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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Gennaio 2009
 
   
  BANCHE: IMMIGRATI, L’80% È CLIENTE MEDIO ZADRA: “INCLUSIONE BANCARIA E MIGRANT BANKING SEMPRE PIÙ CENTRALI PER IL SISTEMA BANCARIO”.

 
   
  Roma, 28 gennaio 2009 - Gli albanesi preferiscono il bancomat (80%). I ghanesi puntano sulla carta di credito (32%), i filippini sulle prepagate (24%). I componenti della comunità cinese sono al primo posto per libretto di risparmio (56%) e i prestiti personali (40%). Del popolo dei migranti, ben l’82% è cliente medio, ossia fa ricorso a una pluralità di strumenti finanziari che rispondono ad esigenze semplici e basilari. Il 16% appartiene alla schiera degli evoluti. È quanto emerge dalla ricerca Abi–cespi “Banche e nuovi italiani: i comportamenti finanziari degli immigrati” sul grado di utilizzo dei servizi bancari da parte degli immigrati. Lo studio è stato presentato al Forum Corporate Social Responsibility, i cui lavori sono iniziati ieri a Roma. Alla sua quarta edizione, l’appuntamento sul tema “La responsabilità dell’impresa e degli stakeholders: ‘dalla teoria alla pratica’”, il più importante in ambito finanziario, termina domani. Focus su rendicontazione e certificazione. Inclusione finanziaria e migrant banking in primo piano. “Il sistema bancario – ha spiegato in apertura Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’Abi – mostra un impegno crescente sul fronte della responsabilità sociale d’impresa Oggi le banche si confrontano sempre più con le aspettative e i bisogni finanziari anche di nuovi soggetti, in particolare degli immigrati, che si sono inseriti nel nostro tessuto economico e sociale e che rappresentano un segmento del mercato non più trascurabile”. Zadra ha sottolineato che “diviene perciò necessario comprendere le esigenze che emergono dal lato della domanda ed individuare soluzioni che possano rispondere ai bisogni ed alle attese degli interlocutori”. L’identikit delineato dalla ricerca Abi-cespi, costruito indagando il rapporto tra offerta bancaria e domanda dei clienti immigrati, mostra i diversi livelli di incidenza dell’utilizzo degli strumenti finanziari. L’82% del campione percepisce la banca come luogo di custodia del risparmio. Il 16%, il profilo evoluto, invece vi investe e valorizza i risparmi. Di fatto, lo studio mostra l’esistenza di caratterizzazioni e specificità nel rapporto con l’offerta finanziaria. Albania - Rispetto a una media pari al 67,11%, oltre l’80% degli albanesi utilizza il bancomat. Il campione, primo anche per cassetta di sicurezza, titoli e fondi di investimento, si caratterizza per una elevata incidenza di giovani studenti, categoria particolarmente interessata ad avviare un rapporto con la banca. Bangladesh - Il Bangladesh è una delle comunità più giovani del campione, solo poco meno della metà dei suoi componenti è infatti in Italia da più di cinque anni. Al terzo posto per tasso di imprenditorialità, quasi un bangladese su tre è imprenditore, la comunità mostra una relazione col sistema finanziario da rafforzare. Cina - La comunità cinese si caratterizza per il più alto tasso di incidenza della proprietà abitativa, per il più basso tasso di disoccupazione e per la più elevata incidenza di imprenditorialità. Al primo posto per l’uso di libretti di risparmio e i prestiti personali, percepisce la banca in primo luogo come fornitrice di sicurezza e di credito. Ecuador - Con un alto indice di bancarizzazione - oltre il 70% degli ecuadoregni è titolare di un conto corrente in Italia -, la comunità ecuadoregna si caratterizza per l’utilizzo di una pluralità di prodotti finanziariamente più evoluti. Al primo posto per l’online: oltre il 13% utilizza l’home banking. Egitto - Nonostante l’anzianità migratoria (quasi un quinto della comunità rilevata nel campione risiede in Italia da più di 10 anni), può ancora crescere il grado di utilizzo degli strumenti finanziari. Filippine - Basso tasso di bancarizzazione (solo il 49% intervistato possiede un conto corrente), e dinamicità nel rapporto con le banche. Alle istituzioni finanziarie vengono preferiti ai canali informali classici dei parenti e dei connazionali per l’accesso al credito. Molto usate le carte revolving. Ghana - Elevata l’incidenza dell’utilizzo di una pluralità di strumenti di monetica e di pagamento e il ricorso al credito (mutui e prestiti personali). Il Ghana risulta essere tra le prime nazionalità per incidenza dei prestiti in corso, dove le banche costituiscono il canale privilegiato di accesso al credito. Marocco - Il lavoro costituisce il primo canale di bancarizzazione. Il credito è uno strumento finalizzato all’avvio di un’attività produttiva (un marocchino su tre è imprenditore) e all’integrazione in Italia; svolge inoltre una funzione assicurativa nei confronti di possibili spese impreviste. Romania - Comunità relativamente giovane per anzianità migratoria, i cui bisogni finanziari sembrano ancora legati alle esigenze di inserimento nel contesto italiano. La banca viene percepita per lo più come custode del risparmio e canale di accesso al credito, non ancora come fornitore di servizi e gestore delle proprie risorse. Senegal - Il lavoro è il canale di accesso al sistema bancario. Dinamico il rapporto con la banca. Elevata la percentuale di coloro che hanno e hanno avuto rapporti con più di una banca (circa un senegalese su 3), l’alta incidenza dei prestiti in corso per l’acquisto di beni durevoli e per fare fronte alle spese impreviste. .  
   
 

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