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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2009
 
   
  “VIOLENZA DOMESTICA: RIFLESSIONI, RIFERIMENTI E DATI. ISTRUZIONI PER L´USO” ANCHE UN DECALOGO DI COMPORTAMENTO NELLO STUDIO DELL´OSSERVATORIO NAZIONALE

 
   
   Verona, 29 gennaio 2009 - Al Palazzo Scaligero, il presidente Elio Mosele, l´assessore ai Servizi sociali Maria Luisa Tezza e Marina Bacciconi, responsabile dell´Onvd/osservatorio Nazionale sulla violenza domestica, hanno presentato, il 26 gennaio, lo studio sulla violenza in ambito familiare. Il titolo della pubblicazione è “Violenza domestica: riflessioni, riferimenti e dati. Istruzioni per l’uso”. Alla conferenza stampa erano presenti: Flavio Tosi, sindaco del Comune di Verona, Italia Fortunati, prefetto di Verona, Mario Giulio Schinaia, procuratore della Repubblica di Verona, Cosimo Di Ceglie, dirigente Divisione Anticrimine Questura di Verona, Vincenzo Tallarico, vice comandate provinciale dei Carabinieri, Pieropaolo Martucci, docente del Dipartimento di Scienze giuridiche dell´Università di Trieste. Hanno partecipato inoltre: Lucia Robucci, maresciallo del Comando provinciale dei Carabinieri; Simonetta Tregnago, presidente commissione regionale Pari Opportunità; Marco Mazzi, tutor operatori della salute regionale; Emanuela Zandonà, dirigente medica Asl Verona; oltre a rappresentati Ispesl - Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro - e dell´Università degli studi di Verona. Questo organismo - nato da un accordo a fini di ricerca tra Ispesl e Università degli Studi di Verona - ha già prodotto da alcuni anni per Verona una raccolta di dati e una analisi degli stessi. L´attività di ricerca ha consentito l’elaborazione di un quaderno tecnico dal titolo “Violenza domestica: riflessioni, riferimenti e dati. Istruzioni per l’uso”, nato dall´apporto di tutti gli attori coinvolti: magistrati, funzionari pubblici, ufficiali delle Forze dell’Ordine ed esperti in Criminologia. Una sorta di “manuale” che contiene informazioni concrete, dal ruolo dei vari interlocutori istituzionali (come Polizia, Distretti sanitari, associazioni) ai servizi alle strutture territoriali di sostegno. Il volume contiene anche un decalogo con regole precise sui corretti comportamenti da adottare in caso di emergenza: cambiare residenza (iter diversi per donne con o senza figli); passare dal Pronto Soccorso ogni volta si subisce violenza fisica o sessuale; mettere al corrente le Forze dell´Ordine della situazione di pericolo che si sta vivendo; non sentirsi in colpa e non isolarsi mettendo al corrente parenti ed amici della situazione; raggiungere il Centro Antiviolenza più vicino. Il metodo operativo adottato è stato basato sulle sinergie di realtà istituzionali provinciali e coinvolge il Tribunale civile e penale, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, le Unità operative di Pronto Soccorso e i medici di Medicina generale. Ciò ha consentito di dare una prima lettura del fenomeno “violenza domestica” su base scientifica, facendolo emergere non solo sotto il profilo quantitativo, ma soprattutto qualitativo quando si è cominciato a individuarne le caratteristiche e i punti di criticità. Presidente Mosele: “Parlare di violenza è doveroso e il campo di indagine deve essere a 360 gradi. Encomiabile questa pubblicazione che nasce dallo sforzo e dalla collaborazione di chi ha a cuore il benessere della nostra società e vede le istituzioni protagoniste. L´analisi scientifica va condotta parallelamente all´esperienza sul campo, soprattutto quando si parla di violenza in ambito familiare, dove spesso ci sono situazioni ben occultate dalle pareti domestiche”. Procuratore Schinaia: “Questa è un´occasione importantissima per contribuire a far crescere la cultura e la sensibilizzazione per categorie di reati che purtroppo sfuggono a causa di una giustizia farraginosa. Questo momento pubblico è importante per sollecitare l´aiuto di tutti su un fenomeno purtroppo sommerso: la vittima, non solo subisce, ma non riesce ad avere “forza contrattuale” per avere giustizia. Se vogliamo essere dalla parte dei più deboli, siamo chiamati tutti a fare qualcosa per ripristinare giustizia e diritto”. Sindaco Tosi: “L´idea partita da Marina Bacciconi ha raggiunto l´obiettivo concreto di mettere in rete le istituzioni e quindi anche il Comune ha fatto la sua parte. E´ attivo un centro antiviolenza che mette a disposizione una prima assistenza anche psicologica, e abbiamo già siglato un accordo con l´Ater per una Casa Rifugio che possa ospitare nuclei familiari. Siamo in contatto con il ministero degli Interni per far sì che l´Osservatorio, struttura rivelatasi così importante, abbia un tangibile sostegno per proseguire il suo lavoro in maniera continuativa”. Marina Bacciconi: “Questo quaderno tecnico scritto da tutti gli operatori è la dimostrazione che le istituzioni si parlano quando si tratta di risolvere un problema. I dati raccolti utili ai fini informativi e statistici, hanno anche permesso un dibattito sui vari temi e un confronto tra le varie forze operative che ha portato a nuovi approcci e considerazioni”. Prefetto Fortunati: “Il quaderno sottolinea aspetti fondamentali di un fenomeno che è antico. Quello che però c´è di nuovo è il fatto che oggi se ne parla, il che vuol dire che possiamo aiutare chi è vittima di violenza ad uscire da quel “silenzio assordante” che da sempre ha coperto queste situazioni. Voglio ricordare la violenza agli anziani, spesso misconosciuta, e quella ai minori che non è solo sessuale, ma anche psicologica, quotidiana e pervasiva. Intendo quella perpetrata ogni giorno da chi li abbandona privi di ascolto in un´età delicata come quella dell´adolescenza. Non dimentichiamo poi concause aggravanti come l´abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Il quaderno che abbiamo realizzato tutti insieme ci suggerisce comportamenti, indicazioni utili nelle varie situazioni. Abbiamo siglato un accordo per un centro di ascolto per minori che intendiamo estendere, a breve, anche ad altri tipi di violenza: quella su donne e anziani”. Il docente Martucci: “Proprio gli eventi luttuosi di questi giorni dimostrano quanto sia importante conoscere le situazioni all´interno delle famiglie per evitare che situazioni sommerse sfocino in drammi e, come sappiamo, le violenze non risolte generano sempre situazioni tragiche. Per questo è importante procedere nella direzione dell´impegno di tutti”. Arma Carabinieri/tallarico: “Il nostro lavoro ha coinvolto tutte le 50 stazioni dei comandi provinciali e la raccolta dei dati ci ha consentito di avere un quadro ampio delle diverse e complicate dinamiche che sono poi confluite come materiale nel quaderno tecnico, indicazioni utili a tutti coloro che si trovano ad incappare nel problema”. Questura divisione Anticrimine/di Ceglie: “Interveniamo sempre su un tessuto altamente conflittuale e il nostro sforzo è teso alla “composizione del privato dissidio” per evitare di arrivare al fenomeno criminoso. L´importanza dell´Osservatorio è senz´altro fondamentale per contenere costi di giustizia e costi umani”. .  
   
 

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