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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Febbraio 2009
 
   
  BASILICATA: RIAPPROVATO PIANO DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2009-2010

 
   
   Potenza, 19 febbraio 2009 - “La Giunta Regionale, su proposta dell´assessore alla Formazione-lavoro-cultura, Antonio Autilio, ha riapprovato il piano regionale di dimensionamento scolastico 2009-2010. La riapprovazione, che si è resa necessaria a seguito della mancata approvazione del piano da parte del Consiglio Regionale alla scadenza fissata dal decreto legge del Ministro Gelmini n. 1508/2008, è stata possibile – spiega Autilio – grazie ad un’intesa intercorsa tra l’Assessorato e il Ministero alla Pubblica Istruzione che ha consentito di fatto la riapertura dei termini per assolvere al delicato adempimento. Il documento di dimensionamento scolastico accoglie solo in parte le proposte delle Province di Potenza e Matera rendendo il piano adeguato ai criteri generali fissati dalla Giunta e ai parametri minimi previsti dalla normativa nazionale vigente in materia e presenta una distribuzione per Ambiti funzionali secondo quanto previsto al punto 2 delle linee di indirizzo regionali (di cui alla Dgr n. 1981/2008). In coerenza, inoltre, con gli indirizzi di programmazione regionali ed i criteri generali fissati, il piano tende a sei obiettivi prioritari:a dare stabilità alle istituzioni scolastiche, laddove sussistono le condizioni richieste dalla normativa nazionale sopra menzionata e nelle zone non soggette a cambiamenti nell’immediato futuro, riconfermando gli istituti esistenti; a non ridurre l’offerta formativa in quanto vengono salvaguardati, se pur con diversa organizzazione, i presidi esistenti; ad estendere ulteriormente la creazione di istituti comprensivi, i quali, raggruppando sotto la stessa direzione la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media, garantiscono una continuità educativa e di rapporti tra le famiglie e la scuola, e consentono soprattutto ad alcuni piccoli comuni di mantenere sul proprio territorio un presidio scolastico; a salvaguardare alcuni istituti superiori che offrono tipologie di indirizzi unici o limitati sul territorio provinciale/regionale; a salvaguardare alcune istituzioni già in precedenza oggetto di dimensionamento, potenziandole ove possibile, che gravitano in aree interne a più forte rischio di perdita demografica; a salvaguardare affinché si creino le condizioni per estendere la presenza dei centri di educazione degli adulti. Il dimensionamento – spiega ancora l’assessore - tiene conto, per quanto applicabili, dei parametri di ampiezza delle istituzioni di riferimento minimo (500 alunni) e massimo (900 alunni) stabiliti dal citato D. P. R. N. 233/98 e risulta conforme anche alle linee di indirizzo del Miur oggetto di specifici regolamenti datati 22. 12. 2008 all’attenzione delle regioni e della Conferenza Unificata. Ci si è discostati dai suddetti parametri, in eccesso ed in difetto, applicando le c. D. “deroghe automatiche” previste dal Dpr n. 233/98, nei comuni classificati montani ovvero ricompresi in comunità montane. Al riguardo, le deroghe automatiche sono state previste per l’intero territorio della Basilicata (Regione più montuosa del sud Italia, circa il 71,3% del suo territorio è montano, e che, dei 131 comuni in cui si divide amministrativamente, ben 115 sono classificati montani - pari all’87,79%) non potendo essere escluse da tale computo le poche aree residuali che non ricadevano in zone definibili montane. Sussiste, inoltre, un grave gap infrastrutturale viario e ferroviario che non consente facili collegamenti anche nelle brevi distanze e che quindi non permette, sempre, aggregazioni scolastiche funzionali. Debole anche la consistenza demografica (591 mila ab. Di cui 387mila in provincia di Potenza e 204 mila in provincia di Matera) che presenta una tendenza alla riduzione, più marcata nelle aree interne del territorio regionale, per effetto di una ripresa dei flussi migratori; secondo stime Istat la popolazione regionale già nel 2011 potrà subire una diminuzione di oltre 3mila unità. Estremamente contenuta risulta anche la densità abitativa che su 9992 Kmq di superficie non supera i 60 ab/Kmq, per cui dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi rendono estremamente difficili, specie in alcune aree, tentativi di riorganizzazione che mirino a coniugare efficienza/efficacia della distribuzione territoriale dell’offerta scolastica con il contenimento e la razionalizzazione della spesa statale, regionale e locale. Per la scuola secondaria di 2° grado, in particolare, sono state recepite sostanzialmente le proposte delle istituzioni provinciali, non ritenendo di intervenire in maniera sostanziale, anche in presenza di situazioni sottodimensionate, in attesa della riforma relativa da parte dell’Amministrazione centrale dello Stato. Per le ragioni connesse alle caratteristiche morfologiche e socio-economico-culturali innanzi esplicitate, il piano prevede una sola deroga speciale relativa alle scuole primarie, per comprensori nei quali non è possibile garantire neanche i parametri minimi previsti dal richiamato D. P. R. N. 233/98 dei 300 alunni per istituzione. Nello specifico, nella provincia di Potenza, è stata chiesta la deroga speciale per i comuni ricadenti nell’Ambito n. 4 e ricompresi nella Comunità Montana Val Sarmento (Noepoli ,Terranova di Pollino, S. Costantino Albanese, S. Paolo Albanese, , Cersosimo),area interna caratterizzata da una scarsa popolazione, da un forte calo demografico e dalla presenza di una numerosa comunità di lingua arberesh, nella quale, pur avendo proceduto ad una nuova aggregazione di due precedenti istituzioni scolastiche, comunque non si riesce a raggiungere il tetto minimo dei 300 alunni e risulta impossibile ipotizzare ulteriori aggregazioni. Complessivamente, il piano regionale di dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2009-2010, da sottoporsi alla validazione definitiva da parte della competente direzione territoriale del Ministero, determina una riduzione, su tutto il territorio regionale, di 17 istituzioni scolastiche, misura coerente con la richiesta governativa di razionalizzazione e contenimento della spesa. Va precisato che le istituzioni scolastiche che subiranno modificazioni a seguito del presente dimensionamento, saranno considerate oggetto di fusione. La Giunta Regionale in questa prima fase – ha sostenuto Autilio - ritiene che per l’anno scolastico 2009/2010 l’obiettivo prioritario debba essere focalizzato sulla organizzazione delle istituzioni scolastiche autonome, riservandosi di procedere ad una programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa integrata di più ampio respiro, finalizzata a razionalizzare i presìdi, migliorare la qualità del servizio, garantire la parità di accesso ed i livelli essenziali delle prestazioni, ma anche l’efficienza e l’efficacia del servizio di istruzione pubblico, attraverso una più attuale distribuzione, utilizzazione ed organizzazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie, entro il primo semestre del 2009. Ciò anche in considerazione delle modifiche del modello didattico e organizzativo nella scuola primaria e della progressiva evoluzione degli ordinamenti nella scuola secondaria di secondo grado. La riapprovazione del piano è la migliore replica alle dichiarazioni “a ruota libera” – dice Autilio – del consigliere Lapenna che ha preferito fare della semplice demagogia su una questione così seria e complessa, rappresentando una non veritiera posizione del Dipartimento che è stata sempre improntata dal primo momento sul confronto serrato con tutti i soggetti interessati al mondo della scuola. In particolare va ricordato che nè la Iv Commissione Consiliare permanente nè il Consiglio Provinciale Regionale si è mai pronunziato (per carenza del numero legale) sul piano di dimensionamento, approvato con delibera n. 2215/2008, che è pertanto decaduto per mancata ratifica nei termini di regolamento; per poter procedere a qualsiasi modifica del suddetto piano di dimensionamento occorreva acquisire la preventiva pronunzia negativa del Consiglio sulla mancata ratifica della delibera di Giunta; solo in tal caso sarebbe stato possibile riformulare una nuova ipotesi di dimensionamento sulla base di quanto prodotto dalle Province ed acquisito in Commissione Consiliare; il Dipartimento aveva già lavorato, in prospettiva di una possibile mancata ratifica, ad elaborare la nuova prospettazione del piano di dimensionamento, che è poi in buona sostanza quella oggi approvata dalla Giunta regionale con delibera n. 259/2009, sulla quale vi è già stata una sostanziale condivisione anche con la direzione regionale scolastica. Proprio da chi ricopre anche un incarico istituzionale - aggiunge Autilio - ci saremmo aspettati un atteggiamento di maggiore responsabilità e contributo propositivo evitando equivoci interpretativi su una vicenda, quella del piano di dimensionamento, che è di interesse generale e non può essere limitata da vedute settoriali politiche”. .  
   
 

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