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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2009
 
   
  PREMIO RICERCATISSIMI 2008 A UN GRUPPO DI RICERCATORI PAVESI EX MALO BONUM: APPLICAZIONI DIAGNOSTICHE, TERAPEUTICHE E PER L´INDUSTRIA ALIMENTARE DELLA L-ASPARAGINASI DERIVATA DAL PATOGENO HELICOBACTER PYLORI

 
   
   Pavia, 3 febbraio 2009 - Un gruppo di ricercatori pavesi del Dipartimento di Medicina Sperimentale, guidati dalla prof. Claudia Scotti, ha ricevuto il Premio Ricercatissimi 2008, per un nuovo studio sull’ Helicobacter pylori, tra i principali responsabili di gastrite e ulcera. Il gruppo di ricerca dell’Università di Pavia, che si è classificato all’ottavoposto, è formato da Claudia Scotti (proponente al premio), Giovanna Valentini, Donata Cappelletti, Laurent Chiarelli, Valentina Pasquetto e Simona Stivala. Grazie al progetto, non solo è stato scoperto un nuovo fattore coinvolto nella patogenesi delle malattie da Helicobacter pylori, ma sono state anche individuate alcune caratteristiche potenzialmente utili per applicazioni in ambito biomedico e per l´industria alimentare, con una successione di eventi secondo l´adagio: Ex malo bonum. Per la molecola oggetto del premi - L-asparaginasi, derivata dal patogeno Helicobacter pylori - è stata fatta domanda di brevetto internazionale. L´helicobacter pylori è uno dei più comuni agenti patogeni umani e colonizza la mucosa dello stomaco provocando gastrite cronica, ulcera peptica, adenocarcinoma dello stomaco distale e linfoma del tessuto linfatico associato alla mucosa (Malt). Le ricerche volte all’isolamento di nuovi fattori responsabili della virulenza dell´Helicobacter pylori sono incominciate intorno al 2002 nel laboratorio del Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Patologia Generale C. Golgi, e proprio di recente hanno permesso di evidenziare per L-asparaginasi un potenziale ruolo nel generare le malattie correlate a questo batterio. In realtà, l’interesse prevalente delle L-asparaginasi batteriche consiste attualmente nel loro impiego come farmaci anti-cancro. Le caratteristiche di questa nuova L-asparaginasi, studiate in collaborazione con il Dipartimento di Biochimica A. Castellani, hanno suggerito un suo potenziale impiego in diversi ambiti, tra cui principalmente quello terapeutico, dove potrebbe affiancare l’attuale L-asparaginasi in uso che è ottenuta da Escherichia coli, e che provoca sfortunatamente reazioni allergiche e altri effetti collaterali. Il progetto ha visto e vede il coinvolgimento di diverse istituzioni nazionali e internazionali, tra cui le Università di Genova, Padova e Napoli, la Uniformed Services University of the Health Science (Usa), l’Università di Cambridge (Gb), il Centro Analisi Monza e la ditta tedesca Eurofins Mwg Operon. Ulteriori settori di applicazione della molecola sono quello diagnostico e alimentare. I dati preliminari mostrano che nel primo caso la L-asparaginasi potrebbe rivelarsi un nuovo reagente utile per rilevare l’infezione, nel secondo, invece, potrebbe essere un mezzo per ridurre il contenuto in L-asparagina dei cibi da sottoporre a cottura ad alta temperatura (come quella impiegata per produrre le patatine fritte), dato che tale aminoacido è il principale precursore dell´acrilammide, una sostanza cancerogena che si produce durante questo processo. Www. Unipv. It .  
   
 

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