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Notiziario Marketpress di
Venerdì 06 Febbraio 2009 |
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GLI ARCHI DI ROSSINI E ČAJKOVSKIJ AI CONCERTI DEL RIDOTTO NUOVO APPUNTAMENTO DELLA FORTUNATA RASSEGNA CON I SOLISTI DEL TEATRO REGIO DI PARMA
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Nuovo appuntamento sabato 7 febbraio 2009, alle ore 17. 00, per la seguitissima rassegna di musica da camera dei Concerti del Ridotto, presentati nello splendido Salone affrescato del Ridotto del Teatro Regio di Parma. I Solisti del Teatro Regio di Parma per il terzo concerto in cartellone presentano un programma che accosta la giovanile Sonata a quattro in la maggiore di Gioachino Rossini alla Serenata per archi in do maggiore Souvenir de Florence op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. C’è un clima di euforia a guidare la mano di Rossini nel 1804, quando a dodici anni scrive le sei Sonate a quattro, nella tenuta del Conventello, nei pressi di Ravenna. Il padrone di casa - che aveva undici anni più di Rossini - suonava per hobby il contrabbasso e i suoi cugini si disposero al violino e violoncello mentre l’autore si offrì per la parte di secondo violino: un quartetto fatto apposta per far suonare tre giovani possidenti della campagna ravennate. È per questa inedita formazione che in tre giorni Rossini scrisse un repertorio irripetibile. Molto tempo dopo il compositore le giudicherà “sei sonate orrende”, ma in verità questi sei quartetti d’archi sono l’inconsapevole prova generale del futuro teatro musicale rossiniano. Così dietro l’innocente apparenza di queste melodie mosse da un lieve e allegro cinismo, i quattro musicanti romagnoli passavano e ripassavano il repertorio che avrebbe scosso di lì a poco tutta Europa. «Ho cominciato a scrivere un sestetto per archi e la composizione per ora procede con molta difficoltà - confessa Pëtr Il’ič Čajkovskij in una lettera - ma questa forma d’espressione, completamente nuova per me, mi crea dei problemi. Ad ogni modo voglio portare a termine l’impresa a qualunque costo». Souvenir de Florence nasce a seguito di un soggiorno del 1890 a Firenze durante il quale il compositore russo termina La donna di picche, opera tratta da Puškin, realizzato in sole sei settimane. Di altro tono è una lettera indirizzata alla mecenate Nadež da von Meck: «Spero vi faccia piacere sapere che ho composto un sestetto per archi. Mi auguro che questo lavoro vi piaccia: l’ho scritto con piacere ed entusiasmo, e senza alcuno sforzo». Queste dichiarazioni rispecchiano l’animo e il carattere di un compositore che - come dimostra il lirismo e lo struggimento di questa opera - mai riuscirà a risolvere i propri conflitti interiori. Interpreti delle due pagine in programma per il terzo appuntamento dei Concerti del Ridotto sono: Carlo Menozzi, Elena Telò, Ioanna Zelenska, Giacomo Invernizzi (violini primi), Sara Sternieri, Tania Righi, Marco Bartolini, Elena Bassi (violini secondi), Pietro Scalvini, Françoise Renard, Maurizia Tagliavini (viole), Massimo Tannoia, Marco Ferri (violoncelli) e Ferruccio Francia (contrabbasso). . |
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