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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2009
 
   
  UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PRESENTA I PRECONSUNTIVI 2008: CRESCE LA PRODUZIONE DI MACCHINE UTENSILI, ROBOT E AUTOMAZIONE (+5%). NON POSITIVE LE PREVISIONI PER IL 2009.

 
   
   Cinisello Balsamo, 13 gennaio 2009 - E’ positivo il bilancio dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot, automazione che, nel 2008, ha visto crescere tutti i principali indicatori economici. Di segno opposto l’andamento previsto per il 2009, sebbene la flessione della produzione non sia, al momento, preoccupante. Questo quanto emerso questa mattina, in occasione della conferenza stampa di fine anno di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari. L’analisi dei prenconsuntivi 2008, elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, evidenzia un incremento della produzione italiana di settore che, cresciuta del 5% rispetto all’anno precedente, si attesta a 6. 110 milioni di euro. Tale risultato è stato determinato sia dai positivi riscontri raccolti dai costruttori sul mercato interno, sia dal buon andamento della attività di export. In crescita del 7% rispetto all’anno precedente, le esportazioni raggiungono il valore di 3. 320 milioni di euro, sostenute sia dalla domanda dei tradizionali mercati di sbocco del made by Italians settoriale, sia da quella espressa dai mercati emergenti. Secondo i dati Istat, nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni di sole macchine utensili sono cresciute del 9,5% rispetto al periodo gennaio-settembre del 2007. Buoni i risultati raccolti sui tradizionali mercati di sbocco, crescono le vendite in: Germania (+12,9%), Cina (+9,4%), Stati Uniti (+7,7%), Francia (+10,1%); delude solo la Spagna (-14,8%). Ottimi i riscontri delle consegne di made by Italians in Russia (+25,2%), Brasile (+140,3%) e Austria (+84,7%), sostanzialmente stabili le vendite in India (-0,7%). Sul fronte interno, la crescita dei consumi, giunti a 4. 553 milioni, il +4,8% in più rispetto all’anno precedente, si è positivamente ripercossa sull’andamento delle consegne dei costruttori italiani, che, in virtù di un incremento del 2,7%, hanno raggiunto quota 2. 790 milioni di euro. Cresce del 5,6% il saldo della bilancia commerciale, che si attesta a 1. 557 milioni di euro. Diverso il quadro relativo al 2009, inevitabilmente influenzato dalla negativa congiuntura economica mondiale. Secondo le stime, la produzione dell’industria italiana di settore diminuirà, del 6,4%, a 5. 720 milioni di euro. Attese in calo del 5,7%, le esportazioni si fermeranno a quota 3. 130 milioni. Con riferimento al mercato domestico, la contrazione dei consumi, previsti in calo del 12,3% a 3. 995 milioni, si ripercuoterà duramente sulle importazioni (-20,3%). I costruttori italiani dimostreranno invece di saper meglio contenere le perdite; le consegne sul mercato interno diminuiranno, infatti, solamente del 7,2%. Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre ha affermato: “dai dati elaborati dal nostro Centro Studi emerge un certo rallentamento dell’andamento di settore. Se infatti i numeri relativi al 2008 sono ancora positivi, la crescita stimata dai preconsuntivi è comunque ridotta rispetto a quanto previsto qualche mese fa, segno che la crisi ha già prodotto i primi effetti. Ciò che però impensierisce maggiormente i costruttori italiani sono le previsioni per il futuro, per il quale si prospetta il blocco degli investimenti in beni strumentali”. “Per scongiurare questa eventualità, che avrebbe ricadute negative sull’intera filiera produttiva del paese, chiediamo l’intervento immediato delle autorità di governo a sostegno delle imprese del settore. Constatiamo infatti che nella legge finanziaria in via di definizione in questi giorni, non è stato ancora previsto alcun provvedimento a favore dell’industria italiana della meccanica strumentale. “In particolare - ha continuato il presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre - i costruttori italiani di sistemi di produzione richiedono l’attuazione della deducibilità totale degli interessi passivi di esercizio e la rivalutazione dei beni strumentali, mobili e immobili, delle imprese, con neutralità fiscale delle plusvalenze”. “D’altra parte, considerato che l’innovazione tecnologica è la variabile strategica del made by Italians settoriale, ribadiamo la necessità di un dispositivo strutturale di detassazione degli utili re-investiti in beni strumentali a elevata tecnologia”. “Oltre a ciò, i costruttori richiedono l’attuazione immediata del sistema della liberalizzazione degli ammortamenti di beni a elevata tecnologia (ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 317/91) acquistati nei sei mesi successivi all’emanazione del provvedimento e consegnati entro ventiquattro mesi dalla medesima data. Con questo provvedimento, i costi per l’erario si azzererebbero in un periodo sufficientemente breve, anzi - prosegue Giancarlo Losma - l’incremento di Ires, dovuto all’anticipazione degli ordini e quindi delle consegne, dovrebbe essere superiore alla diminuzione delle entrate fiscali derivante dalla liberalizzazione degli ammortamenti. ” “L’attuazione e inserimento nella legge finanziaria di questi provvedimenti dimostrerebbe l’attenzione del governo verso uno dei settori, quello del bene strumentale, da cui dipende l’aggiornamento del sistema produttivo della nazione”. “Consapevole di ciò pare essere il governo americano, che ha recentemente adottato misure a supporto degli operatori dell’industria costruttrice di mezzi di produzione a elevata tecnologia: dalla legge sull’incentivazione economica, che prevede una cospicua detrazione fiscale per gli acquisti in apparecchiature e macchinari, all’introduzione di particolari sistemi di ammortamento, fino alla decisione di attivare partecipazioni statali nelle imprese del comparto”. .  
   
 

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