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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Gennaio 2009
 
   
  BANCHE-IMPRESE: LA COLLABORAZIONE ABI-CONFINDUSTRIA CONTRO LA CRISI TOCCHERÀ TUTTE LE PROVINCE ITALIANE ALL’ORDINE DEL GIORNO IL SISTEMA DEI CONFIDI, IL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI CHE HA EROGATO SINO AD OGGI 11 MILIARDI DI EURO, IL RITARDO DEI PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CHE AMMONTANO A 50/60 MILIARDI DI EURO

 
   
  Roma, 26 gennaio 2009 - Hanno già fatto tappa in 7 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Piemonte e Umbria) e 23 province gli incontri locali tra le delegazioni provinciali di Abi e Confindustria. L’obiettivo è lanciare una serie di proposte per rafforzare ulteriormente la collaborazione reciproca e fronteggiare efficacemente la crisi economica. Si tratta di un’iniziativa in linea con il tavolo di lavoro avviato nei mesi scorsi a livello nazionale da Abi e Confindustria. All’ordine del giorno: i rapporti banche-imprese per affrontare la sfida dei mercati nazionali ed internazionali, il processo di consolidamento del sistema dei Confidi, una nuova iniezione di risorse per i Fondi pubblici di garanzia, il rafforzamento del Fondo di garanzia per le Pmi, i ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione. Banche-imprese Il rapporto banca-impresa ricopre un ruolo centrale nella definizione dei piani strategici delle banche. Ciò non si limita alla sola concessione del credito, ma tende a configurarsi come un’assistenza finanziaria globale. I numeri dicono che le banche italiane svolgono quotidianamente il proprio ruolo al fianco delle imprese, sia sul versante del credito, sia su quello dei servizi e della consulenza. Nel corso degli ultimi anni il rapporto tra impieghi bancari e Pil ha registrato un continuo trend crescente. Alla fine del 2008 è di circa il 100%, con un incremento di oltre 30 punti percentuali rispetto al livello del 1995. In particolare, a fine anno il rapporto tra impieghi bancari alle imprese non finanziarie e Pil in Italia ha raggiunto circa il 56%, più dell’area euro (49,1% nel 2007). Nonostante la crisi in corso non diminuisce la disponibilità di credito per le imprese ma è prevedibile un inevitabile calo degli investimenti e della domanda di finanziamenti. Infatti, le banche italiane destinano alle imprese il 65% dei prestiti complessivi, contro una media europea del 49,5%. Solo a novembre 2008 il tasso di crescita dei finanziamenti alle imprese non finanziarie è stato pari al +6%, un dato nettamente superiore al livello del Pil e degli investimenti complessivi. I Confidi Nella collaborazione quotidiana sul territorio tra banche e imprese rientra a pieno titolo il supporto del sistema dei Confidi in quanto “cinghia di trasmissione” tra i due settori per ciò che riguarda, ad esempio, la necessità di garanzie o la realizzazione di operazioni di finanza strutturata (come i bond di distretto). In questo senso, è in atto un profondo e positivo processo di consolidamento e ristrutturazione dei Confidi per continuare ad operare con più efficienza, grazie a una maggiore patrimonializzazione e a una loro minore frammentazione. Questo percorso va sostenuto perché da una razionalizzazione di tali strumenti può derivarne un’adeguata massa critica per il rafforzamento del loro ruolo di “facilitatori” del rapporto Pagina 2 di 2 banche-imprese. Per questo obiettivo sarebbe anche importante prevedere specifici contributi statali ad integrazione della dotazione patrimoniale dei Confidi stessi. Il Fondo di garanzia per le Pmi Accanto al rafforzamento del sistema dei Confidi, è stata accolta la richiesta di Abi e Confindustria di un congruo rifinanziamento di 450 milioni di euro del Fondo di garanzia per le Pmi per facilitare ulteriormente l’accesso al credito da parte delle imprese. In 9 anni di operatività, il Fondo ha ammesso a garanzia complessivamente oltre 56. 000 Pmi (di cui oltre 13. 000 solo nell’arco degli ultimi 12 mesi) per un totale di finanziamenti garantiti pari a 11 miliardi di euro. Fino allo scorso novembre, le operazioni ammesse a garanzie che si riferiscono alle imprese a prevalente partecipazione femminile ammontano a 7. 580 per un totale di finanziamenti garantiti pari quasi 600 milioni di euro. Attraverso il Fondo sarà possibile beneficiare di procedure snelle e semplificate, attualmente il 90% delle richieste viene presentato on line ed i tempi medi di istruttoria e delibera delle richieste di garanzia sono pari, al massimo, a 15/20 giorni lavorativi; della garanzia per qualsiasi operazione finanziaria, purché finalizzata all’attività di impresa; della cumulabilità dello stesso investimento con altri regimi di aiuto. Pubblica Amministrazione L’esposizione delle imprese nei confronti della Pa è stimabile in 50/60 miliardi di euro. La stessa Corte dei Conti ha quantificato in oltre 33 miliardi il credito vantato dai fornitori, a fine 2006, nei confronti delle sole aziende sanitarie ed ospedaliere. I ritardi di pagamento della Pa costituiscono un fattore di forte indebolimento dell’equilibrio finanziario delle imprese italiane e della loro capacità competitiva e d’investimento, oltre a rappresentare un costo aggiuntivo per la stessa Pa Per imporre a tutte le Pa il rispetto degli obblighi e dei termini di pagamento occorrerebbe, intanto, favorire la possibilità per i creditori di ottenere anticipazioni bancarie o lo sconto di tali crediti a condizioni favorevoli, a fronte di crediti certi, liquidi ed esigibili. .  
   
 

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