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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Gennaio 2009
 
   
  L´UNIONE DELL´ARCIPELAGO SI POTRÀ FARE CON SEI COMUNI LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI AVRANNO TEMPO FINO A MARZO PER DECIDERE

 
   
   Firenze, 20 gennaio 2009 - Le amministrazioni comunali dell´Elba, di Capraia e del Giglio avranno ancora tre mesi di tempo per dar vita all´Unione dei Comuni che sostituirà la disciolta comunità montana. E per farla basterà la maggioranza delle amministrazioni comunali o degli abitanti e non più, come era stato deciso a giugno, l´unanimità dei dieci i comuni che costituivano la precedente comunità. E´ l´opportunità concessa dalla proposta di modifica alla legge regionale di riforma delle comunità montane avanzata dalla giunta ed approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 30 dicembre, ultima dell´anno. Senza la norma, il primo gennaio tutte le funzioni e i dipendenti della Comunità montana sarebbero passati alla Provincia di Livorno. «Una centralizzazione che nessuno all´Elba vuole» ha ricordato in aula l´assessore alle riforme istituzionali Ag ostino Fragai. A giugno la Regione aveva cancellato sei comunità montane su venti, tra queste anche la Comunità dell´Elba. Al suo posto i Comuni avevano la possibilità, prima della fine dell´anno, di dare vita ad un´unione dei comuni, che consentirà di continuare a gestire insieme i servizi ottimizzando le risorse. L´opposizione invece aveva chiesto l´istituzione di una comunità insulare dell´arcipelago e un referendum. «L´isola ha bisogno per il suo sviluppo di un governo unitario all´altezza delle attuali sfide globali – sottolinea l´assessore Fragai - Quella possibilità è oggi offerta dall´Unione dei Comuni e la Regione è disposta a sostenere anche finanziariamente, almeno per un anno, la sperimentazione di questa nuova esperienza». «Siamo comunque disponibili ad una verifica futura, d´intesa con le istituzioni locali, - aggiunge - nel momento in cui il governo nazionale si pronuncerà sulle sorti future delle comunità insulari e sul riconoscimento della comunità dell´arcipelago toscano». «Non comprendo – conclude - l´atteggiamento del centro destra che si è opposto al provvedimento, poiché si tratta di un´occasione per dare una svolta positiva in direzione di un governo più unitario dell´isola d´Elba. Un cambio di marcia atteso da cittadini e imprese che si misurano ogni giorno con i limiti di un sistema istituzionale troppo frammentato». .  
   
 

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