Potenza, 27 gennaio 2009 “Con grande rammarico si è appreso della situazione riferita alle malattie tumorali in Italia. Ma con ancor più apprensione abbiamo letto che Venosa è uno fra i territori più colpiti, in particolare gli uomini”. E’ quanto afferma in una nota il presidente del Comitato per la difesa e la tutela dalle onde elettromagnetiche di Venosa, Francesco Castelgrande che aggiunge: “Il Comitato è dal lontano 2001 che ha lanciato l’allarme rispetto alla situazione di neoplasie nella città, ma le Istituzioni e nulla hanno fatto per cercare di dare risposte. Abbiamo fatte numerose battaglie per far spostare i ripetitori di telefonia mobile dal centro abitato. Certo i risultati sono stati scarsi rispetto alle richieste e non da ultimo l’Amministrazione comunale ha bloccato il Piano di individuazione dei siti per l’installazione delle antenne che emanano onde elettromagnetiche così come previsto dalle leggi regionali. Certo – continua - noi non attribuiamo al solo elettrosmog tali fenomeni tumorali, un dato è certo: intorno alle antenne si sono registrati negli ultimi anni la stragrande maggioranza dei casi di tumore, la gran parte tutti con lo stesso segmento patologico. Nella nostra città esiste ancora in pieno centro e vicino alle scuole e all’asilo nido il più grande ripetitore di telefonia mobile. Sono stati potenziati ed aggiunti nuovi ripetitori a quello nelle adiacenze del campo sportivo. Non si è voluto tenere conto delle richieste e del grido di allarme dei cittadini. Ancora una volta – conclude Castelgrande - la vicenda si chiude con “l’avevamo detto”, ma intanto molti nostri concittadini non ci sono più e le Istituzioni tacciono”. .