IL MERCATO CINESE APRE AI KIWI ITALIANO. DETERMINANTE IL CONTRIBUTO TECNICO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA.
Bologna- E’ stato raggiunto un importante accordo tra Italia e Cina che darà avvio alle esportazioni dei nostri kiwi verso il mercato cinese. Grazie alla collaborazione tra i due Paesi è stato messo a punto un protocollo tecnico che consente il superamento delle attuali barriere fitosanitarie e autorizza le esportazioni in Cina dei kiwi prodotti in Italia. “L’emilia-romagna ha svolto un ruolo fondamentale per il raggiungimento di questo risultato - ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - E’ stato infatti grazie all’ impegno dei tecnici della struttura fitosanitaria regionale che sarà possibile già dai prossimi giorni spedire i primi carichi di kiwi nella terra d´origine di questo frutto. L´actinidia chinensis, questo è il nome scientifico del kiwi, è stata infatti "scoperta" agli inizi nel 1800 in Cina, esportata e coltivata in Nuova Zelanda nel 1906 e solo successivamente diffusa in tutto il mondo". "Si tratta di un risultato - ha proseguito Rabboni - particolarmente rilevante in relazione alle dimensioni del mercato cinese, alla crescita della domanda di prodotti di qualità e alla stima che il "Made in Italy" agroalimentare ha saputo conquistare sul mercato mondiale. Le attuali normative impongono vincoli molto rigidi per la circolazione delle merci da un continente all’altro; per superarli è necessaria una approfondita valutazione dei rischi in base ai quali i Servizi fitosanitari dei Paesi importatore ed esportatore definiscono modalità di controllo ed eventuali trattamenti da effettuare sulle merci" "L’analisi di questi rischi - ha concluso l´Assessore - viene coordinata, a livello nazionale, dai tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia - Romagna. Il lavoro svolto dalla nostra struttura ha contribuito a chiudere un importante accordo commerciale Anche per questo motivo esprimo la mia soddisfazione per la positiva conclusione di una trattativa che renderà possibile un consistente aumento delle quote di esportazione". .