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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Settembre 2006
 
   
  “STATISTICI & LAVORO”: LE FAMIGLIE ITALIANE IGNORANO LA STATISTICA L’IGNORANZA SUGLI USI MEDICO-AMBIENTALI DELLA STATISTICA È ASSOLUTA (QUASI 0%).

 
   
  Milano, 21 settembre 2006 - I risultati della ricerca “Statistici e Lavoro 2006” presentati oggi dalla Facoltà di Statistica dell’Università degli Studi Milano-bicocca provano che è evidente il forte gap d’informazione sulla materia, sulle sue finalità e sulle sue svariate applicazioni. I dati più interessanti emersi dall’indagine evidenziano che: Solo il 50% del campione ha un’idea molto generale di quali siano le finalità della statistica; Il 24% della popolazione non si è imbattuto negli ultimi 12 mesi in notizie contenenti statistiche. Il restante 76% lo ha fatto soprattutto seguendo dibattiti televisivi; Più dell’80% del campione riconosce l’oggetto della statistica nei sondaggi elettorali e di opinione. Quasi lo 0% fa riferimento ad argomenti come medicina ed ambiente; Il 35% dihiara di non avere idea di quale lavoro svolga un laureato in statistica (gli ambiti più conosciuti sono le ricerche di mercato, seguite da aziende, banche e assicurazioni); La parte più scolarizzata del campione conosce maggiormente le finalità della statistica; di questi il 70,6% riconosce l’utilità della statistica e la sua importanza sul mercato del lavoro. La ricerca ha indagato sul livello generale di conoscenza della Statistica e delle sue applicazioni con un focus sulle fasce di popolazioe più giovani e maggiormente scolarizzate. L’obiettivo era quello di valutare quali fossero le opinioni delle famiglie italiane riguardo alla statistica, intesa come scienza, e alla professione di statistico, cercando di valutare anche quanto diffuso fosse l´interesse nei confronti della Facoltà, soprattutto nella fascia d´età 15-29 anni, cioè la popolazione di riferimento per la Facoltà stessa. Il questionario è stato sottoposto ad un Panel di 2000 famiglie di C. R. A. – Costumized Research and Analysis - per un totale di 6303 individui; i rispondenti sono stati 4351, espansi alla numerosità ideale di 4500. Risulta che ancora oggi la Statistica non viene vista come una scienza autonoma, ma solo come complemento ad altri ambiti e settori. Le competenze che la Facoltà offre sono considerate utili solo se inserite in un contesto più ampio ed associate ad altre conoscenze. All’appuntamento odierno sono stati illustrati nel dettaglio tutti i risultati della ricerca. Sono inoltre intervenuti rappresentanti di importanti aziende che collaborano con la Facoltà, per commentare, approfondire e presentare il punto di vista aziendale sui dati emersi. “Statistici E Lavoro 2006” L’indagine “Statistici e lavoro 2006” ha come obiettivo quello di valutare quali siano le opinioni delle famiglie italiane (in particolar modo dei componenti over 14anni delle stesse) riguardo alla statistica, intesa come scienza, e alla professione di statistico, cercando di valutare anche quanto diffuso sia l´interesse nei confronti della Facoltà, soprattutto nella fascia d´età 15-29 anni, cioè la popolazione di riferimento per la Facoltà stessa. Ciò che emerge dall’analisi dei dati è che la statistica è una materia ancora sconosciuta alla maggior parte della popolazione come dimostrano i seguenti risultati: il 50% degli intervistati dichiara di non conoscere le finalità della statistica; il 24 % della popolazione non si è imbattuto negli ultimi 12 mesi in notizie contenenti statistiche; il 35% dei rispondenti dichiara di non avere idea di quale sia l’attività svolta da un laureato in statistica sul proprio posto di lavoro. La figura dello statistico viene vista per lo più come una figura impiegatizia: l’idea diffusa tra la popolazione è quella che vede lo statistico dedicarsi ad attività strettamente legate all’analisi dei dati e all’utilizzo di software, con responsabilità limitate, poche possibilità di carriera e un potere decisionale molto limitato e comunque connesso ad attività di tipo tecnico. Il questionario prodotto per raggiungere gli obiettivi dell’Indagine 2006 è stato somministrato al Panel di famiglie di C. R. A. (Customized Research and Analysis), una società specializzata nella progettazione e nella realizzazione di ricerche di marketing, presente sul mercato italiano dal 1975 . Telepanel (questo è il nome dello strumento) è composto da 2000 famiglie, per un totale di 6303 individui: i rispondenti al questionario da noi somministrato, sono stati 4351 e i risultati sono stati espansi alla numerosità ideale di 4500 individui, utilizzando le metodologie di espansione standard proprie di C. R. A. Altri risultati rilevanti emersi dall’indagine riguardano la fiducia e l’apprezzamento che gli intervistati nutrono nei confronti della statistica: il 58% degli intervistati afferma che la statistica è “abbastanza o molto utile” , mentre il 10% ha totale sfiducia in essa giudicandola “per niente utile”; il 47% degli intervistati che negli ultimi 12 mesi sono entrati in contatto con notizie contenenti statistiche le hanno giudicate in modo positivo. Per quel che concerne la figura dello statistico il 65% dei rispondenti ritiene che un tale profilo sia richiesto sul mercato del lavoro, dal momento che, nella realtà odierna, le aziende raccolgono al loro interno una grossa mole di dati e informazioni che non vengono sfruttate nel modo adeguato. Si ritiene quindi che sia utile all’interno di ogni realtà aziendale una figura in grado di indirizzare queste informazioni nella direzione corretta, in modo da ottimizzare la gestione aziendale e migliorare le proprie prestazioni. La Facoltà di Scienze Statistiche non sembra però avere un grosso appeal tra i componenti delle famiglie italiane: solo il 3% del campione infatti afferma di aver mai pensato di iscriversi alla Facoltà di Scienze Statistiche, e solo l’11% di essi si sono poi effettivamente iscritti a tale Facoltà (7 individui sul totale degli intervistati). La motivazione che è stata addotta più spesso dai rispondenti è la mancanza di interesse verso la materia: ciò è abbastanza comprensibile dal momento che la statistica risulta essere ancora una materia sconosciuta ai più, e nei confronti della quale vi è ancora una certa diffidenza. Inoltre una buona parte della popolazione la ritiene una Facoltà troppo tecnica e complessa in grado di offrire competenze troppo specifiche per il mercato del lavoro. Ciò che risulta evidente dall’analisi dei risultati è il fatto che ad oggi la statistica non venga vista come una scienza autonoma, ma solo come un complemento ad altre materie: le competenze offerte dalla Facoltà vengono ritenute sì utili, sia a livello di vita quotidiana, sia all’interno del mondo del lavoro, ma solo se inserite in un contesto più ampio ed associate ad altre conoscenze. Inoltre appare chiaro come la statistica sia poco conosciuta e pubblicizzata: soprattutto la classe d’età di maggiore interesse per la Facoltà, cioè quella comprendente gli studenti che devono effettuare la scelta riguardo alla propria carriera universitaria (i 15-17enni), è quella nella quale si ritrova una minor conoscenza della materia: stando così le cose risulta difficile avvicinare i giovani alla materia e quindi alla Facoltà. .  
   
 

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