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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Gennaio 2009
 
   
  CALABRIA: PER L’ASSESSORE GRECO OCCORRE “CAMBIARE IL DECRETO LEGGE, PER NON PENALIZZARE CITTADINI E BONIFICHE” IN TEMA DI DANNO AMBIENTALE

 
   
  Reggio Calabria, 22 gennaio 2009 - Il Governo, con il decreto legge 208/2008, ha modificato le regole su come arrivare al risarcimento del danno ambientale, causato dai soggetti privati che hanno inquinato il territorio. L’assessore all’ambiente della Calabria Silvio Greco in qualità di coordinatore della “Commissione ambiente e protezione civile” delle Regioni ha proposto oggi una riflessione agli altri colleghi, per valutare le ricadute concrete che la nuova norma porterà sia sulla determinazione del risarcimento che sull’obbligo di bonifica. “Su un tema così delicato ed al centro dell’attenzione della popolazione - ha detto Greco - gli assessori regionali devono avere la possibilità di entrare nel merito del provvedimento, per capire se esso lede i diritti individuali dei cittadini e quelli degli Enti locali, in materia di tutela della salute e di salvaguardia dell’ambiente. Così com’è stato emanato il decreto legge, che tende a chiudere qualsiasi contenzioso penale e civile sul danno ambientale con un contratto, impedisce nei fatti a cittadini ed istituzioni territoriali di rivalersi su chi ha inquinato sulla base di una quantificazione certa sia del danno causato dall’inquinamento che dei costi reali della bonifica”. Il problema nasce dallo strumento giuridico previsto dal decreto legge 208, per l’ attuazione di interventi di bonifica e messa in sicurezza di uno o più siti di interesse nazionale. Esso è un semplice contratto di transazione globale, con una o più imprese, pubbliche o private, in ordine alla spettanza e alla quantificazione degli oneri di bonifica, degli oneri di ripristino, nonché del danno ambientale e degli altri eventuali danni di cui lo Stato o altri Enti possano richiedere il risarcimento. La bozza di tale contratto viene predisposta dal Ministero dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare e comunicata ai soggetti istituzionali del territorio, ad associazioni e a privati interessati. Successivamente il Ministero dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare svolge svolge una conferenza di servizi decisoria, fra i soggetti pubblici aventi titolo, per acquisire e comporre gli interessi di cui ciascuno risulti portatore. Le determinazioni assunte all´esito della conferenza chiudono ogni altra strada di risarcimento. Così, la stipula del contratto di transazione comporta l’abbandono del contenzioso pendente e preclude ogni ulteriore azione per rimborso degli oneri di bonifica e di ripristino ed ogni ulteriore azione risarcitoria per il danno ambientale, per le altre eventuali pretese risarcitorie azionabili dallo Stato e dagli Enti territoriali. “Con questa procedura - ha spiegato Greco - si evidenziano due problemi: da una parte la difficoltà tecnica e giuridica di quantificare correttamente il danno da parte del Ministero dell’Ambiente, senza incorrere i rischi di una pericolosa sottovalutazione che poi impedirà la reale messa in sicurezza; dall’altra parte non c’è più il diritto alla salvaguardi individuale anche per danni alla salute ed alle cose che potrebbero manifestarsi successivamente”. .  
   
 

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