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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Gennaio 2009
 
   
  INDAGINE 2008: LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE

 
   
  Roma, 12 gennaio 2008 - Il Centro Studi sull´Economia Immobiliare di Tecnoborsa torna ad analizzare da vicino le scelte, le motivazioni e gli atteggiamenti delle famiglie italiane nei confronti di due aspetti fondamentali del mercato immobiliare: l’intermediazione e la valutazione. E’ noto il netto calo delle compravendite immobiliari nell’ultimo anno e, in modo particolare, agli operatori del settore che per attuare le vendite si vedono costretti, più che in passato, ad avviare nuove politiche commerciali. Valter Giammaria, Presidente di Tecnoborsa, ha affermato che: “Così come già riscontrato nelle due Indagini precedenti, l’agenzia continua ad essere percepita principalmente come una buona fonte di informazioni, ancor più che un luogo di riferimento per ottenere una consulenza valutativa del valore di mercato di un determinato bene immobiliare. Infatti, è più alta la quota di coloro che ricorrono all’agenzia per affidare un incarico di vendita o per venire a conoscenza delle opportunità che offre il mercato, mentre è più bassa la quota di chi la utilizza per far valutare il bene da acquistare o vendere”. 1. L´intermediazione - Proseguendo, il Presidente ha affermato che: “Il 71,9% di coloro che hanno venduto hanno fatto ricorso a un canale di vendita formale – agenzie immobiliari e/o altri consulenti – e, dal confronto con le precedenti Indagini nazionali Tecnoborsa, emerge che si è interrotto il trend negativo, infatti c’è una lieve ripresa da parte di chi si rivolge a un’agenzia per quanto riguarda l’acquisto e una forte ripresa per la vendita”. Il grado di preferenza nei confronti delle diverse figure di intermediari da parte delle famiglie che hanno venduto è molto simile a quello di coloro che hanno acquistato; infatti, al primo posto troviamo l’agenzia immobiliare (62,5%), seguita, anche in questo caso con un forte divario, dal ricorso all’aiuto di altri consulenti, ossia geometri, periti, commercialisti, notai, avvocati, ecc. (9,4%). Rispetto a quanto riscontrato nelle precedenti Indagini Tecnoborsa, è salita di più di 20 punti percentuali la quota di chi ricorre all’aiuto dell’agenzia per vendere un bene. Anche a livello di previsioni, non c’è dubbio che il canale a cui ricorreranno maggiormente le famiglie che pensano di acquistare un immobile nei prossimi due anni sarà l’agenzia immobiliare (41%), seguita, con un distacco notevolissimo, dagli altri consulenti (5%). Tuttavia, la quota di coloro che intendono rivolgersi ad un’agenzia, rispetto a quanto riscontrato nell’Indagine 2004, è scesa di 9,5 punti percentuali ma è rimasta stabile rispetto all’indagine 2006. Inoltre, la percentuale delle intenzioni di ricorso all’agenzia da parte di chi acquista è più elevata di quella relativa all’utilizzo effettivo; viceversa, per quanto riguarda gli altri consulenti, nel prossimo biennio ci si dovrebbe aspettare un leggero calo. Dall’analisi delle motivazioni per il mancato ricorso all’agenzia immobiliare è emersa una differenza di tendenza tra chi acquista e chi vende; infatti, tra coloro che hanno acquistato sono saliti quelli che hanno deciso di non ricorrere all’agenzia perché non ne conoscono nessuna (+32 punti percentuali), o perchè hanno avuto precedenti esperienze negative (+20,3 punti), e/o per mancanza di fiducia (+6,2 punti) e/o per scarsità delle offerte immobiliari (+1,7 punti). Tra chi ha venduto, invece, è cresciuta la quota di coloro che non lo hanno fatto perché hanno ritenuto i costi troppo elevati (+3,5 punti percentuali) o per la scarsità di servizi di assistenza e/o consulenza offerti (+4,9 punti). E’ da sottolineare la concordanza dei canali informativi, esclusa l’agenzia immobiliare, usati da parte di chi vende e di chi acquista; infatti, in entrambi i casi si fa un uso massiccio del passa parola, seguito da Internet e dalle affissioni pubblicitarie. 2. La valutazione Passando all’altro aspetto dell’Indagine 2008, è emerso che si sono serviti di uno specialista per la valutazione di un bene immobiliare il 47,1% di coloro che hanno acquistato e il 71,9% di chi ha venduto. In linea con quanto si è riscontrato per l’utilizzo dei canali di compravendita immobiliare, anche per quanto riguarda il valutatore esperto è emerso che vi fanno più ricorso coloro che vendono rispetto a coloro che acquistano. Andando ad analizzare la figura del valutatore utilizzata da parte di chi ha acquistato, è emerso che il 24,7% di coloro che hanno acquistato negli ultimi due anni si è rivolto all’agenzia immobiliare per far valutare l’immobile, il 18,8% si è rivolto direttamente al valutatore libero professionista (architetto, ingegnere, geometra, perito), e solo il 3,5% ad altre figure. La figura professionale preferita per far valutare l’immobile da chi ha venduto è l’agenzia immobiliare/l’agente immobiliare valutatore (59,4%), seguita da liberi professionisti abilitati (15,6%), mentre nessuno si è rivolto ad altri consulenti. Infine, sempre mettendo a confronto le ultime tre Indagini nazionali rispetto alla tipologia di valutatore esperto utilizzata da parte di coloro che hanno venduto, si è riscontrato che continua il trend crescente di coloro che prima di vendere fanno valutare il bene ad un’agenzia immobiliare e l’incremento che si registra è di circa 30 punti percentuali. "Concludendo - ha affermato Valter Giammaria - più che in passato, l’agenzia immobiliare, sia da parte di chi vende sia da parte di chi acquista, rimane il canale preferito per la valutazione e l’intermediazione del bene, seguita con un notevole distacco dagli altri liberi professionisti. Però, l’agente immobiliare non deve più porsi solo come mediatore ma spingere sempre più verso un’offerta multiprodotto, facendo da cerniera tra servizi bancari, assicurativi e intermediazione professionale e offrendosi sempre più come un erogatore di servizi finalizzati alla conclusione di un contratto. Come già sottolineato in passato da Tecnoborsa, bisogna puntare sulla professionalità e sulla competitività, fornendo sempre più servizi ad alto valore aggiunto per far fronte alla crisi che attraversa il mercato". .  
   
 

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