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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Gennaio 2009
 
   
  PROGETTO RACCOLTA-TRASPORTO SANGUE CORDONE OMBELICALE

 
   
  Palmanova, 19 gennaio 2009 - Dalla professionalità della rete sanitaria del Friuli Venezia Giulia e dall´organizzazione capillare della Protezione Civile regionale, unite alla disponibilità del volontariato e dalla sensibilità delle donne partorienti, è nata la "Rete regionale di raccolta e trasporto di sangue di cordone ombelicale", frutto di un progetto presentato il 15 gennaio nella sede della Protezione Civile a Palmanova dagli assessori regionali ai Lavori pubblici e Protezione Civile, Vanni Lenna, e alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, presente il consigliere regionale Paolo Ciani. "Affinché la solidarietà non rimanga a livello di emozione, ma diventi servizio e dono - ha affermato Kosic - serve un progetto condiviso da istituzioni e volontariato per poter offrire risposte altrimenti non possibili. In tal modo la solidarietà diventa un patrimonio. È il caso di questo progetto che nasce da un atto d´amore (la donazione del cordone ombelicale) e diventa solidarietà attiva e utile al mondo intero grazie al mobilitarsi di professionalità e di volontariato". Gli ha fatto eco l´assessore Lenna: "In questo caso la Protezione Civile regionale è impegnata nella fase logistica di un progetto di grande valenza sanitaria e di solidarietà. Con i mezzi e il personale della Protezione Civile viene assicurato il trasporto del sangue donato. Ciò conferma, da un lato, che oltre ai compiti istituzionali legati alle emergenze e alla prevenzione la Protezione Civile è sempre più vicina alle varie esigenze della società e diviene elemento coagulante di idee e progetti; dall´altro, che il volontariato che in larga parte la costituisce, è elemento primario per questa struttura che è prima in Italia per forza e capacità d´intervento". Partendo dalla considerazione che il sangue del cordone ombelicale è - assieme al midollo osseo e al sangue periferico - fonte di cellule staminali emopoietiche, progenitrici di tutte le linee cellulari del sangue, in grado cioè di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, l´assessore Kosic ha messo in evidenza le linee del progetto per la raccolta del sangue cordonale. Innanzitutto vi è una collaborazione con la Regione Veneto per il deposito nella Banca del sangue cordonale di Padova del sangue proveniente dal Friuli Venezia Giulia. Quindi vi è la creazione di una rete, che vede interessati gli 11 punti nascita della regione (10 pubblici e 1 privato convenzionato), che opera secondo ben precisi parametri e standard internazionali, tali da garantire la qualità della raccolta e della conservazione. Infine la fase del trasporto, ora garantita dalla Protezione Civile regionale dai vari punti-prelievo alla Banca di Padova. Alla base vi deve essere la disponibilità della partorienti, la cui informazione e sensibilizzazione viene effettuata a cura delle associazioni di volontariato (Adisco), mentre la formazione del personale addetto viene svolta dalle strutture sanitarie. Soddisfazione per la "soluzione di un problema che rappresenta un elemento di grande civiltà" è stata espressa dal consigliere Paolo Ciani, che ha supportato l´associazionismo nella ricerca di una soluzione; mentre la responsabile dell´Adisco, Biancamaria Aveni ha sottolineato l´apporto della Protezione Civile. Sugli aspetti tecnici del progetto hanno quindi riferito rappresentati della Direzione centrale della Salute del Friuli Venezia Giulia, dell´assessorato alla sanità della Regione Veneto, della Protezione Civile regionale. .  
   
 

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