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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2009
 
   
  BOLZANO, NO A TEST LINGUISTICI, SÌ A PROGETTI INNOVATIVI NELLE SCUOLE PER L´INFANZIA

 
   
  Bolzano, 29 gennaio 2009 - "È con progetti innovativi per l’apprendimento precoce della seconda lingua, ad esempio l’aumento delle sezioni con la compresenza di due insegnanti, una italiana e una tedesca, che si danno risposte vere alle famiglie. Non con le le polemiche strumentali che danneggiano i bambini": è netto il giudizio dell’assessore provinciale alla Scuola italiana Christian Tommasini sulla proposta avanzata dai referenti comunali di introdurre test linguistici nelle scuole dell’infanzia. La Provincia vuole rispondere in modo adeguato alla pressante richiesta che le famiglie rivolgono alle strutture pubbliche in materia di apprendimento della seconda lingua fin dalla primissima infanzia: non solo in termini di necessità finalizzata allo sbocco lavorativo, ma come reale opportunità di integrazione socioculturale nel territorio di origine. "L’obiettivo - afferma l´assessore Tommasini - deve dunque essere quello di potenziare il sistema educativo della scuola per l’infanzia con l´implementazione di progetti innovativi per l’apprendimento precoce della seconda lingua. " La strada è chiara, secondo Tommasini: "Concretamente penso ad esempio all´aumento delle sezioni che vedono la compresenza di due insegnanti, una di madrelingua italiana e una tedesca. Attraverso questo percorso è possibile dare una risposta reale alle famiglie evitando polemiche strumentali a danno dei bambini. " L´assessore alla Scuola italiana ribadsice pertanto la sua contrarietà all´introduzione di test linguistici per l´ingresso nelle scuole per l´infanzia, "perchè dobbiamo lavorare invece alla ricerca di soluzioni di più ampio respiro, che tutelino la qualità dell´insegnamento garantendo a tutte le famiglie ampia libertà di scelta. " Qualsiasi allarmismo su questi temi, conclude Tommasini replicando alle prese di posizione di alcuni referenti comunali, "è fuori luogo e non aiuta a risolvere i nuovi problemi che dobbiamo affrontare. " . .  
   
 

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