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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2009
 
   
  GARANTIRE LA TUTELA DA PRATICHE COMMERCIALI SLEALI E PUBBLICITÀ INGANNEVOLE

 
   
  Strasburgo, 14 gennaio 2009 - Per garantire la fiducia di consumatori e imprese, il Parlamento sollecita la concreta applicazione delle direttive sulle prassi commerciali sleali e sulla pubblicità ingannevole. Chiede anche di riconoscere ai consumatori il diritto di ricorso diretto, di proteggere le Pmi da prassi commerciali aggressive, di estendere i controlli e organizzare campagne d´informazione sui diritti dei consumatori. Va anche stabilita una "lista nera" delle pratiche pubblicitarie ingannevoli. Approvando con 566 voti favorevoli, 18 contrari e 15 astensioni la relazione di Barbara Weiler (Pse, De), il Parlamento sottolinea anzitutto l’importanza delle direttive sulle prassi commerciali sleali e sulla pubblicità ingannevole e comparativa nell’accrescere la fiducia dei consumatori e dei commercianti nei confronti delle transazioni transfrontaliere e nel garantire una maggiore certezza giuridica per le imprese in relazione all’ammissibilità di diverse prassi commerciali e pubblicitarie nel mercato interno. Pertanto invita gli Stati membri a concentrare i propri sforzi a favore di un recepimento, un´attuazione e un´applicazione adeguati di tali direttive e garantire il rispetto di tutte le decisioni giudiziarie nazionali e delle sentenze della Corte di giustizia europea applicabili. Anche perché osserva che, nelle transazioni transfrontaliere, i consumatori e le imprese sono ostacolati da errori o ritardi nella trasposizione delle direttive da parte degli Stati membri. Esorta poi gli Stati membri a esaminare i propri regimi giuridici al fine di evitare possibili sovrapposizioni tra le norme adottate per il recepimento delle direttive in questione e le disposizioni nazionali già esistenti, «garantendo in tal modo una maggiore chiarezza per i consumatori e le imprese». Per i deputati, la corretta trasposizione, attuazione e applicazione della direttiva sulle prassi commerciali sleali costituiscono «una fonte fondamentale per lo sviluppo futuro di detta legislazione e per il pieno sviluppo delle potenzialità del mercato interno, lo sviluppo del commercio transfrontaliero e del commercio elettronico». Invitano poi gli Stati membri che non l’avessero ancora fatto a considerare la necessità di riconoscere ai consumatori il diritto di ricorso diretto, al fine di garantire loro una protezione adeguata dalle prassi commerciali sleali. E chiedono alla Commissione di esaminare, la necessità di proteggere le piccole e medie imprese da prassi commerciali aggressive e, eventualmente, ad avviare le opportune misure di controllo. Il Parlamento rileva poi come il frazionamento operato da alcuni Stati membri alla "lista nera" delle pratiche sleali vietate possa creare confusione alle imprese e portare a distorsioni nell’applicazione della direttiva. Sollecita inoltre la Commissione a proporre una modifica della direttiva sulla pubblicità ingannevole e comparativa, al fine di includervi una “lista nera” delle prassi da considerarsi in ogni caso ingannevoli. In alternativa, dovrebbe proporre di estendere il campo di applicazione della direttiva sulle prassi commerciali sleali ai contratti tra imprese. Al riguardo, invita la Commissione a presentare entro dicembre 2009 una relazione sulle misure adottate e a cooperare con gli Stati membri all’adeguamento delle normative nazionali, affinché le “liste nere” siano quanto più possibile visibili e utili ai consumatori. I deputati si compiacciono dei risultati conseguiti dalle indagini a tappeto condotte a livello comunitario dalla Commissione nell’ambito delle compagnie aeree e delle suonerie della telefonia mobile, in quanto costituiscono «un primo passo verso un migliore monitoraggio dell’attuazione e applicazione della legislazione sul mercato interno». Sottolineano poi la necessità di realizzare «estesi controlli» in merito a intervalli regolari ed esortano la Commissione a raccogliere dati analoghi inerenti all’attuazione della legislazione sul mercato interno in altri settori chiave. La Commissione dovrebbe anche sviluppare strumenti di controllo dell’attuazione più efficaci «in modo tale da migliorare l’applicazione delle norme a tutela del consumatore». Il Parlamento accoglie con favore l’iniziativa della Commissione volta a creare una banca dati accessibile al pubblico contenente le misure adottate a livello nazionale per il recepimento della direttiva sulle prassi commerciali sleali, la giurisprudenza in materia e altro materiale pertinente. Invita inoltre la Commissione a utilizzare detta banca dati per la realizzazione di un sito web che costituisca un “unico punto di accesso” attraverso il quale sia le aziende sia i consumatori possano ottenere informazioni sulla legislazione vigente negli Stati membri. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero poi organizzare campagne d’informazione per sensibilizzare i consumatori in merito ai loro diritti, «garantendo loro una maggiore tutela contro le prassi commerciali sleali e la pubblicità ingannevole e comparativa». .  
   
 

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