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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Febbraio 2009
 
   
  ESPOSTO ALLA PROCURA PER "NOTIZIA" DI EUTANASIA UNA LETTERA A UN GIORNALE LANCIA ACCUSE A "UN OSPEDALE MILANESE" LA REGIONE: LA GIUSTIZIA VERIFICHI SUBITO QUELLE AFFERMAZIONI

 
   
  Milano, 19 febbraio 2009 - Regione Lombardia ha segnalato con un esposto alla Procura di Milano la "notizia di reato" appresa dalla stampa relativa a un (presunto) caso di eutanasia. La decisione è stata presa a seguito della pubblicazione su un quotidiano (La Repubblica del 14 febbraio 2009) di una lettera, il cui autore sostiene di aver assistito di persona ad un caso di eutanasia verificatosi "presso un ospedale milanese" a danno di un´anziana signora di sua conoscenza e afferma di ritenere che tale atto, penalmente sanzionato, non sia isolato ma costituisca "una prassi per diminuire i costi, liberare i letti e farla finita con gente che non sapeva morire". La Regione chiede dunque formalmente di accertare la veridicità di affermazioni così gravi e le possibili responsabilità. Si legge nell´esposto: "La gravità dei fatti segnalati ed il coinvolgimento, sia pure del tutto ingiusto ed improprio, della persona del Presidente e dell´amministrazione regionale, ci inducono a segnalare la notizia, al fine di consentire a Codesta Autorità di svolgere ogni competente accertamento nel merito". Ma c´è un´altra ipotesi, che nell´esposto viene prospettata: "Se il fatto segnalato fosse inesistente, allora potrebbe configurarsi, a carico del lettore e probabilmente di chi ha pubblicato la notizia senza cautele, l´ipotesi di cui all´art. 658 del C. P. (propalazione di notizie atte a turbare l´opinione pubblica, ndr. )". Perché "non è ammissibile - si commenta al Palazzo della Regione - che qualcuno tiri il sasso e nasconda la mano, specialmente in un caso così grave". Va da sé che se invece "la segnalazione è veritiera ben maggiori sono le responsabilità da accertare e sanzionare. Ciò nell´interesse della Giustizia, ma anche del sistema sanitario che deve sempre garantire la piena correttezza dell´operato delle sue strutture nell´interesse di tutti gli assistiti, a prescindere dalle loro condizioni cliniche e dell´aspettativa di vita o del grado di cura o di accudimento necessari. Anche solo il sospetto che una struttura sanitaria abbandoni il malato o, ancor peggio, ne causi la morte per ragioni economiche o organizzative è insostenibile e merita di essere fugato immediatamente". Se la Regione avesse avuto conoscenza della struttura cui il lettore si riferisce (e sempre se tale struttura fosse dipendente dal sistema sanitario regionale) "avremmo immediatamente disposto - conclude l´esposto - una severa indagine. Purtroppo tale dato è stato, non sappiamo, se dal lettore o dal giornalista, omesso e ciò rende ancora più grave e inquietante l´accaduto". .  
   
 

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