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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Gennaio 2009
 
   
  CONFERENZA ORGANIZZATIVA TERRITORIALE DEI CONSORZI DI BONIFICA DI CAMPANIA, PUGLIA E BASILICATA DEL 23 GENNAIO 2009 POSSIBILE RIDUZIONE DEGLI ENTI IN CAMPANIA DA 11 A 7.

 
   
  Napoli, 27 gennaio 2009 - La Campania ha 992mila ettari destinabili ad uso agricolo, il 73% del totale, e la metà del territorio è sottoposto all’opera di 11 Consorzi di Bonifica. Allo stesso tempo, dei 200 comuni a rischio idrogeologico della regione la maggior parte insistono all’interno dei comprensori di bonifica governati da Consorzi. Secondo le norme regionali, attualmente in fase di studio, i Consorzi potrebbero diventare 7. “Siamo convinti che proprio per il peso di questi numeri anche in Campania deve concretizzarsi al più presto la riforma dei Consorzi di Bonifica così come stabilito dalla Conferenza Stato – Regioni, che nello scorso mese di settembre ha approvato il testo contenente i criteri per l´attuazione dell´articolo 27 del decreto-legge n. 248/2007, convertito in legge n. 31/2008 - ha detto Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni della Campania, intervenendo a Napoli a margine della Conferenza Organizzativa delle Unioni Regionali delle Bonifiche e Irrigazioni di Campania, Puglia e Basilicata, che ha visto anche la partecipazione dell’assessore regionale all’ambiente della Campania Walter Ganapini. Gargano ha inoltre aggiunto: “L´intesa raggiunta nella Stato-regioni delinea con chiarezza il quadro di riferimento per la disciplina dei Consorzi di bonifica in sede regionale, confermando la polivalenza funzionale dell´azione della bonifica sul territorio, quale azione finalizzata alla crescita del Made in Italy agroalimentare, che è fattore di competitività del Paese, ed alla sicurezza territoriale, tutela ambientale, e difesa del territorio”. Sempre secondo il presidente dell’Anbi Gargano: “La valorizzazione e la tutela dell’ambiente e del paesaggio appartiene alla cultura dei Consorzi di Bonifica, è bene che tale cultura entri anche nelle altre istituzioni, preposte alla programmazione del territorio, al fine di uscire da una logica dell’emergenza, che ha spesso caratterizzato territori come quelli della Campania. ” Secondo Gargano: “Solo una programmazione accurata dell’uso dei suoli e delle acque, con il risparmio idrico, può portare sviluppo e occupazione, tenendo presente che il nostro Paese deve tutelare paesaggi e territori preziosi dal punto di vista turistico, oltre che agricolo, ormai i consumi irrigui di acqua sono già scesi al 50% del totale, rispetto al 70% grazie all’azione di razionalizzazione dei Consorzi. ” Sulla riforma dei Consorzi il presidente Gargano sottolinea: “La gestione della trasformazione dei Consorzi non può certo prescindere dall’alleanza strategica con le Organizzazioni Agricole, insieme alle quali da sempre, storicamente i Consorzi sono cresciuti e si sono sviluppati. ” Vito Busillo, presidente dell’Unione regionale bonifiche e irrigazioni della Campania ha detto: “In Campania esistono già alcuni progetti di legge per il riordino dei Consorzi. “ L’attuale legge regionale è del 2003: “Si tratta già di una buona legge – sottolinea Busillo – va solo affinata e raccordata con i principi stabiliti dalla Stato-regioni, che porteranno sicuramente ad una razionalizzazione degli enti di Bonifica”. Per Busillo uno degli assi che i Consorzi possono giocare è la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: ”In tal modo, oltre a contribuire alla salvaguardia ambientale, e all’adempimento degli obblighi derivanti dalla Direttiva Comunitaria su Kyoto, i Consorzi avranno la possibilità di ridurre la bolletta elettrica e quindi gli oneri tributari per i consorziati. ” Paolo D’alba, direttore dell’Unione regionale bonifiche e irrigazioni azzarda: ”Stando ad i principi stabiliti dalla Stato regioni si potrebbe passare da 11 a 7 o 8 enti di Bonifica in Campania. ” La Stato-regioni nel settembre scorso ha stabilito la delimitazione dei comprensori di bonifica, che dovrà essere effettuata con riferimento ai confini idrografici ed idraulici, tenendo conto dell´esigenza di garantire dimensioni gestionali idonee ad assicurare funzionalità operativa, economicità di gestione e adeguata partecipazione da parte dei consorziati. Su ogni comprensorio, le Regioni costituiscono un solo Consorzio di bonifica e possono anche prevedere che su più comprensori di bonifica venga costituito un unico Consorzio. .  
   
 

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