale banking. I ricavi del portafoglio d’investimento azionario (Equity investment portfolio), che include i possessi in Assicurazioni Generali (14,11%) e in Rcs Mediagroup (13,66%), aumentano da 278,6 a 310,5 milioni5 (+11%), di cui 287,6 milioni riconducibili a Generali (253,5 milioni) e 22,9 milioni a Rcs (25,1 milioni). La stabilità degli utili (+1% a 268,8 milioni) riflette maggiori imposte (32,7 milioni), quanto a 18,6 milioni per l’iscrizione anticipata del maggior carico fiscale connesso all’aumento dal prossimo 1° gennaio dell’aliquota Pex (5,28%). Il valore di carico delle partecipazioni, tenuto conto delle predetta valorizzazione, aumenta a 2. 173,4 milioni (da 1. 979,9 milioni di giugno 2005), di cui 1. 888,5 milioni riferibili a Assicurazioni Generali e 284,9 milioni a Rcs Mediagroup. La plusvalenza rispetto ai valori correnti di Borsa è pari a 3. 522,6 milioni (3. 352,4 milioni al 30 giugno 2006). Retail financial services: contribuiscono per il 29% ai ricavi e per il 9% agli utili del Gruppo; registrano nei dodici mesi un aumento del risultato ante imposte del 37% (159,2 milioni contro 115,8 milioni). L’aumento dei ricavi del 23% (da 357,7 a 440,8 milioni) riflette il positivo andamento del mercato (erogato + 21%), in particolare nel comparto del credito alle famiglie; la crescita dei costi (da 149,8 a 166,4 milioni) sconta la maggior operatività e l’ampliamento della rete distributiva, che comprende oggi 135 filiali (11 nuove filiali, di cui 10 relative al credito al consumo e una ai mutui ipotecari). Il risultato netto cresce del 19% (a 78,6 milioni) malgrado l’incremento delle svalutazioni su crediti (+25%, da 92,1 a 115,2 milioni) che riflettono il diverso profilo di rischio del portafoglio crediti di Compass, la cui composizione, in linea con le tendenze di mercato, è sempre più orientata verso i prestiti personali (circa 40% dell’erogato); la qualità del credito rimane invariata (crediti dubbi/impieghi: 0,9%). L’incremento delle imposte (+69% a 69,8 milioni) è prevalentemente legato alla sopravvenuta indeducibilità fiscale a fini Irap delle svalutazioni su crediti. Il Roac sale dal 15% al 17%. Quanto ai singoli segmenti: il credito al consumo (1/3 degli impieghi e 2/3 degli utili), ha registrato nuovi impieghi per 2,3 miliardi (+23%) ed utili in crescita del 18% (a 57,1 milioni). I mutui ipotecari mostrano nuovi impieghi per 0,5 miliardi (+20%) e utili netti in crescita del 26% (a 7,8 milioni). Il leasing ha visto una crescita dell’erogato del 19% (a 1,7 miliardi) e degli utili del 16% (da 11,8 a 13,7 milioni), anche grazie alla positiva rinegoziazione degli accordi tra Selmabipiemme e Banca Popolare di Milano. Private banking. L’aggregato, che oltre a Compagnie Monégasque de Banque include pro-forma la quota di competenza (48,5%) di Banca Esperia, registra un utile netto di 44 milioni (5,1% sul gruppo), in aumento del 26% (34,8 milioni) grazie al maggior apporto delle commissioni (+17%, da 70,5 a 82,8 milioni) rivenienti anche dalla buona performance dei portafogli clienti e dalla crescente componente gestita delle masse; sensibile, inoltre, il miglioramento del cost/income sceso di 5pp al 60%. Gli attivi gestiti/amministrati crescono del 4% (da 10,8 a 11,2 miliardi), ripartiti quanto a 7,1 miliardi (+1%) per Cmb e quanto a 4,1 miliardi (pro-quota) per Banca Esperia (+10%). Il Roac del comparto è cresciuto al 40% (32% lo scorso anno). Mediobanca Spa6 L’esercizio 2005-2006 chiude con utile netto di 494,3 milioni (440,1 milioni), dopo riprese di valore nette su titoli di investimento, calcolate sulla base della media semestrale dei prezzi, per 34,4 milioni (60,7 milioni), utili da realizzo di partecipazioni per 106,6 milioni (38,5 milioni) e minusvalenze su titoli e derivati di tesoreria per 186 milioni (28,5 milioni); queste ultime trovano come di consueto contropartita nelle maggiori plusvalenze inespresse sul portafoglio di tesoreria. La gestione ordinaria, in aumento di oltre il 30% (da 453,8 a 590,2 milioni), beneficia del margine su impieghi cresciuto del 23,6% (da 146 a 180,4 milioni) e di maggiori commissioni per 45,3 milioni (+27,8%), mentre calano i proventi di tesoreria (da 160,9 a 150 milioni). Quanto agli aggregati patrimoniali, i finanziamenti in essere aumentano da 14 a 15,8 miliardi, pur avendo assorbito il sostanziale azzeramento delle operazioni con raccolta parallela (scese da 1. 598,1 a 83,8 milioni). Parallelamente, la provvista è cresciuta (da 19,4 a 23 miliardi) con emissioni nell’esercizio per 8,5 miliardi. I titoli di investimento aumentano di 94,2 milioni, dopo riprese di valore per 34,4 milioni mentre gli impieghi netti di tesoreria, tenuto conto dei predetti movimenti, salgono di 2. 251,6 milioni riportandosi ai livelli degli esercizi passati. Proposta di dividendo Il Consiglio ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 28 ottobre prossimo (eventuale seconda convocazione il 30 ottobre), la corresponsione di un dividendo unitario di 0,58, con un aumento del 21% rispetto allo scorso anno (0,48). Il dividendo verrà messo in pagamento dal 23 novembre prossimo (data stacco 20 novembre). Il Consiglio infine ha: preso atto delle dimissioni del Signor Carlo Salvatori, cooptando in sostituzione il Signor Dieter Rampl, Consigliere non indipendente e non esecutivo che è stato altresì nominato Vice Presidente e membro dei Comitati Esecutivo, Nomine e Remunerazioni; approvato l’emissione di un prestito subordinato di massimi 1-1,2 miliardi; valutato la sussistenza del requisito di indipendenza, come previsto dal Codice di Autodisciplina per le società quotate, per i Consiglieri Signori: Tarak Ben Ammar, Roberto Colaninno, Gabriele Galateri di Genola, Berardino Libonati, Fabrizio Palenzona; approvato la Relazione annuale sul sistema di Corporate Governance e sull’adesione al Codice di autodisciplina delle società quotate che sarà allegata, come di consueto, al fascicolo di bilancio. .  
   
 

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