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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Settembre 2006
 
   
  INVASIONI V° RASSEGNA INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA, ARTI DELL’IMMAGINE, CINEMA E VIDEOARTE CHIASSO – BALERNA - LIGORNETTO –– MENDRISIO - COMO 23 SETTEMBRE - 12 NOVEMBRE 2006

 
   
  Chiasso, 18 settembre 2006 – “Invasioni” è il titolo prescelto e il tema generale della Biennale dell’Immagine 2006. Evento espositivo dell’anno, organizzato e promosso dall’Ufficio cultura del Comune di Chiasso, in collaborazione e con il coinvolgimento di enti pubblici e privati, musei e gallerie, la quinta edizione della Rassegna di fotografia, di arti dell’immagine, cinema e videoarte, sarà articolata attraverso una decina di mostre disseminate nel territorio; a Chiasso, in alcune località della regione, come Balerna, Ligornetto, Mendrisio, e a Como. Invasioni è un termine forte, che richiama alla memoria momenti tragici della storia del Novecento, come l’invasione neocoloniale di molti paesi africani; l’invasione della Polonia da parte dell’esercito tedesco; l’invasione di Budapest da parte delle truppe sovietiche nel 1956 e quella di Praga del 1968, ecc. Ma è soprattutto attorno alla straordinario evento della rivoluzione ungherese che si vuole focalizzare l’attenzione, e non solo per la ricorrenza celebrativa di quegli episodi, che oggi, dopo cinquanta anni, assumono un significato e una rilevanza notevoli nella storia del Novecento; ma anche per valorizzare alcune importanti testimonianze della produzione fotografica svizzera, tra le quali spicca quella del grande fotografo di Paris Match, Jean Pierre Pedrazzini, di origine ticinese, che nell’ottobre del 1956, documentò coraggiosamente i momenti cruciali della rivolta ungherese. Fu quello il suo ultimo e tragico reportage, al termine di un lungo viaggio, che l’aveva portato dapprima ad esplorare, in un lungo e avventuroso percorso, quel monolite impenetrabile che era l’Unione Sovietica dopo la caduta di Stalin, in compagnia di un giovane scrittore e giornalista, Dominique Lapierre, e delle rispettive consorti. Proprio nelle strade di Budapest mezzo secolo fa, l’audace reporter di Paris Match venne ferito a morte, mentre fotografava l’insurrezione magiara, la folla immensa che era scesa nelle strade e nelle piazze, per rivendicare la propria sete di libertà e di giustizia, e la tremenda repressione nel sangue dei carri armati sovietici che ne seguì. Ma esistono anche molte altre forme di invasioni: ideologiche, religiose, culturali, materiali e persino immateriali e invisibili. Vi sarà quindi anche una lettura diversificata e più aperta del termine. A cominciare dallo sguardo di un grande fotografo canadese, Edward Burtynsky, che coglie, in un ciclo di immagini di folgorante forza e bellezza, le invasioni dell’uomo nei confronti della natura. Invasioni qui sta, più esattamente, per devastazioni. Sono gli effetti più degradati della civiltà industriale ad essere infatti portati in primo piano, dove gli elementi più inquinanti trasformano e violentano il paesaggio e la natura. L’epoca del tutto-visibile, del tutto-tangibile, del tutto-comunicabile, l’epoca delle informazioni e dei messaggi mediatici che assalgono e trasfigurano la città contemporanea e i suoi abitanti, è ritratta dall’opera di un altro grande canadese, Robert Walker, che documenta la metamorfosi della città come campo fenomenico segnato da una sensualità per immagini fredda e pervasiva. Certo, la nuova edizione della Biennale non potrà esaurire tutte le molteplici valenze significanti connesse al termine “invasioni”, ma potrà sicuramente, attraverso il contributo di molti prestigiosi fotografi e artisti dell’immagine, indurre a delle riflessioni in merito ai processi di omologazione del pianeta e alle trasformazioni antropologiche in corso nella nostra epoca. Le mostre saranno accompagnate da un’edizione di Chiasso_so!, una rivista-catologo che sarà una sorta di guida alle varie mostre, e un catalogo dedicato all’opera di Pedrazzini (Jean-pierre Pedrazzini Urss – Budapest 1956); seguiranno vari incontri, con filmati e documentari, e tavole rotonde di approfondimento. La Biennale dell’Immagine 2006 ancora una volta si affermerà, non è difficile prevederlo, come un evento unico nel suo genere, di risonanza nazionale e internazionale, che saprà ottenere una vasta eco nei mass media e suscitare delle riflessioni, stimolare dei dibattiti, con il coinvolgimento di sociologi, antropologi e filosofi; e, come si è detto, di molti prestigiosi fotografi e videoartisti. La Biennale dell’Immagine 2006 prevede, come si è scritto, un ciclo di importanti eventi espositivi, tra i quali segnaliamo: Chiasso Sala Diego Chiesa - Esposizione Jean-pierre Pedrazzini; Chiasso Spazio Officina - Esposizione Robert Walker e Edward Burtynsky. Altre esposizioni: Balerna Sala del Torchio – Giosanna Crivelli e Didier Ruef – Chernobyl; Como Borgovico 33 - Performance di Rosa Casado - Paradise 2 (21-22 ottobre); Ligornetto Museo Vela – Esposizione Beat Presser; Mendrisio Galleria Stellanove spazio d’arte - Esposizione Saskja Rosset – Paesaggi d’interno / Esposizione Marisa Casellini e performance Nunzia Tirelli; Chiasso Galleria Cons Arc – Esposizione Al Fhadil; Chiasso Spazi Urbani – Invasioni della natura nella Città; Chiasso Cinema Teatro - Rassegna Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi; Chiasso Galleria Mosaico – Esposizione Stefano Spinelli – Linea Cadorna; Chiasso - Musée d’Antropologie, Université de Neuchatel - Esposizione In/contro; Chiasso Cinema Teatro – Performance Danza Adriana Berstein (14 ottobre); Chiasso Cinema Teatro – Anteprima del documentario su Jean-pierre Pedrazzini di Villi Hermann (produzione Televisione Svizzera Italiana). Breve storia della Biennale dell’Immagine (1996-2004) La Biennale dell’Immagine nasce nel 1996 a Chiasso come «Autunno Fotografico» su iniziativa dell’Ufficio Cultura del Comune, della Galleria Cons Arc e di Ifduif Videofestival che, insieme al Centro d’Arte Contemporanea Chiasso e il Fotocineclub si sono riuniti sotto l’etichetta Chiasso Immagine. La prima edizione presenta due mostre personali (Olivier Christinat e Peter Püntener), tre collettive («Il pianeta indulgente – 255 fotografie dalla rivista Du», «L’interpretazione dei luoghi» con i lavori nati durante il corso di fotografia tenuto da Alberto Flammer e «La Frontiera» organizzata dal Fotocineclub), un’esposizione di apparecchi fotografici d’epoca e una serata video. Nel 1998 l’Autunno Fotografico amplia la propria presenza sul territorio coinvolgendo anche spazi espositivi a Ligornetto e a Vacallo, si dà il tema «Sud-nord» e propone sei mostre personali (Ella Maillart, Luisa Casiraghi, Sabine Korth, Luciano Nadalini, Seydou Keita, Jean-marie Jolidon e Stefan Pfander), una collettiva («Giovani autori africani») e una serata video (Ifduif videofestival). Nel 2000, il tema della manifestazione è «Sconfini» e la presenza sul territorio si amplia ulteriormente anche a Balerna e Mendrisio. Sei le mostre in programma: cinque personali (Nicolas Bouvier, Iren Stehli, Michael von Graffenried, Bernard Voïta, Gerardo Suter) e una collettiva che presenta immagini di Nicolas Bouvier, Ella Maillart e Annemarie Schwarzenbach («La voie cruelle»). Dopo una pausa forzata nel 2002 a causa dei lavori di restauro del Cinema Teatro, la rassegna si ripresenta nel 2004 con intenti e obiettivi rinnovati e assume la sua attuale denominazione di Biennale dell’Immagine. Il titolo prescelto («Il mondo in camera») fa riferimento alla tematica della globalizzazione e dei suoi effetti sulla nostra vita quotidiana. La disponibilità di un eccezionale spazio come quello dell’ex-fabbrica Calida a Chiasso, permette l’allestimento di ben quattro mostre sotto lo stesso tetto: le collettive «Storie della globalizzazione» (a cura di Daniel Schwartz) e «Il lungo addio» (a cura di Dieter Bachmann), una selezione di otto vintage prints del grande fotografo americano Lewis Hine e la rassegna «Tutto sotto controllo – Indizi d’umanità» che comprende due mostre personali di autori ticinesi (Marco Beltrametti e Sandro Grandinetti), immagini e documenti provenienti dagli archivi della Polizia cantonale e tre video. Completano il programma altre quattro mostre personali allestite in spazi espositivi di Chiasso e al Museo Vela di Ligornetto (Georg Aerni, Luigi Gariglio, Stefania Beretta, Reto Albertalli), l’Ifduif videofestival, tre tavole rotonde, un workshop e la presentazione di alcuni documentari della serie «Photosuisse» prodotti dalla Ssr-srg idée suisse. .  
   
 

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