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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Febbraio 2009
 
   
  TECNICHE ANTROPOLOGICHE HI-TECH RIVELANO L´ABITUDINE DI SCHIACCIARE LE NOCI NEI PRIMI UOMINI

 
   
  Bruxelles, 5 febbraio 2009 - Una nuova ricerca finanziata dall´Ue getta nuova luce su come la dieta abbia modellato l´evoluzione di una specie umana primitiva. Con un articolo pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), gli scienziati spiegano che le robuste ossa della faccia dell´Australopithecus africanus gli permettevano di rompere grosse noci e semi. Questa capacità sarebbe stata estremamente vantaggiosa in tempi in cui altri cibi, più morbidi, non erano disponibili. L´ue ha sostenuto questo studio tramite Evan ("European virtual anthropology network" - "Rete antropologica virtuale europea"), finanziata attraverso la linea di bilancio Marie Curie (risorse umane e mobilità) del Sesto programma quadro (6°Pq). L´a. Africanus viveva nell´Africa meridionale oltre due milioni di anni fa. È caratterizzato da particolarissimi elementi distintivi della faccia, tra cui grandi molari e premolari ricoperti da uno spesso strato di smalto, archi ossei sul viso e grandi segni nell´attaccatura dei muscoli della mascella. In precedenza i ricercatori avevano suggerito che tali caratteristiche potevano essere importanti per masticare piccoli oggetti duri o per masticare grandi quantità di tipi diversi di cibo. In questo studio, i ricercatori hanno usato la tecnologia più avanzata per indagare più a fondo sulla questione. Prima, il team di antropologia virtuale di Gerhard Weber presso l´università di Vienna, in Austria, ha creato un modello tridimensionale preciso di uno dei pochi teschi di A. Africanus conosciuti. Il prezioso fossile è stato scannerizzato usando la tomografia computerizzata ed è stato usato un software di antropologia virtuale per rimuovere il gesso e attingere a dati provenienti da altri fossili per colmare le lacune. "In questo caso siamo stati fortunati ad avere a disposizione dei denti provenienti da un altro esemplare molto simile, e così siamo stati in grado di ricostruire il viso edentulo di "Mrs Ples", questo è il nome che è stato dato al fossile," ha commentato il professor Weber. La sfida successiva consisteva nel condurre un´analisi agli elementi finiti (Finite Element Analysis o Fea), una tecnica ingegneristica che esamina come strutture complesse rispondono a stress e tensioni causati da carichi esterni. Questo lavoro è stato condotto da un team dell´università di Albany, negli Usa. I risultati di tutto questo lavoro hanno rivelato che la masticazione di "piccoli oggetti o grandi quantità di cibo non sembra spiegare pienamente l´evoluzione della forma facciale in questa specie". Infatti, le caratteristiche distintive dell´A. Africanus sono più probabilmente frutto di un adattamento "all´ingestione e alla preparazione iniziale di grandi oggetti commestibili protetti meccanicamente, come grandi noci e semi," concludono i ricercatori. La maggior parte delle noci e dei semi consistono in un cuore morbido e nutriente circondato da un involucro o un guscio esterno duro. In tempi di abbondanza, l´A. Africanus probabilmente preferiva cibi più morbidi, che sono più delicati per le mascelle, ipotizzano i ricercatori. In tempi di carestia, però, la capacità di accedere a fonti di nutrimento alternative come noci e semi avrebbe potuto essere fondamentale per la sopravvivenza. "Dato che gli australopitechi hanno conosciuto un clima che andava facendosi più freddo e secco a lungo termine ma che era variabile a breve termine, il bisogno periodico di ricorrere a cibi di riserva potrebbe essere stato fondamentale," spiegano gli scienziati. "La forma del viso dell´australopiteco è probabilmente frutto di un adattamento ecologicamente significativo. " Lo scopo della rete Evan è quello di sperimentare l´uso di metodi tecnologici(come quelli descritti sopra) nel campo dell´antropologia e dello studio dell´anatomia umana. Le loro scoperte potrebbero avere applicazioni in vari settori come la medicina, la protesica, la giustizia, la biometria e l´insegnamento. L´evan offre inoltre formazione per giovani ricercatori sulle tecniche nuove ed emergenti. Per ulteriori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www. Pnas. Org Università di Vienna: http://www. Univie. Ac. At Progetto Evan: http://www. Evan. At/ .  
   
 

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