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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Gennaio 2009
 
   
  CREMONA, VIA AL COLLEGAMENTO FLUVIALE CON VENEZIA BONI: INVESTIRE PER RENDERE IL PO NAVIGABILE 365 GIORNI L´ANNO

 
   
   Cremona, 26 gennaio 2009 - Un primo passo concreto che porterà Cremona a diventare il capolinea interno del trasporto merci via acqua, una sorta di "antiporto" di Venezia, capolinea di riferimento per il traffico fluvio-marittimo di collegamento della pianura padana con l´Adriatico. Il viaggio della chiatta arrivata il 22 gennaio al Porto di Cremona (dopo una giornata e poco più di viaggio) con un carico di 1. 200 tonnellate di sfarinati (l´equivalente della portata di 40 Tir) ha inaugurato una linea di collegamento via fiume fra le due città. Ciascuna delle cinque chiatte armate dalla Fluviomar, una compagnia partecipata dall´Autorità portuale di Venezia, da operatori privati e dalla Provincia di Mantova, infatti, può trasportare fino a 2. 060 tonnellate di merci, equivalenti a 70 camion. Un collegamento che consentirà, a regime, di eliminare dalla strada circa 16. 000 Tir all´anno. Il passo successivo sarà quello di attivare una linea di trasporto container, fino a 60 per chiatta, corrispondenti a un treno e mezzo. Ad accogliere la chiatta sulla banchina del porto di Cremona l´assessore al Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia, Davide Boni, insieme al presidente della Provincia, Giuseppe Torchio, l´assessore al Territorio della Regione Veneto, Renzo Marangon, e il presidente del Porto di Venezia, Paolo Costa. "Stiamo lavorando - ha detto l´assessore Boni - su progetti che hanno 40 anni di vita. Oggi però c´è l´esigenza di realizzarli per ragioni ambientali, economiche, perché dobbiamo sostenere il potenziale economico di questi territori, inseriti in una parte del paese dove si concentra il 56% del prodotto interno lordo e il 72% delle esportazioni nazionali". "Oggi - ha continuato Boni - quello che avviene a Cremona è un punto d´inizio. Ma se non pensiamo in grande non andiamo lontano. Dobbiamo mettere istituzioni e forze politiche a ragionare intorno a grandi progetti. L´idea di Regione Lombardia è quella di arrivare via acqua a Milano. Abbiamo incaricato una nostra società di progettare la regimazione del Po, che attraverso lo sfruttamento idroelettrico può finanziare fino al 75% l´opera. Pensiamo a un collegamento turistico con il sistema dei Navigli milanesi attraverso il quale si potrebbe arrivare fino a Locarno. Ma se facciamo investimenti su Cremona è per ottenere che il Po sia navigabile 365 giorni all´anno. Noi ci crediamo. Se altre Regioni ritengono indispensabile il ponte sullo stretto di Messina - ha concluso Boni - noi in alternativa riteniamo indispensabile per lo sviluppo di questa parte del paese la realizzazione dell´autostrada fluviale al Nord". "Occorre stabilire una continuità tra Venezia e Cremona - ha detto Torchio - e sfruttare questa via naturale verso i Balcani. L´incremento dei dati delle merci trasportate lo sta a dimostrare, anche se rispetto ad alcuni prodotti si è assistito in questi anni a una fase di stallo. L´intermodalità del nostro territorio è testimoniata dal flusso di merci nell´area portuale di Cremona, passate dalle 600. 000 tonnellate del 2005 a quasi 1. 400. 000 del 2008, anche se la crescita è principalmente legata all´incremento dei trasporti su ferro e su gomma. "Ora Venezia chiama Cremona - ha concluso Torchio - e noi prontamente abbiamo risposto, sia attraverso la rete ferroviaria di collegamento con l´area portuale sia con i servizi, anche in previsione della grande area industriale e logistica di Tencara di Pizzighettone sia con il terzo ponte sul Po, a cui è indispensabile far seguire la realizzazione di strutture logistiche adeguate, per togliere traffico dalle strade sempre più congestionate. Il rafforzamento dell´area portuale viene sostenuto dalla realizzazione del nuovo scalo merci ferroviario di Cavatigozzi, dal terminal ferroviario già realizzato dalla Tamoil". Vanno però sostenute le aziende che ancora credono nella navigazione, e va attuata, come hanno sostenuto oggi sia Costa che Boni, "l´infrastrutturazione necessaria, al pari dei sistemi europei del Rodano, del Reno e del Danubio. L´expo 2015 dovrà coinvolgere l´intero bacino padano-veneto". "Oggi c´è la concretezza dell´avvio di un servizio - ha detto il presidente del Porto di Venezia, Paolo Costa - a cui occorre dare stabilità, continuità, certezza, come chiedono gli imprenditori". Operatori che organizzano il trasporto fluviale a Cremona esistono già, una da decenni. Qual è allora la novità? "Che oggi - ha detto Costa - si inaugura un servizio che non nasce da una domanda di trasporti specifici; un servizio generale, a disposizione di tutti, che dovrà crescere secondo le regole del mercato, cui seguirà a breve una linea di trasporto di container. Oggi il trasporto fluviale toglie dalla strada una quota simbolica di traffico. Ma è bastato il solo annuncio di questo nuovo servizio che si è creata una certa domanda. Da un fatto episodico occorre passare, ora, a un servizio organico e strutturato". .  
   
 

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