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Notiziario Marketpress di
Giovedì 19 Febbraio 2009 |
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QUOTE LATTE: GLI EMENDAMENTI PROPOSTI AL DECRETO ZAIA GIOVEDI´ A ROMA CONFRONTO CON IL GOVERNO
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Torino - L’assessore Mino Taricco ha inviato a tutti i parlamentari piemontesi un documento, concordato con le organizzazioni agricole del settore lattiero, con la proposta di emendamenti al decreto sulle quote latte (decreto legge 5 febbraio ’09 n. 4) in discussione in questi giorni in Commissione Agricoltura al Senato. “Abbiamo concertato con tutti i rappresentanti del settore lattiero-caseario le proposte di emendamenti – precisa l’Assessore - che chiediamo con forza vengano recepiti nella conversione in legge del decreto. Proprio in questi giorni sta iniziando l’iter della discussione alle Camere e crediamo debba essere colta ogni opportunità per superare le divisioni maturate all’interno del comparto e dare una soluzione definitiva all’annosa questione delle quote, senza mai perdere di vista la tutela della legalità che in questi anni è stata la nostra priorità. Abbiamo dunque voluto sensibilizzare i parlamentari piemontesi di tutte le parti politiche affinché possano farsi promotori delle istanze del territorio, frutto di posizioni condivise, in sede nazionale. ” Giovedì 19 febbraio è convocata a Roma la Commissione politiche agricole, che riunisce gli Assessori all’Agricoltura delle regioni italiane e che l’Assessore Taricco è chiamato a coordinare, così come il successivo confronto con il Governo, previsto per il pomeriggio dello stesso giorno. “E’ una questione che ci sta particolarmente a cuore – afferma Taricco – perché il decreto, così come oggi è concepito, rischia di mettere in seria difficoltà migliaia di aziende che negli anni hanno rispettato le regole, in un comparto già pesantemente colpito dalla crisi e da ripetute turbolenze. Per questo, giovedì a Roma, porteremo le nostre richieste e forti preoccupazioni, condivise con le altre Regioni, al Ministro Zaia, chiedendo di limitare le modifiche all’attuale legge 119/2003 che regolamenta il settore. Chiederemo che il testo del decreto venga riformulato secondo principi di equità, pur mantenendo l’obiettivo di coprire gli esuberi produttivi e risolvere il problema degli sforamenti. ” Gli emendamenti proposti. Di seguito i principali elementi alla base degli emendamenti proposti al Decreto, contenuti nel documento concordato tra la Regione Piemonte e le rappresentanze agricole piemontesi (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Fedagri, Arca-legacoop, Associazione Regionale Produttori Latte Piemonte): 1) Condizione imprescindibile per accedere a qualsiasi tipo di beneficio contenuto nel Dl 4/2009 (assegnazione di quote e/o rateizzazione del prelievo pregresso) è la preventiva accettazione delle imputazioni e la rinuncia a tutto il contenzioso in essere. 2) L’attribuzione delle quote integrative è successiva all’adesione alla rateizzazione e/o al versamento della prima rata (che dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre 2009). Dall’assegnazione vengono esclusi coloro che hanno venduto quota nel passato, senza averla riacquistata successivamente per almeno l’80%, mentre per i punti B) e c) viene eliminata la franchigia del 5% 3) Prevedere le seguenti priorità nell’assegnazione della riserva: A) aziende che hanno subito il taglio della quota B, nel limite del quantitativo ridotto e non solo per la parte prodotta (o comunque di almeno il 50% dello stesso, se superiore alla quota B prodotta); B) aziende che hanno coperto con affitti di quota la produzione realizzata, nel limite massimo del 50% dei quantitativi affittati; C) aziende che hanno prodotto oltre la quota, con priorità alle produzioni nei limiti del 100% del quantitativo di riferimento individuale; 4) Effettiva dotazione finanziaria all’articolo 6, per garantire una immediata operatività in favore esclusivamente delle aziende che hanno comprato quote e in regola con gli obblighi del versamento. Alla luce della attuale aleatorietà della dotazione finanziaria del fondo, vengono proposti emendamenti che hanno l’obiettivo di dotare di risorse certe il medesimo, impegnando il Governo alla individuazione della copertura finanziaria. 5) Eliminazione della figura del Commissario per la gestione delle attività previste con il Dl, che non pare giustificato da nessuna situazione di urgenza, unita ad una maggiore rilevanza decisionale e un più diretto coinvolgimento, anche operativo delle regioni, cui da sempre sono affidate le principali funzioni correlate all’applicazione del regime delle quote. . |
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