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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Febbraio 2009 |
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IL VENETO SUPERA L’ITALIA NELLA CLASSIFICA DI BANCA MONDIALE SUL BUSINESS ENVIRONMENT. MODELLO E’ LA CITTA’ DI PADOVA
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Venezia, 17 febbraio 2009 - Doing Business in Veneto 2009, progetto promosso dalla Banca Mondiale per misurare il business environment di un sistema economico, è il primo rapporto realizzato a livello subnazionale in un Paese a economia avanzata e serve ad analizzare le performance della nostra regione comparandole con quelle di Roma e di altri 180 Paesi del mondo. Il rapporto, commissionato dalla Regione del Veneto e realizzato dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, misura l’efficacia delle regole che determinano il clima imprenditoriale prendendo a campione la città di Padova. Lo studio è stato presentato ieri nella sede di Unioncamere del Veneto da Michael Klein, vicepresidente per lo Sviluppo del Settore Privato e Finanziario per Banca Mondiale/ifc e Capo Economista Ifc, da Vendemiano Sartor, assessore alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione delle Regione del Veneto, e da Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto. Secondo i dieci indicatori Doing Business, il Veneto, sulle proiezioni della città campione Padova, si piazza al 67esimo posto tra le 181 economie del mondo, davanti a Roma (68esima), ma alle spalle di altri 21 Paesi europei. Per quanto riguarda l’avvio d’impresa, il trasferimento di proprietà immobiliari e il commercio transfrontaliero, Padova ha performance di gran lunga migliori rispetto a Roma. Anche l’ottenimento dei permessi edilizi e l’espletamento di procedure concorsuali risultano più agevoli. Le due città si collocano sullo stesso piano per quanto riguarda, invece, le dispute commerciali. Mentre la pressione fiscale e i tempi necessari al pagamento delle imposte sono leggermente superiori a Padova. Per il tema della fiscalità, così come per il tema dei permessi edilizi, del trasferimento di proprietà immobiliari e delle dispute commerciali, tempi e costi sono superiori alla media europea. Inoltre, Padova, come Roma, ha beneficiato delle recenti riforme nel campo dell’avvio d’impresa, tuttavia l’efficacia delle riforme tende a variare tra gli uffici periferici delle istituzioni centrali e per questa ragione il miglioramento del business enviroment veneto richiede nuove riforme soprattutto a livello nazionale. “E’ la prima volta al mondo che un’indagine di questo tipo riguarda un’economia ad alto reddito come quella del Veneto, il cui Pil supera i 121 miliardi di euro, pari al 9,5 per cento del Pil nazionale - spiega Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto. Mai prima si è condotta un’indagine a livello regionale allo scopo di misurare i tempi e i costi delle procedure amministrative che le imprese devono affrontare nel quotidiano. L’obiettivo non è solamemente informare potenziali investitori esteri, bensì fornire un contributo concreto alle istituzioni che hanno responsabilità di governance del territorio e sono impegnate in quel processo di semplificazione amministrativa che molti riconoscono come la chiave per aumentare la competitività economica del Paese. ” Ancora una volta, il Veneto conferma di essere una regione che guarda al futuro e non teme il confronto con il resto del mondo. Ancora una volta le istituzioni e il mondo imprenditoriale regionale indicano la strada che può permettere uno sviluppo di qualità duraturo nel tempo: l’internazionalizzazione e le riforme. “Il Veneto crede fortemente che il confronto internazionale sia la chiave per continuare costantemente a migliorarsi e crescere - sottolinea Vendemiano Sartor, assessore alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione della Regione Veneto -. Ce lo insegna la nostra storia, con l’esempio di Venezia e con il recente passato che ci colloca tra le regioni economicamente più avanzate ed internazionalizzate d’Europa. Adesso le due battaglie da vincere, e si tratta di due sfide che ci vedono come regione schierati in prima linea, sono la realizzazione del federalismo fiscale e la semplificazione della macchina regionale. ” . |
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